Accumulo: Form Energy punta ad una batteria acquosa da “150 ore”

La startup americana intende implementare un sistema di stoccaggio da 1 MW entro il 2023. Un’utility elettrica del Minnesota userà le tecnologia per rimpiazzare l’energia del carbone, ma molti punti della tecnologia rimangono vaghi

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 Creative Commons Zero – CC0

I nuovi passi avanti dell’accumulo su larga scala

(rinnovabili.it) – Un sistema di accumulo a batterie da 1 MW con una durata record di 150 ore. Questo quanto la Form Energy promette di portare in rete da qui a tre anni. Il progetto è stato annunciato in questi giorni dalla startup, fondata da un gruppo di ricercatori del MIT e di Harvard, ma è per lo più ancora avvolto nel mistero.

Cosa si sa per certo? Che la società, nata nel 2017, si è aggiudica un contratto con la Great River Energy, utility elettrica del Minnesota. Al centro dell’accordo c’è il nuovo impianto d’accumulo su larga scala: un sistema da 1 MW di potenza e 150 MWh di capacità. A regime dovrebbe aiutare l’azienda energetica nei suoi piani per eliminare gli impianti a carbone, e aggiungere alla rete 1,1 GW di nuova capacità eolica.

La chimica impiegata non è, però, chiarissima. Form Energy parla di una “aqueous air battery”, probabilmente una batteria metallo-aria acquosa, dai costi estremante bassi. Il sistema, spiega la startup in una nota stampa, “sfrutta alcuni dei materiali più sicuri, economici ed abbondanti del pianeta” e offre un primo grande tentativo verso l’accumulo a lungo termine. “Il progetto con Great River Energy sarà un sistema di storage connesso alla rete da 1 MW, in grado di fornire la sua potenza nominale ininterrottamente per 150 ore. Molto più a lungo del comune periodo di utilizzo (2-4 ore) delle batterie agli ioni di litio. Questa durata consente di fornire alla rete una affidabilità fondamentalmente, storicamente propria solo delle centrali termoelettriche”.

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L’azienda ha lavorato silenziosamente in questi anni per sviluppare la sua nuova batteria, attirando oltre 50 milioni di dollari in investimenti. Tra i sostenitori della realtà compare anche la Breakthrough Energy Ventures, affiliata a Bill Gates. Ma anche Enel Foundation ha notato la startup e, a marzo di quest’anno, hanno realizzato assieme a EGP un white paper che esplora il modo in cui le tecnologie di storage di lunga durata possono mitigare l’impatto della variabilità eolica.

Quello con l’utility statunitense è tuttavia il primo accordo a portare la tecnologia di storage firmata Form Energy fuori dal laboratorio, in un contesto di ampia scala. “Siamo entusiasti di avere la Great River Energy come primo partner strategico per implementare la nostra centrale bidirezionale”, ha affermato Ted Wiley, Presidente di Form Energy. “Il loro approccio innovativo e orientato alla transizione li rende un partner perfetto”.

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