Tessuti “intelligenti” per monitorare il cuore e ascoltare la musica

Grazie al lavoro svolto dai ricercatori italiani si apre la strada alla possibilità di creare interi circuiti elettronici in tessuto

(Rinnovabili.it) – C’è tutta l’eccellenza della ricerca italiana dietro l’innovativo progetto dell’elettronica organica da indossare. La nuova generazione di indumenti ‘intelligenti’ porta la firma dell’Istituto di nanoscienze del Cnr e dell’Università di Bologna il cui lavoro congiunto ha permesso di realizzare transistor da un semplice filo di cotone; un hi-tech nostrano che apre la strada alla creazione di tessuti sensibili in grado di rilevare le condizioni fisiche di chi li indossa o permettere di ascoltare la musica.

Lo studio, pubblicato sulla rivista internazionale ‘Organic Electronics’ a firma dei ricercatori Annalisa Bonfiglio e Giorgio Mattana (Istituto nanoscienze del Consiglio nazionale delle ricerche e Università di Cagliari) e Beatrice Fraboni (Università di Bologna) supera brillantemente uno degli ostacoli dell’elettronica “indossabile”, concetto con cui la ricerca combatte da oltre 15 anni, ovvero riuscire ad impiegare un materiale che, accanto alla conducibilità, offra proprietà indispensabili per la realizzazione di capi d’abbigliamento come flessibilità, economicità e comodità. “Nel mercato esistono già degli ‘indumenti elettronici’, capaci ad esempio di monitorare il battito cardiaco di chi li indossa o di rilevare eventuali fattori di rischio nell’ambiente”, spiega Bonfiglio. “Il limite, fino ad oggi, è stato l’ingombro dei dispositivi incorporati nei tessuti e la scarsa adattabilità agli indumenti delle parti rigide di dispositivi e connettori. Inoltre, i tentativi di realizzare direttamente dispositivi elettronici a livello di fibre e fili si scontrano con la scarsa compatibilità tra i materiali costituenti – metalli e semiconduttori come il silicio – e le caratteristiche di adattabilità e di comfort necessarie a un capo di abbigliamento”.

Per raggiungere l’obiettivo gli scienziati italiani hanno sviluppato un’innovativa tecnica: comuni fili di cotone sono stati rivestiti con una sottilissima stratificazione di nanoparticelle d’oro e di polimeri conduttivi e semiconduttivi, che va a costituire la struttura del transistor. Ogni filo/transistor può quindi essere collegato ad altri fili o componenti in cotone, tramite semplici nodi o processi di tessitura. Ma quali sono le potenzialità di una simile invenzione? “Questi transistor miglioreranno la qualità e la realizzazione dei biosensori indossabili”, continua la ricercatrice. “In futuro potremo avere tessuti ‘intelligenti’ semplici e comodi, in grado di monitorare il battito cardiaco o rilevare la temperatura corporea, utili alla realizzazione di capi per i lavoratori a rischio, per monitorare i pazienti o per atleti che praticano sport estremi”.

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