Così il caro bollette ha cambiato le abitudini del 71% degli europei 

La Commissione europea ha pubblicato i risultati del quadro di valutazione delle condizioni dei consumatori 2023 mostrando gli impatti della crisi energetica

Caro bollette
via depositphotos.com

“Consumer Conditions Scoreboard 2023”, il 2022 ha minato la fiducia dei consumatori

(Rinnovabili.it) – Il caro bollette ha prodotto un preciso impatto sulle abitudini energetiche degli europei. Lo rivelano i risultati del “Consumer Conditions Scoreboard 2023” pubblicati ieri dalla Commissione UE. Ogni anno l’indagine monitora il sentimento dei consumatori nell’Unione Europea, in Islanda e in Norvegia su una serie di elementi chiave, come la fiducia o la risoluzione delle controversie. E come spiega Didier Reynders, Commissario per la giustizia, “il 2022 è stato un anno molto difficile per i consumatori […] a causa delle conseguenze dell’aggressione russa contro l’Ucraina, in particolare per gli alti prezzi dell’energia e, più in generale, per l’inflazione. Abbiamo recentemente proposto diverse misure per garantire che i consumatori siano protetti da pratiche di mercato sleali e nuovi potenziali aumenti di prezzo, con particolare attenzione anche alla protezione dei consumatori vulnerabili”.

Quello che è certo è che il caro bollette abbia lasciato un segno. La finanza personale e la fiducia dei consumatori sono state significativamente influenzate nel 2022 dall’aumento del costo della vita: il 37% dei consumatori europei dichiara di aver attinto ai propri risparmi. 

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Caro bollette, i consumatori puntano sul risparmio

Entrando nel dettaglio della questione energetica, il 48% degli intervistati ha espresso preoccupazione per la propria capacità di pagare le bollette, compresi mutui e trasporti per andare al lavoro. Più di un terzo ha riferito di aver attinto ai propri risparmi (37%) e uno su dieci ha visto aumentare i propri mutui, in particolare a causa dei tassi di interesse variabili. In risposta agli aumenti dei prezzi di luce e gas, più della metà dei consumatori dichiara di aver cambiato le proprie abitudini, sia per risparmiare energia in casa (71%), utilizzando sussidi pubblici per misure di efficienza energetica e/o modificando l’uso dei trasporti ( 28%).

Sebbene la stragrande maggioranza dei consumatori ritenga che dovrebbe personalmente fare di più per contribuire alla transizione verde e alla lotta al cambiamento climatico, gli intervistati si sono divisi sulla misura in cui l’impatto ambientale di beni e servizi ha influenzato le loro scelte: il 43% ha dichiarato di non sono stati affatto influenzati dalle preoccupazioni ambientali nelle loro decisioni di acquisto. Ci sono anche grandi differenze tra i settori, con le auto in cima alla lista in termini di importanza dell’impatto ambientale che i consumatori avvertono quando fanno una scelta (81%). Inoltre, un numero inferiore di consumatori ha espresso le proprie convinzioni sull’affidabilità delle dichiarazioni ambientali rispetto al 2020 (-5 punti percentuali), il che potrebbe essere attribuito a un livello più elevato di consapevolezza sul greenwashing.

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