Progetto Biocasa: solo un euro al giorno per riscaldare la tua casa

Forte spinta verso la progettazione sostenibile con il Progetto Biocasa 2012, realizzato da Filca e con il Politecnico di Milano, per costruire case in classe A, ad altta efficienza e bassi costi di gestione.

(Rinnovabili.it) – Tutt’altro che postitivi i dati emersi dall’indagine svolta da CESTEC – Centro per lo sviluppo tecnologico, l’energia e la competitività, una realtà della Regione Lombardia – sul parco edilizio della Regione Lombardia, relativamente agli attestati di certificazione energetica (ACE).  Il rapporto “Efficienza e qualità energetica: i dati del patrimonio edilizio certificato” ha preso in esame gli edifici registrati al catasto energetico lombardo dal settembre 2007 ad oggi: nonostante le certificazioni depositate siano 774.000, un numero da primato rispetto alle altre Regioni coprendo più della metà degli attestati depositati in tutto il territorio nazionale, più dell’80% appartiene ad una classe energetica inefficiente.

Una precisazione è doverosa, in quanto all’interno dell’indagine rimane la presenza di una percentuale molto elevata di edifici costruiti nelle prime decadi del secolo, che offuscano i progressi computi dal settore nell’ultimo ventennio. Soffermandosi ad analizzare solo gli immobili di nuova costruzione e le ristrutturazioni, la situazione appare più felice, nonostante ci sia ancora molto lavoro da fare: il peso della classe G si riduce addirittura al 4,3%, evidenziando un felice 22% di edifici in classe A+, A e B.

“In questo lasso di tempo in Lombardia 4.500 nuovi edifici sono stati realizzati in classe energetica A e 1.000 in classe A+, ed è sempre in Lombardia che il mercato ha proposto i primi edifici a “energia zero”, cioè completamente autosufficienti dal punto di vista energetico”, ha spiegato il presidente di Cestec, Giampaolo Chirichelli.

L’aumento del numero di certificatori accreditati ed il recente obbligo ad inserire negli annunci immobiliari l’indice di prestazione energetica, hanno dato notevole slancio al settore del Greenbuilding, portando alla realizzazione di strutture decisamente efficienti.

In questo ambito si colloca il progetto Biocasa 2012, presentato da Filca Cooperative nella medesima occasione dell’indagine CESTEC, e svolto in collaborazione con il Politecnico di Milano. Oltre alla realizzazione di immobili ad alte prestazioni energetiche e collocati esclusivamente in classe A, il progetto si è occupato anche di monitorare le performance degli immobili nel tempo, affidando al dipartimento BEST del Politecnico di Milano il compito di seguire le evoluzioni di due casi in particolare: un complesso residenziale a Milano (classe A) ed uno in classe B a Desenzano del Garda.

“Analizzando le prestazioni del sistema edificio-impianto durante la stagione invernale per entrambi gli interventi, si può affermare che vi è una perfetta coerenza tra le performance energetiche stimate in fase progettuale e quelle rilevate. Di qui un risparmio effettivo sulla bolletta energetica: con riferimento alle case costruite secondo i parametri della Legge 10, rimasta in vigore sino al 2005, la residenza Filca di Milano, in classe A, consuma l’85% in meno di energia termica, quella di Desenzano del Garda il 68% in meno”.

Rapportando questi risultati ai costi reali per il riscaldamento emerge un dato decisamente positivo: con meno di un euro al giorno (300-350euro l’anno) è possibile riscaldare un’abitazione in classe A da 90 mq, contro ai 1.500-1.800 euro a cui, purtroppo, siamo abituati.

All’efficienza energetica devono accompagnarsi anche la  sicurezza e il benessere psicofisico della persona, come ha evidenziato il professore Carlo Signorelli, docente di Igiene all’Università di Parma e membro della Giunta Esecutiva della SItI (Società Italiana di Igiene, Medicina preventiva e Sanità pubblica): “Il tema della “casa sana” è una delle priorità dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. Sono diversi i fattori in grado di alterare il benessere psicofisico della persona tra le pareti domestiche e per garantire un microclima abitativo ottimale – conclude Signorelli –  occorre puntare da un lato sulla salubrità dei materiali da costruzione e delle finiture, dall’altro sui sistemi di ventilazione meccanica controllata per garantire un adeguato ricambio dell’aria interna viziata: standard già presenti nel Progetto Biocasa Filca”.

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