Finanziamenti ai combustibili fossili, la Bei dice stop (stavolta per davvero)

L’istituzione finanziaria con sede in Lussemburgo ha deciso di chiudere una falla nel suo piano del 2019 che permetteva ancora dei flussi verso le energy company. Con loro, dal prossimo anno finanzierà solo progetti ad alto tasso di innovazione e utili per accelerare la transizione energetica come CCS, idrogeno verde e eolico offshore

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Via depositphotos.com

La banca corregge il tiro sui finanziamenti ai combustibili fossili

(Rinnovabili.it) – La Bei chiude i rubinetti alle aziende fossili. Questa volta per davvero, anche se non immediatamente. La Banca europea per gli investimenti ha deciso che tapperà la falla più grande nei suoi piani per dare un taglio ai finanziamenti ai combustibili fossili: non sborserà più un euro neppure per i progetti low-carbon delle compagnie degli idrocarburi. Tranne poche eccezioni che servono per accelerare la transizione energetica.

Una scelta che rafforza i piani della Bei di diventare una “climate bank” Dal 2019, l’istituzione finanziaria con sede in Lussemburgo ha promesso di mettere fine a qualsiasi tipo di finanziamento che fosse diretto ai combustibili fossili. In base alla strategia approvata a novembre di quell’anno, i futuri progetti energetici avrebbero dovuto dimostrare di emettere meno di 250g CO2/kWh per richiedere un finanziamento.

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Non si è rivelata una ghigliottina efficace per i finanziamenti ai combustibili fossili. Le energy company avevano ancora una scappatoia per continuare a pompare denaro negli idrocarburi o restare a galla: presentare progetti low-carbon, inclusi quelli sulle energie rinnovabili. Dal 2022, con le nuove regole della Bei, non sarà più possibile.

“La Banca dovrebbe sostenere un progetto a bassa emissione di carbonio come un parco solare con un’azienda che vuole anche investire in attività ad alto contenuto di carbonio come una centrale elettrica a carbone?”, si chiede retoricamente la Bei. In realtà il passaggio non sarà così brusco.

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La banca metterà una serie di condizioni per tutti i beneficiari dei suoi finanziamenti per allinearne i piani aziendali agli obiettivi di Parigi. Il nuovo approccio “richiede alle grandi aziende di rivelare i loro piani di allineamento che includa un obiettivo di medio termine per il carbonio. Tali piani dovrebbero anche riguardare la costruzione della resilienza ai futuri cambiamenti climatici. La Bei collaborerà con i clienti per sviluppare e pubblicare questi piani”. Tagliati fuori dai giochi sono quei gruppi che continuano a investire in centrali o miniere di carbone, o i cui interessi danneggiano i pozzi di carbonio naturali.

Questo non significa che la Bei non lavorerà più con le compagnie fossili. La banca annuncia che selezionerà ancora, per i finanziamenti, dei progetti low-carbon presentati dalle energy company. Ma dovranno essere ad alto tasso di innovazione tecnologica. Quali progetti, quindi? Cattura e sequestro del carbonio (CCS), idrogeno verde, biofuel avanzati e eolico offshore.

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