Batterie domestiche biodegradabili, la faccia verde dell’accumulo

Realizzata una batteria completamente organica in grado di fornire una tensione della cella di 2,8 V e una capacità superiore a quella delle batterie a ioni di litio

Batterie domestiche biodegradabili
Credit: Flinders University

Cosa sono le batterie domestiche organiche?

(Rinnovabili.it) – Batterie domestiche biodegradabili, in grado di ridurre l’impatto ambientale dell’accumulo sia lato produzione che lato smaltimento. Le ha realizzate un gruppo internazionale di ricercatori raggiungendo uno dei risultati più importanti a livello di prestazioni per la categoria delle ORB. Parliamo delle “organic radical battery”, letteralmente “batterie a radicali organici“, tecnologia che rappresenta una delle più promettenti alternative ecologiche e ad alta potenza rispetto lo storage a ioni di litio.

Le ORB impiegano speciali polimeri plastici, atossici e non infiammabili, al posto dei metalli. Nonostante ciò vantano una capacità teorica di 147 mAh/g, valore leggermente superiore a quello delle batterie a litio. Ma non si tratta di una tecnologia perfetta. Oggi le principali difficoltà nello sviluppo di questi dispositivi consistono nella realizzazione dell’elettrodo negativo e nella sintesi di un polimero stabile. Due fattori che ne hanno sempre frenato la commercializzazione.

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In questo contesto si inserisce il lavoro dei ricercatori della Flinders University, in Australia. In collaborazione con colleghi di altri atenei, gli scienziati hanno sviluppato una batteria basata interamente su polimeri organici e in grado di fornire una tensione della cella di 2,8 V. Si tratta, spiega il team, di grande passo avanti nel miglioramento della capacità di accumulo di questa tecnologia. Merito di un nuovo design e di una impostazione chimica che ha modificato leggermente la “ricetta” del catodo.

“Anche se iniziamo con piccole batterie domestiche, sappiamo già che i materiali organici redox-attivi sono comprovate alternative elettroattive essendo intrinsecamente sicure, leggere e strutturabili e, soprattutto, sostenibili e rispettose dell’ambiente”, afferma il docente di chimica Dr. Zhongfan Jia, a capo della ricerca.

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Insieme agli scienziati della Zhejiang Sci-Tech University in Cina, il team di Jia mira ora a realizzare una batteria completamente biodegradabile con una tensione della cella superiore a 3,0 V e una capacità superiore a 200 mAh/g. La ricerca è stata pubblicata su Chemical Engineering Journal.

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