Materiale superleggero dal cuore d’acciaio

“Aerographite” batte il record di materiale più leggero del mondo con soli 0,2 mmg per cm3. Ultraresistente è capace di tornare alla forma originale anche dopo essere stato completamente schiacciato

(Rinnovabili.it) – Il materiale superleggero inventato lo scorso anno dal team di ricercatori della UC Irvine cade dal podio, lasciando spazio ad “Aerographite“, il nuovo materiale più leggero del mondo dal cuore d’acciaio.

La scoperta questa volta è da attribuirsi ai ricercatori dell’Università di Kiel in collaborazione con la Hamburg University of Tecnology (TUHH) che dopo diversi anni di ricerca sono riusciti a realizzare un materiale dal peso di soli 0,2 milligrammi per cm3, ovvero 4 volte più leggero di “Styrofoam“, il precedente detentore del primato mondiale e oltre 100 volte più leggero del polistirolo. Si tratta di una rete di tubi in carbonio porosi e tridimensionalmente intrecciati, che nonostante il ridotto peso ha una resistenza molto alta sia a trazione che a compressione, offrendo prestazioni fino a questo momento impossibili. Sottoposto a stress fisici di forte entità, Aerographite è in grado di essere compresso fino al 95% rispetto all’origine, tornando immediatamente alla forma primaria appena la forza cessa di agire. Questa incredibile resistenza associata all’elevata conduttività elettrica, potrebbe ben presto trasformarsi in un valido aiuto per la riduzione del peso delle batterie elettriche dei veicoli, nonchè per il miglioramento delle prestazioni, inoltre le caratteristiche fisiche e la trama microscopica che crea questo materiale superleggero lo rendono di una colorazione di nero molto intensa trasformando il materiale in un vero catalizzatore di raggi solare, rendendolo particolarmente adatto a rivestire le superfici dei pannelli fotovoltaici, ampliando ulteriormente le capacità produttive dell’impianto.

Grazie all’incredibile leggerezza ed alla grage resistenza opposta da Aerographite a forze sia di trazione che di compressione, lo rendono inoltre particolarmente adatto all’utilizzo in ingegneria ed architettura, sia quale componente strutturale utilizzando minor materiale ma con prestazioni maggiori, sia come elemento superficiale in grado di “purificare l’aria” semplicemente grazie ad una variazione nel processo di produzione di questo materiale.

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