Londra: l’anno delle trasformazioni

Per ridurre come promesso i livelli di CO2 del 60% entro il 2025, Londra lancia il programma OAPF. Tre i punti chiave accanto alle infrastrutture sostenibili: energia, acqua e rifiuti.

Il 2011 è stato un anno particolarmente ricco di novità per la città di Londra che, in vista dei giochi Olimpici di quest’anno, ha dato il via a numerosi progetti di trasformazione locale e globale. Il grande progetto per il Green Enterprise District è sicuramente uno dei protagonisti assoluti: un vero e proprio masterplan urbanistico identificabile nel vasto bacino di competenza di Londra, nato diversi anni fa con lo scopo di aiutare la metropoli nella sua conversione energetica a “zero emissioni”, potenziando la green economy, sviluppando un ambiente sicuro e naturale, creando reti infrastrutturali sostenibili e stimolando i diversi settori ad investire nello sviluppo a zero emissioni.

Durante gli ultimi giorni del 2011 sono state aperte le consultazioni pubbliche riguardanti la pianificazione di un’importante sezione di questo distretto, il London Riverside Opportunity Area Planning Framework (OAPF), che si chiuderanno il 10 febbraio, per passare successivamente alla fase di realizzazione.

Si tratta di una porzione di terreno di oltre 3.000 ettari (30 kmq), che si estende a partire dalla zona est di Londra, al centro dei tre importanti quartieri di Newham, Havering Barking e Dagenham. La sostenibilità è la parola chiave di questo documento redatto dall’agenzia per lo sviluppo della capitale,  la London Development Agency, che trasformerà una porzione di territorio precedentemente destinata alle attività industriali, in una nuova opportunità di riqualificazione, intervenendo rispettivamente su tre aree strategiche: energia, acqua e rifiuti.

Nove i temi principali:

  • Riqualificazione dei centri urbani deli quartieri di Barking e Rainham;
  • La creazione di nuovi posti di lavoro al servizio della comunità capaci di sviluppare la green economy;
  • Realizzazione di nuovi alloggi efficienti dal punto di vista energetico e che possano innalzare il livello della vita cittadina;
  • Potenziamento della London Riverside, per favorire la crescita urbana controllata;
  • La costruzione di un edificio pubblico strategico quale centro di controllo per il Green Enterprise District, la rete energetica (Green Grid) e la gestione delle potenzialità dei corsi d’acqua;
  • La realizzazione di un parco naturale per la conservazione della fauna e flora locale, per accrescere le aree verdi e contribuire al miglioramento della qualità dell’aria;
  • Sviluppare la mobilità sostenibile integrata alle città e come collegamento con i centri periferici;
  • Il completamento del Green Enterprise District per la promozione e lo sviluppo delle energie rinnovabili;
  • Lo sviluppo di uno dei Parchi Industriali sostenibili più grandi del mondo.

I cittadini e gli operatori del settore interessati alla documentazione, hanno dunque a disposizione due mesi per esprimere giudizi, commenti o suggerimenti sul programma OAPF che, già dalla fase preliminare, si presenta come una importante rivoluzione per Londra ed il suo hinterland.

Entrando nel dettaglio del programma per la London Riverside Opportunity Area Planning Framewor, si comprende le colossali dimensioni che potrà assumere il progetto una volta avviato ed integrato alla già esistente Green Grid ei piani di sviluppo futuri post-Olimpiadi.

Edilizia ed infrastrutture sociali

26.500 nuove abitazioni ed un totale di 17.000 nuovi posti di lavoro equamente distribuiti sull’area, andranno ad accrescere i servizi disponibili. Secondo le previsioni di piano, quali il 50% delle residenze totali saranno realizzate nei principi del Social Housing, dando la possibilità a qualunque cittadino di investire nella zona.

Avendo come meta il distretto Carbon Neutral, tutte le costruzioni dovranno rispettare precisi criteri costruttivi, riducendo al minimo le emissioni nocive e generando protipi abitativi, tecnologicamente innovativi, che possano essere eventualmente estesi ad altre zone del Paese.

Il Social Housing e gli investimenti a favore della qualità della vita dei futuri cittadini, non sono da sottovalutare; ipotizzando che gli obiettivi del piano vengano effettivamente attesi, coloro che risiederanno in questo distretto, potrebbero addirittura avere la possibilità di dimenticarsi del mezzo privato, raggiungendo i punti di interesse principali (scuole, ospedali, lavoro, negozi,..) tramite la ricca rete della mobilità pubblica sostenibile e soprattutto il complesso sistema di percorsi ciclopedonali che arricchiranno l’area.

Energia, Rifiuti e Acqua


Illustrando il Programma, il sindaco di Londra, Boris Johnson, ha ricordato l’importante obiettivo stabilito per la città a favore della riduzione delle emissioni di CO2 del 60% entro il 2025, rispetto ai livelli rilevati nel 1995. Oltre ai tradizionali sistemi di produzione di energia pulita da fonti rinnovabili, il Programma prevede la creazione di una dei più grandi Parchi industriali sostenibili, dove il trattamento dei rifiuti destinato al riciclo ed alla produzione energetica, sarà di fondamentale importanza.

L’idea è quella di decentrare le reti di produzione dell’energia per il 25%, creando una Smart Grid dotata di più punti chiave, costruiti in aree dismesse e direttamente collegati ai singoli distretti. Una delle centrali maggiori sarà realizzata nel quartiere di Barking, dove un termovalorizzatore trasformerà i rifiuti prodotti dalla comunità in energia, generando circa 16 MW di elettricità e più di 65 MW di calore, un valore tale da consentire la copertura quasi totale della richiesta energetica per il riscaldamento della comunità locale.

Una vera e propria strategia di sviluppo, quella legata al trattamento dei rifiuti, che inizia dall’azione concreta di riduzione del materiali destinati agli imballaggi ed al packaging, per arrivare alla digestione anaerobica per la produzione energetica, ovviamente passando dalla corretta raccolta differenziata.

Accanto all’energia ed ai rifiuti, l’altro pilastro del programma OAPF è l’Acqua. Dei 3.000 ettari che compongono l’area in esame, una buona parte è ricoperta da canali di servizio del Tamigi, drenaggio per i campi e semplici affluenti: quasi l’intera rete idrica però versa in condizioni pessimi. Affiancandosi al già avviato Thames Gateway, il piano di trasformazione delle sponde del Tamigi, il nuovo programma si concentrerà sulla sponda della East London, potenziando i canali in termini multifunzionali: migliorando l’aspetto naturalistico per la conservazione dell’habitat, creando bacini di stoccaggio e trattamento delle acque per poterle reimmettere nella rete pubblica, trasformando questi assi naturali in collegamenti funzionali affiancati alle piste ciclabili di collegamento tra città e periferia.

Non resta dunque che attendere il 10 febbraio, termini ultimo per le consultazioni, per scoprire quali saranno le strategie iniziali che andranno inevitabilmente ad affiancarsi all’internazionale dibattito sulle trasformazioni della Londra Post Olimpica del prossimo anno.

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