Tmb di Rocca Cencia, comitati e associazioni ribadiscono il no al revamping

I cittadini lamentano un alto tasso di incidenza dei tumori, soprattutto alla tiroide, fra la popolazione che abita nei dintorni e hanno spiegato che non si tratta di una struttura isolata, ma di un polo industriale, visto che sono presenti anche due aziende private, che ricevono rifiuti da oltre 50 comuni della Provincia

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Foto di frozennuch da Pixabay

I cittadini: dannoso per la salute e insostenibile dal punto di vista ambientale

20/06/2022 – La commissione Trasparenza del Consiglio regionale è tornata, con un’audizione, a occuparsi della vicenda dell’impianto di trattamento meccanico biologico dei rifiuti di Rocca Cencia, nel territorio del VI Municipio di Roma, già affrontata dalla commissione Urbanistica e rifiuti il 17 febbraio scorso.

Il coordinamento delle associazioni dei cittadini ha ribadito la richiesta di chiusura immediata dell’impianto dell’Ama, a detta loro dannoso per la salute e insostenibile dal punto di vista ambientale. I cittadini lamentano un alto tasso di incidenza dei tumori, soprattutto alla tiroide, fra la popolazione che abita nei dintorni e hanno spiegato che non si tratta di una struttura isolata, ma di un polo industriale, visto che sono presenti anche due aziende private, che ricevono rifiuti da oltre 50 comuni della Provincia.

Impossibilitata a partecipare, la direzione Ambiente della Regione, ha riassunto l’iter delle autorizzazioni che riguardano il Tmb attravero una mail, nella quale si spiega che, dopo i controlli effettuati dall’Agenzia regionale per la protezione ambientale (Arpa), la magistratura ha disposto il sequestro dell’impianto, ne ha limitato la capacità di trattamento al 60 per cento e lo ha affidato a un commissario straordinario. La Regione, come hanno spiegato i vertici di Arpa, ha subordinato il rinnovo dell’autorizzazione integrata ambientale (Aia) alla presentazione di un progetto di revamping, una ristrutturazione che prevedesse una diversa gestione dell’area di trasferenza dei rifiuti da trattare (non più all’aperto ma in una struttura chiusa dotata di filtri per evitare la diffusione dei cattivi odori) e un ammodernamento delle tecnologie usate per il trattamento. Il progetto è stato presentato dall’Ama nel marzo 2021, la Regione ha dato parere favorevole con una serie di prescrizioni. Nel frattempo la società del Comune di Roma ha anche presentato una richiesta di ampliamento che riguarda il trattamento del multimateriale, per il quale la direzione Ambiente ha ritenuto però servisse una nuova Valutazione di impatto ambientale perché si tratta di una “modifica sostanziale”.

Il presidente del VI Municipio è tornato a chiedere una indagine epidemiologica relativa all’area circostante all’ampianto. Dai consiglieri regionali presenti è stato rivolto agli uffici tecnici l’invito ad attenersi al Piano di gestione dei rifiuti nella valutazione delle nuove autorizzazioni.

La direzione di Arpa ha precisato che la richiesta di revamping parte proprio dai controlli effettuati dai tecnici dell’Agenzia, che hanno evidenziato una cattiva gestione dell’impianto. Dalla cattiva gestione derivano i gravi disagi lamentati dai cittadini.

L’audizione si è conclusa con l’impegno da parte dei presidenti delle commissioni Trasparenza e Rifiuti a tenere una nuova seduta congiunta, preceduta da un sopralluogo a Rocca Cencia.

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