Internet of Things e il anche il frigorifero saprà parlare

E’ nata All Seen Alliance, la piattaforma open source Internet of Things che permetterà a tutti gli oggetti di qualunque marca di dialogare tra loro senza il bisogno di supporti esterni

Internet of things(Rinnovabili.it) – Entro il 2020 l’Internet of Things (IoT) avrà raggiunto una diffusione senza precedenti, creando una rete che metterà in collegamento oltre 50 mld di oggetti, generando un volume d’affari si stima superiore ai 2 miliardi di dollari.

 

Ma cos’è l’Internet of Things? L’Internet of Things si basa sull’idea che tutti gli oggetti e i sistemi di uso quotidiano o specialistico, possano essere collegati in modo semplice e trasparente, per consentire la condivisione delle informazioni e coordinare in maniera intelligente la gestione di qualunque tipo di attività.

Un esempio pratico proviene dalla vita di tutti i giorni, è legato alle nostre abitazioni dove, grazie all’Internet of Things, potremmo essere dotati di tapparelle intelligenti, capaci di abbassarsi a seconda della luce, di lavatrici smart, che si attivano solo quando la rete energetica ha prezzi più bassi, frigoriferi capaci di segnalare quando è il momento di fare la spesa, fino ad arrivare a prestazioni molto più complesse e legate ad esempio alla sicurezza delle strutture abitative, piuttosto che alla manutenzione degli impianti.

 

L’alleanza delle ‘Internet of Things’

 

Tuttavia per trasformare questo scenario ancora alle prime armi, in una realtà consolidata, occorre mettere  mano ad alcuni problemi sostanziali, primo fra tutti quello del “dialogo” tra le varie  applicazioni e dispositivi prodotti da differenti aziende.

L’unica soluzione possibile è la definizione di uno standard condiviso a livello internazionale. Di questa cruciale tematica se ne sta occupando la All Seen Alliance, una nuova iniziativa guidata dalla Linux Foundation appositamente ideata per permettere alle aziende di collaborare attivamente in molteplici settori, dalla sanità, all’istruzione, all’automotive alle imprese.

 

Premier includono, Qualcomm, Sharp, Silicon Image e TP-LINK. I membri della comunità sono Canaria, Cisco, D-Link, doubleTwist, Fon, Harman, HTC, LeTV, LIFX, Lite-on, Moxtreme, Musaic, Sears Brand Management Corporation, Sproutling, La Rete Sprosty, tessuto e Wilocity.

 

Tra i fondatori della All Seen Alliance troviamo leader mondiali del settore degli elettrodomestici, dell’elettronica, delle imprese di servizi e delle tecnologie dedicate all’Internet of Things. Oggi del consorzio fanno parte altrettanto importanti nomi, come Haier, LG Electronics, Panasonic, Cisco, TP-LINK, Harman e moltissimi altri.

La prima fase del progetto sarà sviluppato a partire dal framework open source AllJoyn, una piattaforma che consentirà a tutti i prodotti aziendali delle differenti aziende, di dialogare autonomamente fra loro a prescindere dalla marca, su ogni tipo di piattaforma (wi-fi, bluetooth,… ) e senza la necessità di ulteriori software ad hoc.

 

 

Smart House

 

Entro breve tempo potremo dotarci di televisori controllabili tramite smartphone, installare una serratura intelligente di una determinata marca perfettamente collegata al sistema di illuminazione ed al sistema antifurto per rilevare la presenza di intrusi, o ancora installare pavimenti intelligenti capaci di captare la presenza delle persone all’interno delle stanze e modificare di conseguenza la temperatura, l’illuminazione o l’umidità, memorizzando i comportamenti nel corso del tempo.

Tra i primi che ricorreranno alle soluzioni concordate con la All Seen Alliance, troviamo il produttore coreano LG, che da diverso tempo ha dedicato una parte della sua ricerca all’approfondimento dei servizi Internet of Things, sviluppando diversi elettrodomestici intelligenti capaci di controllare i consumi energetici.

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