Un microchip il segreto UE per rendere la “nuvola” più verde

Il progetto EuroCloud mira a sviluppare processori per server economici e che consumino 10 volte meno energia in rapporto ai dispositivi attualmente disponibili

(Rinnovabili.it) – Uno speciale  microchip 3D, sviluppato nel quadro di un progetto di ricerca finanziato dall’UE, dovrebbe ridurre significativamente i costi dell’energia elettrica e il costo di installazione dei server nei data center, permettendo all’Europa di affermarsi come il “punto focale del green computing”. Il progetto in questione è stato battezzato EuroCloud e ha provveduto ad adattare la tecnologia dei microprocessori a bassa potenza, normalmente utilizzati nei telefoni cellulari, su una scala di lavoro molto più ampia.

L’obiettivo è quello di verificare la veridicità di alcuni studi preliminari che suggeriscono come questa tecnologa sia in grado di ridurre del 90% il fabbisogno di elettricità rispetto ai server tradizionali; un taglio fondamentale se si considera che il cloud computing può consumare la stessa energia elettrica utilizzata da 40.000 famiglie. “La voracità energetica dei cloud di data center è insostenibile – ha commentato Neelie Kroes, Vicepresidente della Commissione europea. – Il chip del progetto EuroCloud va al cuore del problema legato al consumo energetico. Mi auguro che l’ulteriore sviluppo del microprocessore rafforzi la posizione delle imprese europee in un settore attualmente dominato dagli stranieri”.

L’iniziativa coinvolge ricercatori di Gran Bretagna, Belgio, Svizzera, Finlandia e Cipro e ha ricevuto fino ad oggi finanziamenti per un totale di 3,3 milioni di euro per 3 anni. Il progetto ha anche sviluppato lo strumento di analisi Total Cost of Ownership (TCO) per aiutare a pianificare la progettazione dei data-center e valutare rapidamente le ripercussioni finanziarie.

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