AlpLinkBioEco, una strategia circolare e “bio” per lo spazio alpino

Si è chiuso oggi, con una conferenza online, il progetto europeo nato tre anni per sviluppare proposte interregionali per il potenziamento delle filiere innovative operanti nel settore della bioeconomia circolare

AlpLinkBioEco
Foto di kewl da Pixabay

Anche la Regione Lombardia ha partecipato al progetto AlpLinkBioEco

(Rinnovabili.it) – Sviluppare una strategia transregionale basata sulla bioeconomia circolare. Questo l’obiettivo con cui il progetto AlpLinkBioEco è stato lanciato nel 2018 fa nell’ambito di EUSALP (EU-Strategy for the Alpine Region). Oggi, a tre anni di distanza i promotori dell’iniziativa sono pronti a tirare le fila, spiegando sforzi profusi e risultati ottenuti. A partire dalla creazione del Value Chain Generator, database interattivo con cui mappare le associazioni settoriali e le aziende del territorio.

Il progetto ha affrontato una delle più grandi sfide comuni dello Spazio Alpino: la transizione da un’economia incentrata ad una “bio-based” in grado di rafforzare le attività produttive regionali e sostenere imprese e posti di lavoro ad alto valore aggiunto.

Le regioni alpine possiedono enormi risorse di biomassa e le conoscenze e la tecnologia necessarie per utilizzarle in un ampia gamma di settori. Ma a causa della mancanza di un approccio transnazionale olistico, gli attori delle bioindustrie alpine operano in modo disconnesso. AlpLinkBioEco ha cercato di recuperare questa mancanza sviluppando proposte interregionali per il potenziamento delle filiere innovative operanti nel settore della bioeconomia circolare. In questo contesto si inserisce il Value Chain Generator e lo sviluppo di nuove catene del valore e occasioni di simbiosi industriale a livello locale, nazionale e transnazionale.

Inoltre, grazie alla raccolta di input da stakeholders politici e industriali delle regioni europee coinvolte, è stato definito un piano di azione condiviso (Masterplan) per stimolare lo sviluppo della bioeconomia nello Spazio Alpino.

Il Progetto ha visto la partecipazione di 6 Stati dell’arco alpino (Italia, Francia, Germania, Austria, Svizzera e Slovenia) e 9 Regioni, di cui 3 facenti parte dei 4 Motori d’Europa (Lombardia, Baden-Württemberg e Auvergne Rhône-Alpes). 

“La crisi ci ha insegnato che la dinamicità dei territori è fondamentale e va agevolata valorizzando le specificità del contesto, costruendo un sistema interconnesso”, ha dichiarato il Presidente di Confindustria Lombardia Marco Bonometti in occasione della conferenza digitale sui risultati raggiunti. “In questa cornice, i progetti macroregionali vanno a inserirsi in un contesto omogeneo e al tempo stesso complementare dal punto di vista delle specializzazioni, creando le condizioni di competitività in cui operano le imprese, sia in termini di produzione che di valorizzazione delle risorse, in una prospettiva di circolarità”. 

“In Lombardia ci sono più di 25 mila imprese che operano nel settore biochimico, oltre un quinto del totale in Italia, che fanno della ricerca e dell’innovazione un loro punto di forza”, ha aggiunto l’assessore all’Ambiente e clima di Regione Lombardia Raffaele Cattaneo. “Investono oltre 3 miliardi di euro e gli addetti del settore arrivano a 33 mila (su 50 mila in Italia). E il ruolo del Progetto AlpLinkBioEco è fondamentale perché ha creato valore, supportando le imprese in questa sfida. Il tutto all’interno di Eusalp, che vede Regione Lombardia protagonista, e dove la Green economy e la sostenibilità sono al centro delle politiche delle Regioni alpine”.

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