Repubblica Dominicana, il “caribe” nel verde e nel relax

Foreste, montagne, villaggi ecosostenibili e riserve naturali: l’isola caraibica non è solo mare cristallino e palme ma anche ecoturismo a 360 gradi

Repubblica Dominicana

 

Dalla riserva naturale alle Strada del cioccolato “bio”, l’offerta dell’ecoturismo nella Repubblica Domenicana

(Rinnovabili.it) – Vola l’ecoturismo nella Repubblica Dominicana, che punta su questo settore come alternativa – o come aggiunta – al classico turismo balneare che vede l’isola caraibici raggiunta da viaggiatori di ogni parte del mondo.

Le località aperte al “green” e al turismo all’aria aperta sono sparse in tutto il paese: la provincia di El Seibo, nella zona sudorientale, punta molto sull’attività lungo i fiumi o negli chalet circondati da montagne tra piantagioni di cacao, caffè, palme da cocco, piante di maracuja e cannella. Da qui è possibile raggiungere la Montagna Redonda, che offre la vista più panoramica di tutta la Repubblica Dominicana per godere di una visuale a 360° sulla baia di Samanà e sulle lagune di Redonda e di Limon.

 

In quest’aerea sorgono diverse produzioni locali che danno forte impulso all’incoming turistico del Paese, tra cui la Ruta del Chocolate, che prevede tre differenti percorsi che iniziano con la visita alle piantagioni di cacao biologico, dove tecnici e produttori danno informazioni sull’intero processo di produzione del cacao, dalla semina alla fermentazione fino all’essiccazione.

 

 

A pochi chilometri da qui, si trova la reserva científica natural lagunas Redonda y Limón, una riserva protetta che si estende per 53 km e comprende la maggior parte della pianura costiera della città. La diversità della flora e della fauna è il motivo principale che attrae ogni anno milioni di turisti. E ancora circondate da mangrovie, le lagune rappresentano la meta prediletta per gli amanti della natura che a bordo d’imbarcazioni a remi possono dedicarsi alla pesca e ammirare differenti specie di uccelli acquatici. A Playa Costa Esmeralda, situata di fronte la penisola di Samanà, è possibile poi trascorrere qualche ora di piacevole relax tra sabbia bianca e acque cristalline, il principale “marchio di fabbrica” del paese.

 

In questa zona nasce Terranova Ranch, un’impresa ecologica a conduzione familiare immersa nel verde, basata sull’ospitalità in capanne e bungalow, in grado di ospitare fino a 170 persone con la possibilità di vivere la campagna circostante, tra allevamenti di cavalli e pascoli. Il progetto include anche la promozione di artigianato locale e la produzione agroalimentare, in modo da incrementare la crescita economica della comunità in modo totalmente sostenibile. Qui si coltivano infatti frutta e verdura tra cui un tubero, l’igname giallo, ingrediente molto usato nella cucina dominicana e ancora una risorsa importante per la produzione agricola dell’impresa sono le numerose palme da cocco i cui frutti sono destinati alla vendita.

La Repubblica Dominicana continua a spingere sempre più il segmento del turismo ecologico in collaborazione con le località turistiche, strutture e un team di esperti. Lo scopo finale non è solo di promuoversi come destinazione turistica ricca di bellezze naturali, storiche e culturali ma anche di preparare le comunità ad intraprendere questa nuova strada con un’offerta turistica dedicata.

Articolo precedenteCosì le ‘PMI rinnovabili’ possono aiutare a stabilizzare le reti
Articolo successivoPFAS: rischio contaminazione per 19 milioni di americani. L’Italia fissa limiti nazionali

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

Leave the field below empty!