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Sostenibilità e resilienza, i vincitori del premio Forum Pa per la crescita

In collaborazione con l’Alleanza per lo sviluppo sostenibile (ASviS). Sono 12 i vincitori. “La Pubblica amministrazione deve essere sostenibile e resiliente, due aspetti che non possono più essere distinti – afferma Gianni Dominici, direttore generale del Forum Pa – come è evidente negli obiettivi del Pnrr che ha impostato la strategia di ripresa su uno sviluppo economico e sociale equo e sostenibile, in linea con i target di sviluppo sostenibile fissati dalle Nazioni Unite”

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Foto di David Bruyland da Pixabay

di Tommaso Tetro

(Rinnovabili.it) – La sostenibilità e la resilienza, e la valorizzare di esperienze e progetti orientati a promuovere la crescita della Pubblica amministrazione. Su questi due capisaldi si poggiano i criteri del premio promosso da Forum Pa in collaborazione con l’Alleanza per lo sviluppo sostenibile (ASviS), che ha visto 12 vincitori: Agenzia per l’energia Alto Adige Casaclima, Spes Consulting, provincia di Pesaro e Urbino, Ispra, Confservizi Cispel Toscana, Intercent-ER – Agenzia regionale per lo sviluppo dei mercati telematici dell’Emilia-Romagna, La Lumaca Soc. Coop. Sociale, dipartimento di ingegneria industriale università degli studi di Salerno, Comune di Bologna, Città metropolitana di Bologna, Comune di Milano e Regione del Veneto.

I vincitori sono stati premiati nel corso dell’ultima giornata di Forum Pa 2021, la manifestazione digitale che, in questa edizione, ha affrontato i temi centrali del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr). 

La Pubblica amministrazione deve essere sostenibile e resiliente, due aspetti che non possono più essere distinti – afferma Gianni Dominici, direttore generale del Forum Pa – come è evidente negli obiettivi del Pnrr che ha impostato la strategia di ripresa su uno sviluppo economico e sociale equo e sostenibile, in linea con i target di sviluppo sostenibile fissati dalle Nazioni Unite. Come ha detto il ministro Enrico Giovannini la PA deve far propria la cultura della ‘resilienza trasformativa’ per reagire agli imprevisti e affrontare le sfide del futuro. I vincitori del premio stanno muovendo passi concreti verso questa direzione, puntando su progetti per la ripartenza che mettono al centro innovazione e sostenibilità”.

Le categorie del premio Forum PA sono quattro: misurare la sostenibilità; comunicare la sostenibilità; formare sui temi della sostenibilità; fare rete per raggiungere obiettivi di sostenibilità.

La categoria ‘misurare’ la sostenibilità

Qui si trovano l’Agenzia per l’energia Alto Adige Casaclima per “Il programma ComuneClima”, un sistema di gestione della qualità e di certificazione per supportare i comuni in un percorso di sviluppo sostenibile a livello locale; e SPES Consulting (Genova), società genoveseche vince grazie a “CoME Easy”, progetto che mira a facilitare, supportare ed incrementare l’impegno delle PA nel loro percorso verso una politica climatica sostenibile, intelligente ed efficace. L’idea è di ottimizzare gli sforzi e le performance delle PA interessate tramite una procedura integrata, partecipativa facile da utilizzare.

La provincia di Pesaro e Urbino riceve il premio per “Benessere e sostenibilità per la programmazione locale”, progetto in rete nato nel 2013 da un’iniziativa pilota della Provincia di Pesaro e Urbino, sviluppata grazie alla stretta collaborazione tra Cuspi (Coordinamento degli Uffici di Statistica delle Provincie Italiane) e Istat, con lo scopo di creare un Sistema Informativo Statistico per la misurazione del benessere equo e sostenibile. A fine 2020, il progetto coinvolgeva 31 uffici di statistica di Province e Città metropolitane.

La categoria ‘comunicare’ la sostenibilità

Ispra ottiene il riconoscimento per “IdroGEO”, piattaforma nazionale open data in diverse lingue per consultare, condividere e scaricare le mappe e dati sul dissesto idrogeologico. Si tratta di uno strumento di comunicazione e diffusione delle informazioni che coinvolge diversi abiti: politiche di mitigazione del rischio, pianificazione territoriale, progettazione preliminare delle infrastrutture, programmazione degli interventi strutturali di difesa del suolo, gestione delle emergenze idrogeologiche e valutazioni ambientali.

Confservizi Cispel Toscana viene premiato per “Utilities e sostenibilità”, un catalogo che raccoglie circa cento iniziative di successo realizzate dalle utilities toscane. L’obiettivo è quello di migliorare la comunicazione delle best practics sostenibili per favorirne la diffusione, promuoverle, e creare sinergie a livello toscano e nazionale per lo sviluppo sostenibile. La soluzione si rivolge al sistema delle aziende di servizio pubblico, alle pubbliche amministrazioni, ai cittadini e ai soggetti privati.

