GranPrix EcoQuartier2011: la trasformazione delle aree industriali

Riqualificare le grandi aree industriali francesi ripristinando l’habitat naturale, potenziando la mobilità sostenibile e costruendo in Bioedilizia.

(Rinnovabili.it) – Quasi tre anni fa il Ministro francese Jean Louis Borloo diede il via al progetto EcoQuartier, una piano di trasformazione per l’edilizia francese legata alle città ed alle zone limitrofe, nel tentativo di individuare e porre fine ai principali fenomeni speculativi e soprattutto, per dare un nuovo volto alle aree urbane dismesse, che da ormai troppo tempo sottraggono territorio e creano disagi sia di carattere logistiche che soprattutto di carattere ambientale. Sulla scia di questo entusiasmo è nato anche il Grand Prix National EcoQuartier 2011, un premio nazionale francese aperto a progetti legati all’innovazione tecnologica, alla riqualificazione di aree dismesse ed alla trasformazione ecologica di complessi edilizi in particolare stato di abbandono.

I partecipanti di quest’anno sono stati più di 394, ma la scelta della Giuria è ricaduta sui progetti che maggiormente hanno saputo incarnare lo spirito del Premio, valorizzando le tecniche di bioedilizia, il verde urbano, l’integrazione dei trasporti pubblici, la vivibilità degli spazi, e soprattutto, coinvolgendo nel processo tutti gli attori, a partire dai futuri abitanti, per arrivare al costruttori, passando dalle aziende di fornitura elettrica, dai progettisti, ma anche dalle autorità pubbliche.

I due premiati per l’edizione 2011, sono rispettivamente il progetto per la città di Nancy, precisamente per l’altopiano di Haye ed il progetto “Zone de l’Union” situato nei pressi della cittadina di Lille.

Altopiano di Haye, Nancy

Il vincitore è stato progetto per la riqualificazione delle aree industriali dell’altopiano di Haye, dove ormai da diversi anni 440 ettari di terreno, sono lasciati in stato di totale degrado, causando danni anche al habitat naturale della zona. I progettisti dello studio di Alexandre Chemetoff hanno previsto la realizzazione di un ecoquartiere per 14.600 abitanti, creando una rete di distribuzione dell’energia, grazie ad un impianto di cogenerazione, che servirà tutta l’area. L’aspetto più interessante sarà riservato alla mobilità, che potenziando il sistema di trasporto pubblico, cercherà di limitare al minimo gli spostamenti privati, dimezzando così le emissioni di gas serra.

La Zone de l’Union, Lille

Secondo classificato, il progetto prevede la riqualificazione di un’area di 800 mila mq occupate precedentemente da aree industriali. La porzione di territorio interessata dal progetto, si trova all’interno del triangolo formato dai tre comuni di Roubaix, Tourcoing e Wattrelos, tre cittadini in prossimità di Lille. Una volta terminato, il progetto vedrà la realizzazione di alloggi per 4.000 abitanti, integrando alle residenze uffici (165.000mq) e servizi al terziario (8.200 mq), trasformando completamente quella che prima era una spianata di cemento industrializzata, in un’area verde, ricca di spazi pubblici comuni e soprattutto capace di riconnettere queste ferite del territorio, con gli agglomerati urbani preesistenti. Anche in questo caso la mobilità sostenibile assume il ruolo di legante tra il nuovo tessuto edilizio e la città di Lille, realizzando piste pedonali e ciclabili ed un circuito di mezzi pubblici probabilmente elettrici.

Le peculiarità di questi progetti, che ci auguriamo vengano rispettate in fase esecutiva, è la fattibilità delle soluzioni, ricorrendo alla tecnologica applicata all’architettura, senza eccedere in architetture irrealizzabili.

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