Efficienza energetica edifici: l’Italia e la Direttiva

Entro pochi giorni la Camera dovrebbe approvare in via definitiva il DL di recepimento della Direttiva 2012/27/UE sull’efficienza energetica degli edifici

4 Efficienza energetica edifici la risposta italiana alla Direttiva

 

(Rinnovabili.it) – A giorni, il decreto legislativo sull’efficienza energetica dovrebbe essere licenziato dalle commissioni parlamentari Ambiente della Camera e Sviluppo economico del Senato per essere approvato dal governo nella sua versione definitiva. Si tratta del provvedimento varato dall’esecutivo Renzi del 4 aprile scorso, che recepisce i contenuti nella direttiva 2012/27/Ue sullo stesso tema.

 

 

La Direttiva 2012/27

 

Ma cosa recita la Direttiva del 2012, la numero 27? Il provvedimento della Ue prevede un pacchetto articolato di misure mirate a garantire e ad accelerare il raggiungimento dell’obiettivo “20-20-20”, che per le costruzioni riguardano:

l’elaborazione di una strategia di medio e lungo termine per la riqualificazione energetica del parco edilizio nazionale residenziale e terziario, pubblico e privato;

– la riqualificazione annuale, a partire dal 1° gennaio 2014, di almeno il 3% della superficie coperta utile totale degli edifici riscaldati e raffreddati di proprietà dello Stato;

– l’introduzione di campagne obbligatorie di diagnosi energetiche nel settore industriale.

 

 

Cosa prevede il decreto del Governo

 

Il provvedimento del Governo prevede misure innovative, finalizzate a promuovere l’efficienza nell’edilizia pubblica dell’amministrazione centrale, in quella pubblica e privata in genere, nei processi produttivi, nei sistemi di produzione, trasmissione e distribuzione di energia e nel settore domestico. Il tutto per rispondere in modo coerente agli obiettivi, prefissati dall’Unione, di riduzione dei consumi di energia primaria del 20% entro il 2020.

Per quanto riguarda la riqualificazione energetica degli immobili della pubblica amministrazione, nel rispetto dei nuovi target di consumi, il decreto stabilisce interventi annuali di riqualificazione energetica di tali immobili e la previsione dell’obbligo per le grandi imprese e le imprese energivore di eseguire diagnosi di efficienza energetica. Un dato interessante del decreto riguarda le risorse: quasi 800  milioni di euro dal 2014 al 2020 per promuovere l’efficienza energetica.

 

 

Le reazioni al provvedimento

2 Efficienza energetica edifici la risposta italiana alla Direttiva

 

Il Consiglio Nazionale degli Architetti, quello dei Geometri e Legambiente hanno fatto pervenire alle Commissioni Ambiente della Camera e Sviluppo economico del Senato un ricco documento, fitto di proposte in materia di efficienza energetica.

Le tre organizzazioni lamentano il ritardo nel recepimento, attribuendo la responsabilità alla mancata consapevolezza dell’importanza del tema, sia per le politiche di sviluppo del Paese sia per il settore delle costruzioni. Permane, secondo architetti, geometri e ambientalisti la confusione in materia di responsabilità rispetto a chi dovrebbe occuparsi di efficienza energetica in edilizia, se il ministero dello Sviluppo economico o quello dell’Ambiente o quello ancora delle Infrastrutture. Per questo, sempre secondo gli estensori del documento, serve una cabina di regia e va creata una struttura nazionale in capo alla presidenza del Consiglio dei ministri che si occupi di coordinare gli interventi di riqualificazione energetica del patrimonio edilizio.

Le tre organizzazioni avanzano otto proposte concrete. Primo, rendere permanenti le detrazioni fiscali per gli interventi di miglioramento dell’efficienza energetica degli edifici; secondo, allargare gli incentivi in maniera permanente al consolidamento antisismico degli edifici; terzo, dare indicazioni chiare per quanto riguarda la certificazione energetica; quarto, introdurre controlli e sanzioni per garantire i cittadini sulle prestazioni energetiche e la sicurezza degli edifici; quinto, introdurre nuovi strumenti per innescare una profonda riqualificazione delle periferie italiane; sesto, chiarire e sostenere il ruolo delle Esco; settimo, offrire indicazioni per semplificare le regole di intervento in campo edilizio; infine, introdurre una nuova categoria di intervento edilizio: la riqualificazione energetica e statica del patrimonio edilizio.

Anche l’associazione nazionale dei costruttori edili, interviene nel confronto con governo e parlamento con un documento che sottolinea la positività di alcuni contenuti, ma lamenta la limitatezza dei fondi disponibili. Per il fondo nazionale, Ance ritiene indispensabile utilizzare tali finanziamenti nel più breve tempo possibile. Per la riqualificazione energetica del parco immobiliare in affitto e per i condomìni l’associazione di via Guattani avanza la proposta di accordi tra i proprietari di immobili e i soggetti che finanziano e realizzano gli interventi, con il rimborso e la remunerazione dell’investimento attraverso la riscossione delle  bollette.

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