Premiata anche Intercent-ER, Agenzia regionale per lo sviluppo dei mercati telematici (Regione Emilia-Romagna). Nel 2020 Intercent-ER ha avviato un percorso per rendicontare e comunicare ai propri stakeholder il valore sostenibile creato sul territorio, per contribuire agli Obiettivi dell’Agenda ONU 2030. Questa analisi ha portato alla pubblicazione di un rapporto che non solo divulga i risultati raggiunti, ma delinea gli obiettivi futuri. Tra i temi analizzati e rendicontati da Intercent-ER ci sono la riqualificazione della spesa, la tutela dell’ambiente, l’impegno sociale verso le persone e le comunità, il contributo alla trasformazione digitale, l’attenzione alle competenze e al capitale umano.

La categoria ‘formare’ sui temi della sostenibilità

La Lumaca, società cooperativa sociale con sede a Modena, si è aggiudicata il premio per il progetto “Lumaca 4 School”. Creata a inizio marzo 2020, durante il periodo di chiusura totale delle scuole, Lumaca 4 School nasce per proporre soluzioni di didattica digitale a distanza per educare alla sostenibilità ambientale, coinvolgendo studenti di scuole ed età differenti. Durante il lockdown il progetto ha fornito alle scuole un supporto gratuito, offrendo da un lato gli strumenti per realizzare la didattica a distanza in modo continuativo, dall’altro sostenendo le famiglie proponendo attività ludico-didattiche ambientali da realizzare a casa.

Il dipartimento di ingegneria industriale dell’università degli studi di Salerno ottiene il riconoscimento per “Greenopoli”, un metodo di divulgazione innovativo su tematiche attinenti alla sostenibilità, come il cambiamento climatico, gli obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs), energia, alimentazione e gestione dei rifiuti. Con alle spalle un’importante attività di ricerca sulla Life Cycle Assessment (Analisi del Ciclo di Vita), il progetto punta alla creazione di una nuova sensibilità ambientale in bambini, ragazzi e adulti, permettendo loro di comprendere in modo semplice dei concetti complessi. Il metodo promuove un’intensa interazione con il mondo della scuola, delle imprese e delle istituzioni.

Il Comune di Bologna viene premiato per “Good for Food”, progetto rivolto alle scuole di Bologna per promuovere l’educazione alimentare e la sostenibilità. Il programma si svolge attraverso un sistema integrato di didattica, formazione e divulgazione, per favorire un approccio formativo interdisciplinare. Good for Food è stato finanziato grazie alle risorse del fondo interministeriale (MIPAAF – MIUR) per le mense biologiche del 2018, ed è stato ideato e realizzato dalla Fondazione Golinelli, in risposta al bando comunale. 

La categoria ‘fare rete’ per raggiungere obiettivi di sostenibilità

La Città metropolitana di Bologna ottiene il riconoscimento per la “Ciclovia del Sole”, l’itinerario ciclabile che collega Mirandola (MO) a Bologna. Realizzato nell’aprile 2021, la Ciclovia rappresenta un traguardo fondamentale sia per la rete cicloturistica nazionale ed internazionale, sia per il territorio metropolitano. L’intera tratta bolognese è stata realizzata per una nuova visione territoriale basata sulla sostenibilità sociale, economica ed ambientale. Al tempo stesso, la Ciclovia assume un’importanza strategica nel promuovere una diversa tipologia di turismo, attraendo ciclo-viaggiatori dal resto d’Italia e dall’Europa.

Il Comune di Milano viene premiato per l’iniziativa “Piazze aperte”, un progetto di riconversione basato sull’urbanistica tattica: si tratta di un’urbanistica innovativa, fondata su interventi realizzati a breve termine e a basso costo, per riportare lo spazio pubblico al centro del quartiere e della vita degli abitanti. Il Comune di Milano e i cittadini possono collaborare attivamente per ideare e realizzare dei progetti, attraverso la firma di patti di collaborazione. Piazze aperte vuole ripensare i quartieri come luoghi di interazione sociale, favorendo la sicurezza e promuovendo la collaborazione attiva tra cittadinanza e Pubblica Amministrazione. L’iniziativa del Comune di Milano è stata sviluppata da AMAT in collaborazione con Bloomberg Associates, National Association of City Transportation Official e Global Designing Cities Initiative.

