Le buone pratiche europee: le greencity di oggi

LG Action, un’indagine di 2 anni sulle eccellenze europee, che mette in luce 30 casi studio di piccoli comuni e grandi capitali, impegnati nella riduzione di CO2 e nell’efficienze energetica.

Quando l’impegno è comunitario, i risultati si moltiplicano. E’ questo il caso del progetto “LG Action”, un’azione di networking per coinvolgere i Governi Locali nel dibattito sul clima europeo e internazionale, finanziato dall’Intelligent Energy Europe (IEE) e durato 26 mesi (maggio 2009-agosto 2011). Grazie a questo progetto è stato possibile stilare un elenco di 30 casi eccellenti di piccoli comuni e grandi capitali che in vari modi hanno saputo applicare i concetti di efficienza energetica, di riduzione delle emissioni nocive e di protezione del clima, facendo confluire i risultati nella Local Government Climate Roadmap internazionale.

Le tematiche affrontate dal Report riguardano il completo processo di trasformazione sostenibile dell’ambiente urbano:

  • il primo punto affrontato riguarda la realtà attuale, legata alla progressiva diminuzione dei combustibili fossili, alle trasformazioni climatiche globali ed al progressivo aumento delle emissioni nocive bell’atmosfera;
  • il report procede poi all’analisi delle metodologie possibili per affrontare queste sfide nel migliore dei modi;
  • il ruolo delle azioni locali, che in Europa coinvolgono 100.000 governi locali e amministrano circa 500 mln di abitanti, con le proprie rispettive aspettative;
  • Ed infine i casi studio delle eccellenze europee, a piccola e grande scala, che hanno saputo trasformare il proprio ambiente urbano, migliorandone la qualità.

A rappresentare l’Italia nel database prodotto, c’è il comune Reggio Emilia con due progetti entrambi indirizzati ai bambini e alle loro famiglie affinché diventino attori attivi nell’adozione di comportamenti quotidiani più sostenibili. Per il resto della UE troviamo cittadine come Valga in Estonia, dove si è arrivati ad un risparmio energetico del 60% negli asili nido grazie ad una ristrutturazione delle strutture ad un impiego di tecnologie più avanzate, o la comunità di Lolland dove, oltre a coprire il 70% del fabbisogno di energia per il riscaldamento con le rinnovabili, è stata realizzata la prima centrale dimostrativa danese con tecnologia a idrogeno.

Ma sono molti i casi curiosi. Come quello di Bruxelles dove è stato creato un sistema di etichettatura per prodotti alimentari che ha avuto un notevole successo e il cui ciclo di vita è stato analizzato al fine di ottenere una riduzione di CO2 effettuando azioni mirate sul packaging, la conservazione, l’uso di pesticidi e il trasporto.

“In una situazione di scarsa disponibilità di risorse economiche come quella in cui ci troviamo – commenta Emanuele Burgin, presidente del Coordinamento Agende 21 Locali Italiane – offrire agli enti locali uno strumento gratuito per informarsi e aggiornarsi, esaminando esperienze già testate da città simili alla propria per geografia o caratteristiche demografiche, può rappresentare veramente un utilissima opportunità”.

I progetti affrontati dalle varie comunità locali, spaziano sul vasto campo dell’energia e della sostenibilità applicate all’ambiente urbano, raggruppandosi concettualmente secondo quattro macro categorie: Energia ed architettura, energia e rifiuti, energia e trasporto, energia e acqua.

Alcune eccellenze europee:

“Energia e Architettura” – Valga, Estonia

La Municipalità di Valga si è impegnata nella realizzazione di un progetto pilota per la riqualificazione energetica di un edificio pubblico, in questo caso un asilo nido, costruito negli anni’60. Dopo aver evidenziato le carenze costruttive della struttura, come la scarsa presenza di isolamento termico (in un Paese con temperature medie attorno ai 5°C) ed un sistema di riscaldamento non regolabile ed esclusivamente dipendente dalle fonti fossili.

Dopo aver indetto una gara d’appalto con le caratteristiche che avrebbe dovuto possedere la struttura, si è arrivati addirittura alla definizione di un edificio secondo con caratteristiche proprie di “passive house”, riducendo drasticamente la domanda di energia primaria da 250 kWh/mq/anno a circa 15-17 kWh/mq/anno, con un risparmio energetico del 90%, grazie anche all’allacciamento al sistema di teleriscaldamento a biomassa.

“Energia e Rifiuti” – Copenhagen, Danimarca

Dovendo rispondere ad un’elevata e costante richiesta energetica ed in contemporanea una complessa gestione dei rifiuti, la Regione di Copenhagen ha optato per un sistema di teleriscaldamento in grado di collegare il 98% delle abitazioni a un sistema di cogenerazione ed incenerimento dei rifiuti.

Le cinque municipalità collegate alla rete del teleriscaldamento beneficiano di un sistema integrato che complessivamente produce circa 8,3 milioni di Megawattora, grazie all’incenerimento dei rifiuti, recuperando il calore in eccesso e reimmettendolo nella smart grid generale.  Copenhagen, che si ripriomette di diventare città a zero emissioni entro il 2025, ha ottenuto il primo Global District Energy Climate Award nel novembre 2009 come riconoscimento del suo approccio avanguardistico nella cogenerazione.

“Energia e trasporto” – Reggio Emilia, Italia

La sfida locale della città di Reggio Emilia ha riguardato il tema della mobilità e precisamente la riduzione delle emissioni di gas serra per migliorare la qualità di vita dei cittadini. Attraverso i due progetti “A scuola da soli in sicurezza” e “Raccogliamo miglia verdi”, il Comune ha promosso i comportamenti virtuosi dei cittadini, il trasporto pulito e soprattutto, l’educazione alla sostenibilità, elemento indispensabile per le generazioni future. Le piccole comunità così create hanno avuto la possibilità concreta di agire sul territori nel quale abitano, apportando dei cambiamenti e, soprattutto, impegnandosi in prima persona ad applicare quelle semplici e fondamentali regole ecofriendly, come l’utilizzo delle biciclette o dei mezzi pubblici rispetto all’auto privata o l’applicazione di un comportamento responsabile di riduzione degli sprechi energetici delle abitazioni.

“Energia e Acqua” – Gran Canaria, Spagna

La produzione di energia pulita da fonti energetiche rinnovabili, diventa uno strumento per prevenire i danni del cambiamento climatico: come la mancanza di acqua potabile. Inoltre essendo l’isola spagnola una meta turistica piuttosto frequente, l’applicazione delle regole della sostenibilità e il passaggio all’energia alternativa, ha prodotto un duplice vantaggio, garantendo una sicurezza energetica ed idrica agli autoctoni e trasmettendo ai turisti un messaggio forte ed ecologico, di rispetto ambientale e risparmio.

L’installazione di impianti di energia eolica, ha permesso di raggiungere una produzione di 51 MW, affiancati alla produzione di 8 MW di energia solare, per generare rispettivamente 150.000 MWh e 14.000 MWh all’anno. Inoltre l’utilizzo di questa energia per desalinizzare e purificare l’acqua di mare, ha copmpletamente rivoluzionato la critica situazione di siccità, in cui versava l’isola. Il nuovo impianto utilizza solo 45MWh all’anno, a fronte di una capacità produttiva di acqua fresca pari a 12 milioni di metri cubi all’anno (33,000 m3/giorno).

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