Il G7 in Giappone sdoganerà nuovi investimenti in Gnl e gas nell’upstream

La bozza di dichiarazione del vertice di Sapporo del 15-16 aprile sostiene che nuovi finanziamenti in Gnl e gas all’estero sono “in linea con i nostri obiettivi e impegni climatici”

Investimenti in Gnl e gas: il G7 si rimangia le promesse sul clima?
Foto di Venti Views su Unsplash

Per Tokyo gli investimenti in Gnl e gas sono necessari vista la guerra in Ucraina e la situazione dei mercati energetici

(Rinnovabili.it) – Dal G7 Clima in Giappone può arrivare una nuova spinta nell’espansione delle fossili a livello globale. Sottoforma di nuovi investimenti in Gnl e gas. È questo uno dei dossier più scivolosi che saranno discussi a Sapporo il 15-16 aprile. Nonostante la scienza sia molto chiara: non c’è spazio per nuove espansioni in progetti fossili se vogliamo restare al di sotto della soglia di 1,5°C.

Il G7 sdoganerà nuovi investimenti in Gnl e gas?

Secondo una bozza della dichiarazione finale del G7 vista da Reuters, i ministri dell’Ambiente sarebbero pronti a “riconoscere che la necessità di investimenti upstream nel Gnl (gas naturale liquefatto) e nel gas naturale è in linea con i nostri obiettivi e impegni climatici”. È un tasto che Tokyo ha battuto più volte negli ultimi mesi, definendo il gas e il Gnl “combustibili di transizione” e che adesso vuole sdoganare definitivamente. Facendo emergere una contraddizione evidente: l’orizzonte individuato dal Giappone per questo “periodo di transizione” è 10-15 anni, ma qualsiasi nuovo investimento nell’upstream di Gnl e gas richiede un tempo di sfruttamento ben più lungo per rientrare economicamente dei soldi investiti.

La bozza di dichiarazione finale inquadra la necessità di questi nuovi investimenti in Gnl e gas nel bisogno di superare lo shock nel panorama energetico causato dall’invasione russa dell’Ucraina. E sostiene che i membri del G7 si aspettano che la domanda di Gnl “continui a crescere” nei paesi che possono permettersi di sostituire successivamente il gas con fonti energetiche a emissioni nette zero. Tutto ciò nonostante i prezzi del greggio e del gas siano su livelli analoghi a quelli precedenti al 24 febbraio 2022. E per gli analisti quelli del gas in Europa siano ormai stabilizzati.

In questo modo il G7 si rimangia la promessa fatta nel 2021 alla Cop26 di Glasgow di fermare, entro la fine del 2022, ogni nuovo finanziamento alle fossili all’estero. Promessa peraltro già infranta dall’Italia, che continuerà a finanziare nuovi progetti di estrazione almeno fino al 2026. Insieme a lei anche la Germania e gli Stati Uniti.

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