La Regione del Veneto si è aggiudicata il premio per “Sostenibilità: una rete per un obiettivo comune”, un network tra Regione del Veneto, le università del territorio, Unioncamere Veneto e l’Agenzia Regionale per la prevenzione e protezione ambientale, a favore di un’economia circolare e sostenibile. Il progetto ha l’obiettivo di creare una collaborazione efficace tra le istituzioni pubbliche, in grado di individuare soluzioni innovative e di promuovere la ricerca nell’ambito del “green public procurement”. I destinatari sono le pubbliche amministrazioni e gli operatori economici.

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Rinnovabili • Batterie al sodio allo stato solido

Batterie al sodio allo stato solido, verso la produzione di massa

Grazie ad un nuovo processo sintetico è stato creato un elettrolita di solfuro solido dotato della più alta conduttività per gli ioni di sodio più alta mai registrata. Circa 10 volte superiore a quella richiesta per l'uso pratico

Batterie al sodio allo stato solido
via Depositphotos

Batterie al Sodio allo Stato Solido più facili da Produrre

La batterie allo stato solido incarnano a tutti gli effetti il nuovo mega trend dell’accumulo elettrochimico. E mentre diverse aziende automobilistiche tentano di applicare questa tecnologia agli ioni di litio, c’è chi sta percorrendo strade parallele. É il caso di alcuni ingegneri dell’Università Metropolitana di Osaka, in Giappone. Qui i professori Osaka Atsushi Sakuda e Akitoshi Hayash hanno guidato un gruppo di ricerca nella realizzazione di batterie al sodio allo stato solido attraverso un innovativo processo di sintesi.

Batterie a Ioni Sodio, nuova Frontiera dell’Accumulo

Le batterie al sodio (conosciute erroneamente anche come batterie al sale) hanno conquistato negli ultimi anni parecchia attenzione da parte del mondo scientifico e industriale. L’abbondanza e la facilità di reperimento di questo metallo alcalino ne fanno un concorrente di primo livello dei confronti del litio. Inoltre l’impegno costante sul fronte delle prestazioni sta portando al superamento di alcuni svantaggi intrinseci, come la minore capacità. L’ultimo traguardo raggiunto in questo campo appartiene ad una ricerca cinese che ha realizzato un unità senza anodo con una densità di energia superiore ai 200 Wh/kg.

Integrare questa tecnologia con l’impiego di elettroliti solidi potrebbe teoricamente dare un’ulteriore boost alla densità energetica e migliorare i cicli di carica-scarica (nota dolente per le tradizionali batterie agli ioni di sodio). Quale elettrolita impiegare in questo caso? Quelli di solfuro rappresentano una scelta interessante grazie alla loro elevata conduttività ionica e lavorabilità. Peccato che la sintesi degli elettroliti solforati non sia così semplice e controllabile. Il che si traduce in un’elevata barriera per la produzione commerciale delle batterie al sodio allo stato solido.

Un Flusso di Polisolfuro reattivo

É qui che si inserisce il lavoro del team di Sakuda a Hayash. Gli ingegneri hanno messo a punto un processo sintetico che impiega sali fusi di polisolfuro reattivo per sviluppare elettroliti solidi solforati. Nel dettaglio utilizzando il flusso di polisolfuro Na2Sx come reagente stechiometrico, i ricercatori hanno sintetizzato due elettroliti di solfuri di sodio dalle caratteristiche distintive, uno dotato della conduttività degli ioni di sodio più alta al mondo (circa 10 volte superiore a quella richiesta per l’uso pratico) e uno vetroso con elevata resistenza alla riduzione.

Questo processo è utile per la produzione di quasi tutti i materiali solforati contenenti sodio, compresi elettroliti solidi e materiali attivi per elettrodi“, ha affermato il professor Sakuda. “Inoltre, rispetto ai metodi convenzionali, rende più semplice ottenere composti che mostrano prestazioni più elevate, quindi crediamo che diventerà una metodologia mainstream per il futuro sviluppo di materiali per batterie al sodio completamente allo stato solido“.  I risultati sono stati pubblicati su Energy Storage Materials and Inorganic Chemistry .

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About Author / Stefania Del Bianco

Giornalista scientifica. Da sempre appassionata di hi-tech e innovazione energetica, ha iniziato a collaborare alla testata fin dalle prime fasi progettuali, profilando le aziende di settore. Nel 2008 è entrata a far parte del team di redattori e nel 2011 è diventata coordinatrice di redazione. Negli anni ha curato anche la comunicazione e l'ufficio stampa di Rinnovabili.it. Oggi è Caporedattrice del quotidiano e, tra le altre cose, si occupa quotidianamente delle novità sulle rinnovabili, delle politiche energetiche e delle tematiche legate a tecnologie e mercato.


