La ripresa verde col nucleare? Per il parlamento inglese non s’ha da fare

Il governo vuole nuovi impianti e punta anche sui mini reattori. Ma solo per il decommissioning dell’esistente servono 132 mld di sterline. E chi deve controllare è all’oscuro di tempi e costi reali

nucleare
Credits: Markus Distelrath da Pixabay

Il report della commissione di controllo sui costi del nucleare

(Rinnovabili.it) – Nel piano per la ripresa verde annunciato la settimana scorsa, il premier Boris Johnson prevedeva un ruolo tutt’altro che secondario per il nucleare. Per decarbonizzare l’economia Londra ha in mente di spingere sia sugli impianti tradizionali che sui mini reattori. E all’energia dall’atomo, insieme a sviluppo dell’idrogeno e di tecnologie CCS, sono riservati 1,2 miliardi di sterline di investimenti.

Quanto è fattibile questa parte del piano di Johnson? Allo stato attuale ben poco, risponde la Commissione parlamentare sui conti pubblici (Pac). Che nel suo rapporto periodico punta il dito sulle disfunzioni strutturali del sistema di gestione del nucleare nel paese. Soprattutto per quanto riguarda il decommissioning degli impianti obsolescenti e la gestione delle scorie. Ma la tirata d’orecchi arriva anche sull’uso dei fondi pubblici per la nuova centrale nucleare in costruzione, Hinkley Point.

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Il vicepresidente della Pac, Sir Geoffrey Clifton-Brown, mette in chiaro il giudizio negativo sui piani di Johnson: “Sebbene siano stati compiuti progressi dal nostro rapporto [che risale al 2018, ndr], incredibilmente, la National Decommission Authority (NDA) non sa ancora dove ci troviamo attualmente, e quali sono le condizioni relative allo stato e alla sicurezza dei siti nucleari in disuso del Regno Unito. Senza di ciò […] è difficile avere fiducia in piani o stime futuri “.

Il nuovo rapporto del Pac sostiene che semplicemente per il decommissioning sono state già spese “cifre astronomiche” e che non vi è alcuna certezza che i costi messi a preventivo non lievitino ulteriormente, anche alla luce delle esperienze passate. Secondo la NDA, in totale lo smantellamento degli impianti richiede più di 130 miliardi di sterline e non sarà ultimato prima di 120 anni.

Il Regno Unito ha otto centrali nucleari in funzione al momento. Tutte tranne una dovrebbero andare in pensione nel prossimo decennio. È in costruzione un solo nuovo impianto, quello già citato a Hinkley Point nel Somerset. Che è in ritardo di anni sulla tabella di marcia ed è già costato miliardi di sterline oltre il budget preventivato.

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1 commento

  1. vi siete dimenticati di dire che in questa cifra è compreso tutto il programma militare per la bomba atomica inglese? dato che i magnox e la bomba atomica erano full-statali, sono stati messi nello stesso calderone, benchè i fondi delle centrali siano già stati tutti raccolti e sono sufficienti per lo smantellamento degli impianti.

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