V Conto Energia, IFI: «Vicini alla cassa integrazione»

Per l’associazione che in Italia raggruppa una buona fetta dell’industria fotovoltaica serve un’azione immediata che garantisca la sopravvivenza dell’intero settore

(Rinnovabili.it) – Il mercato si è fermato, gli ordinativi sono stati bloccati e oltre 1.500 posti di lavoro sono a rischio già dalle prossime settimane. La preoccupazione del Comitato Industrie Fotovoltaiche Italiane (IFI) sale e si concentra sui contenuti delle bozze in circolazione del Quinto Conto Energia, quei testi che, secondo il Presidente IFI Alessandro Cremonesisono la chiara evidenza che la direzione che il Governo italiano sta prendendo vada verso lo smantellamento dell’industria nazionale del fotovoltaico”.

Stando a quanto dichiarato dall’associazione che raggruppa una buona fetta dell’industria fotovoltaica nazionale, infatti, sono tante le aziende che hanno già iniziato a chiamare la cassa integrazione per salvare il salvabile e cercare di arginare gli effetti negativi dovuti alla continua incertezza normativa. Inoltre, secondo cremonesi, l’attenzione di questi giorni al caro bolletta e alle speculazioni imputate al settore distoglierebbe da quelli che sono i problemi effettivi vissuti dall’industria nazionale. “In assenza di provvedimenti immediati e mirati alla salvaguardia della competitività italiana ed europea nei confronti di quella cinese – ha dichiarato il Presidente di IFI – non avremo più un’industria nazionale e verranno lasciati a casa non solo i nostri lavoratori, ma anche gli oltre 100.000 addetti dell’indotto e dell’attività di realizzazione di impianti fotovoltaici”. Per questo l’associazione chiede chiarezza, stabilità e salvaguardia delle produzioni nazionali ed europee, chiedendo a tale scopo un intervento immediato da parte del Governo.

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