Si del CdM al Decreto Semplificazioni e Sviluppo

Sicurezza ed efficienza energetica nelle scuole e negli edifici pubblici, 330 leggi abolite e 500 mln di euro risparmiati: le semplificazioni del Decreto sviluppo.

Al termine della lunga riunione tenutasi venerdì, il Consiglio dei Ministri ha approvato il decreto legge Semplificazioni e Sviluppo. Tra i numerosi cambiamenti introdotti dal decreto, una burocrazia più snella ed informatizzata per enti pubblici e cittadini, l’abrogazione di 330 vecchie leggi, nonchè un importante capitolo dedicato all’efficienza energetica del comparto edilizio pubblico, in particolare per le scuole, le università ed Istituti di ricerca.

“Il decreto semplificazioni porterà a un cospicuo risparmio per cittadini, imprese e pubblica amministrazione. In questo momento non e’ ancora possibile verificare con certezza l’impatto del provvedimento ma possiamo affermare che i risparmi saranno oltre i 500 milioni e si inciderà su settori in cui i costi attuali superano il miliardo”, queste le parole con cui il Ministro delle Funzione Pubblica, Filippo Patroni Griffi, ha commentato il Decreto legge.

Piano nazionale Edilizia scolastica

L’obiettivo di riduzione dei costi di gestione e di miglioramento delle strutture scolastiche, avverrà grazie ad un nuovo Piano Nazionale di edilizia scolastica, approvato dal Cipe su proposta del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, del Ministro dell’economia e delle finanze e il Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca:

Art. 61 “Il Piano ha oggetto la realizzazione di interventi di ammodernamento e recupero del patrimonio scolastico esistente, anche ai fini della messa in sicurezza degli edifici, e di costruzione e completamento di nuovi edifici scolastici, da realizzare, in un’ottica di razionalizzazione e contenimento delle spese correnti di funzionamento, nel rispetto dei criteri di efficienza energetica e di riduzione delle emissioni inquinanti.

Il 20 gennaio il Cipe, aveva già previsto lo stanziamento di 556 mln di euro, che si andranno a sommare ai finanziamenti assegnati al Ministro dell’istruzione (100 mln di euro), per la messa in sicurezza preventiva delle strutture scolastiche e della loro efficienza energetica.

Una volta entrato in vigore il Piano di edilizia scolastica, gli istituti avranno 2 anni per mettere in regole le proprie strutture, adottando misure concrete per l’efficienza energetica e la manutenzione, nel rispetto di precisi indici tecnici (art.52). Questo provvedimento consentirà anche all’Italia di adeguarsi agli standard europei, uniformando a livello nazionale, le norme tecniche riferite agli indici massimi e minimi di efficienza energetica, di funzionalità urbanistica e di edilizia scolastica:

Art.52 “Gli enti proprietari di edifici adibiti a istituzioni scolastiche, le università e gli enti di ricerca vigilati dal Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca, entro 24 mesi dalla data di entrata in vigore del presente decreto, adottano misure di gestione, conduzione e manutenzione degli immobili finalizzate al contenimento dei consumi di energia e alla migliore efficienza degli usi finali della stessa

Il testo definitivo passa ora al Capo dello Stato che lo sottoscriverà per essere poi pubblicato sulla Gazzetta ufficiale, ed entrare a tutti gli effetti in vigore.

Particolarmente soddisfatto anche il CNAPPC (Consiglio Nazionale degli Architetti) che ha commentato positivamente il Piano per l’edilizia scolastica:

“Plaudiamo all’iniziativa del Ministro dell’Istruzione, Profumo, che ha annunciato  il piano del Governo per le “scuole verdi” e lo sblocco dei fondi Cipe per quasi mezzo miliardo di euro per la messa in sicurezza degli edifici scolastici. E’ particolarmente importante la svolta metodologica impressa dal Governo che punta sullo sviluppo dell’edilizia sostenibile con edifici a basso impatto, oltre che su interventi di manutenzione ed adeguamento funzionale ed architettonico da troppo tempo rinviati. Questa iniziativa consentirà anche di inserire nel circuito della progettazione – attraverso lo strumento del concorso di idee – tanti giovani architetti che, purtroppo,  nell’attuale situazione di crisi sono completamente estromessi dal mondo professionale”.

Autorizzazione unica ambientale

Per contrastare l’eccessiva dispersione burocratica che le piccole e medie imprese sono costrette ad affrontare per le varie competenze in materia ambientale (rifiuti, scarichi, emissioni, ecc. ) “il Governo sarà autorizzato ad emanare un regolamento volto a disciplinare l’autorizzazione unica ambientale e a semplificare gli adempimenti amministrativi le piccole e medie imprese”. Con queste parole il Decreto Semplificazioni viene incontro alle imprese introducendo un’unica autorizzazione ambientale, rilasciata da un unico soggetto.  Questo provvedimento, oltre a ridurre gli oneri burocratici destinati alle imprese (1,3 mld di euro l’anno), facilita il controllo e la supervisione da parte degli organi competenti, sulle tematiche ambientali.

Il decreto introduce semplificazioni anche per gli impianti tecnici, con il modello di dichiarazione unica di conformità per gli impianti termici, che sostituisce gli inutili duplicati fino ad oggi previsti dalla legge. Il testo specifica inoltre che resta fermo l’obbligo di comunicazione ai fini del rilascio del certificato di agibilità da parte del comune o in caso  di allacciamento di una nuova fornitura di gas, energia elettrica o acqua.

 

Un capitolo importante per molti settori dunque, quello sottoscritto venerdì, in particolare per il comparto edilizio pubblico, con i suoi 40 mila istituti scolatici in attesa di riqualificazione, molti dei quali obsoleti e costruiti prima degli anni ’60, con criteri e tecnologie molto lontane dall’efficienza energetica necessaria oggi.

Articolo precedenteUk: un fondo verde per le rinnovabili nei paesi del terzo mondo
Articolo successivoMicrobollicine per una produzione di biofuel “cheap”