Rinnovabili • fotovoltaico materiale quantistico

Fotovoltaico, ecco il materiale quantistico con un’efficienza del 190%

Un gruppo di scienziati della Lehigh University ha sviluppato un materiale dotato di una efficienza quantistica esterna di 90 punti percentuali sopra quella delle celle solari tradizionali

fotovoltaico materiale quantistico
via Depositphotos

Nuovo materiale quantistico con un assorbimento solare medio dell’80%

Atomi di rame inseriti tra strati bidimensionali di seleniuro di germanio e solfuro di stagno. Questa la ricetta messa a punto dai fisici Srihari Kastuar e Chinedu Ekuma nei laboratori della Lehigh University, negli Stati Uniti, per dare una svecchiata alla prestazioni delle celle solari. Il duo di ricercatori ha così creato un nuovo materiale quantistico dalle interessanti proprietà fotovoltaiche. Impiegato come strato attivo in una cella prototipo, infatti, il nuovo materiale ha mostrato un assorbimento solare medio dell’80%, un alto tasso di generazione di portatori fotoeccitati e un’efficienza quantistica esterna (EQE) record del 190%. Secondo gli scienziati il risultato raggiunto supera di gran lunga il limite teorico di efficienza di Shockley-Queisser per i materiali a base di silicio e spinge il campo dei materiali quantistici per il fotovoltaico a nuovi livelli. 

leggi anche Fotovoltaico in perovskite, i punti quantici raggiungono un’efficienza record

L’efficienza quantistica esterna

Tocca fare una precisazione. L’efficienza quantistica esterna non va confusa con l’efficienza di conversione, il dato più celebre quando si parla di prestazioni solari. L’EQE rappresenta il rapporto tra il numero di elettroni che danno luogo a una corrente in un circuito esterno e il numero di fotoni incidenti ad una precisa lunghezza d’onda

Nelle celle solari tradizionali, l’EQE massimo è del 100%, tuttavia negli ultimi anni alcuni materiali e configurazioni avanzate hanno dimostrato la capacità di generare e raccogliere più di un elettrone da ogni fotone ad alta energia incidente, per un efficienza quantistica esterna superiore al 100%. Il risultato di Kastua e Ekuma, però, rappresenta un unicum nel settore.

Celle solari a banda intermedia

Per il loro lavoro due fisici sono partiti da un campo particolare della ricerca fotovoltaica. Parliamo delle celle solari a banda intermedia (IBSC – Intermediate Band Solar Cells), una tecnologia emergente che ha il potenziale per rivoluzionare la produzione di energia pulita. In questi sistemi la radiazione solare può eccitare i portatori dalla banda di valenza a quella di conduzione, oltre che direttamente, anche in maniera graduale. Come?  “Passando” per l’appunto attraverso stati di una banda intermedia, livelli energetici specifici posizionati all’interno della struttura elettronica di un materiale creato ad hoc. “Ciò consente a un singolo fotone di provocare generazioni multiple di eccitoni attraverso un processo di assorbimento in due fasi“, scrivono i due ricercatori sulla rivista Science Advances.

Nel nuovo materiale quantistico creato dagli scienziati della Lehigh University questi stati hanno livelli di energia all’interno dei gap di sottobanda ideali. Una volta testato all’interno di una cella fotovoltaica prototipale il materiale ha mostrato di poter migliorare l’assorbimento e la generazione di portatori nella gamma dello spettro dal vicino infrarosso alla luce visibile. 

La rivoluzione dei materiali quantistici

Il duo ha sviluppato il nuovo materiale sfruttando i “gap di van der Waals”, spazi atomicamente piccoli tra materiali bidimensionali stratificati. Questi spazi possono confinare molecole o ioni e gli scienziati dei materiali li usano comunemente per inserire, o “intercalare”, altri elementi per ottimizzare le proprietà dei materiali. Per la precisione hanno inserito atomi di rame tra strati di seleniuro di germanio e solfuro di stagno. “Rappresenta un candidato promettente per lo sviluppo di celle solari ad alta efficienza di prossima generazione – ha sottolineato Ekuma – che svolgeranno un ruolo cruciale nell’affrontare il fabbisogno energetico globale“.

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Giornalista scientifica. Da sempre appassionata di hi-tech e innovazione energetica, ha iniziato a collaborare alla testata fin dalle prime fasi progettuali, profilando le aziende di settore. Nel 2008 è entrata a far parte del team di redattori e nel 2011 è diventata coordinatrice di redazione. Negli anni ha curato anche la comunicazione e l'ufficio stampa di Rinnovabili.it. Oggi è Caporedattrice del quotidiano e, tra le altre cose, si occupa quotidianamente delle novità sulle rinnovabili, delle politiche energetiche e delle tematiche legate a tecnologie e mercato.