Sperimentazione dell’Ater di Perugia per installazioni vegetali “termoenergetiche”

Piante ed installazioni vegetali sugli edifici, per “captare” la CO2, fare ombra e migliorare le prestazioni termoenergetiche.

UMBRIA(Rinnovabili.it) – Piante ed installazioni vegetali sugli edifici, per “captare” l’anidride carbonica, fare ombra e migliorare le prestazioni termoenergetiche delle abitazioni, cambiando così, in prospettiva, il modo stesso di progettare e vivere le città, nella filosofia di un “green design”, in cui la natura e i suoi ritmi possano conciliarsi con l’ambiente urbano, contribuendo alla salute e al benessere dei cittadini, oltre che alla soluzione dei problemi collegati con il cambiamento climatico.

 

L’esperimento si farà a Perugia in un edificio dell’Ater, l’Azienda Territoriale per l’Edilizia Residenziale, sulla base di un progetto dell’Unione Europea (“A Green Culture: Active Green Design and Urban Culture”, collocato all’interno del Programma “Life Plus”), al quale la Regione Umbria partecipa insieme all’“Arssa” Calabria (Agenzia Regionale per lo Sviluppo e i Servizi in Agricoltura) di Crotone e la Fondazione “Edmund Mach” di Trento.

 

“È un progetto che si colloca perfettamente nel quadro della speciale attenzione che la Regione Umbria sta dedicando alle tematiche energetico-ambientali – dice l’assessore Stefano Vinti, relatore in giunta del provvedimento -, dove la ‘green economy’ viene individuata come uno dei principali motori per la crescita dell’economia. Ed è un’operazione – aggiunge Vinti – in linea con gli obiettivi della legge regionale sulla sostenibilità ambientale degli interventi urbanistici ed edilizi, il cui scopo principale – sottolinea l’assessore – è proprio quello di una maggiore tutela dell’ambiente e delle risorse non rinnovabili, oltre che la promozione di spazi abitativi idonei a garantire agli utenti il massimo del comfort e del benessere”.

 

 Il progetto (coordinato dal Centro Interuniversitario di Ricerca sull’Inquinamento da Agenti Fisici dell’Università degli Studi di Perugia, attraverso un gruppo di lavoro guidato dal professor Franco Cotana e articolato su quattro anni) prevede una fase di studio sulle specie arboree da utilizzare in contesti differenti (come l’Umbria, il Trentino e la Calabria, in grado di rappresentare la diversità climatica nazionale), sulle loro “prestazioni” ambientali e termoenergetiche, e la loro capacità d’inserirsi nella storia del territorio. Alla fase di studio seguirà la sperimentazione vera e propria su edifici-campione di proprietà pubblica, come l’Ater.

 

L’installazione consisterà in un telaio orientabile, tale da consentire lo studio dei sistemi arborei al variare dell’esposizione, equipaggiato con sensori termoenergetici, ambientali e meteorologici, costantemente monitorato per la rilevazione e la comparazione dei risultati raggiunti.

La sperimentazione compiuta a Perugia sull’edificio dell’Ater (con la partecipazione dell’Azienda Vivaistica Regionale “Umbra Flor”) servirà al generale risultato di elaborare pratiche linee guida per la progettazione del verde urbano, favorendo l’impiego ragionato di specie arboree capaci di catturare l’anidride carbonica, di schermare la radiazione solare all’interno delle abitazioni, di scegliere le essenze da utilizzare in base al clima, alla stagionalità e al rispetto della storia del paesaggio.

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