Rinnovabili • Obbligazioni verdi sociali sostenibili

Il CDA di algoWatt approva la Relazione finanziaria consolidata al 30 giugno 2022. Migliorano Ebitda e Risultati operativi

Con i risultati del primo semestre 2022, chiudiamo l’implementazione della prima fase del Piano di risanamento e dell’Accordo finanziario e intendiamo, fin da ora, dimostrare la proattività della nuova governance nel mettere in pratica la revisione strategica prevista dal Piano industriale 2022-2024

Obbligazioni verdi sociali sostenibili
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Ricavi pari a 9,3 milioni

algoWatt S.p.A.GreenTech Solutions Company quotata sul mercato telematico azionario (MTA) di Borsa Italiana, comunica che il Consiglio di Amministrazione della Società, riunitosi in data odierna, ha approvato la Relazione finanziaria consolidata al 30 giugno 2022.

Il Presidente e Amministratore delegato di algoWatt, Stefano Neri, ha dichiarato*:

Con i risultati del primo semestre 2022, chiudiamo l’implementazione della prima fase del Piano di risanamento e dell’Accordo finanziario e intendiamo, fin da ora, dimostrare la proattività della nuova governance nel mettere in pratica la revisione strategica prevista dal Piano industriale 2022-2024. Siamo confidenti che la seconda parte dell’esercizio, in linea con quanto avvenuto negli anni precedenti, porti a una significativa crescita del business e dei risultati. In particolare, anche in ragione delle stime e delle previsioni che possiamo assumere nell’attuale congiuntura, riteniamo che alla chiusura dell’esercizio 2022 saremo in grado di superare l’obiettivo di EBITDA che abbiamo indicato nel Piano industriale (circa Euro 4,5 milioni). Infine, per aumentare la simmetria informativa tra azienda e investitori, la trasparenza sulle azioni che stiamo intraprendendo e migliorare, nel contempo, la comprensione delle decisioni aziendali e dei loro riflessi sulle performance, abbiamo assunto la decisione di pubblicare i risultati trimestrali, fornendo al mercato un’informativa più tempestiva”.

Principali risultati economici e finanziari

ricavi sono pari a Euro 9,3 milioni (Euro 9,8 milioni al 30/06/2021; -5%). Va evidenziato che la prima parte dell’esercizio è stata dedicata, a seguito del nuovo Piano di risanamento e dell’Accordo finanziario, all’implementazione della revisione dell’impostazione strategica, contraddistinta da una semplificazione della struttura aziendale, con l’eliminazione delle tre business unit per aumentare l’efficienza e ottimizzare i costi. In particolare, è stato impresso un forte cambiamento organizzativo, orientato alla vicinanza e al supporto al cliente con nuove strutture (software factory, gestione centralizzata dei progetti, solution delivery e processi aziendali migliorati). La Direzione Aziendale si attende un impulso alla crescita dei volumi del business nella seconda parte dell’esercizio, anche sulla base del buon andamento riscontrato nell’acquisizione di nuovi ordini.

L’EBITDA si attesta a Euro 0,4 milioni con un incremento considerevole rispetto allo stesso periodo del precedente esercizio (Euro 25mila al 30/06/2021), con Ebitda Margin pari al 4,5% in consistente crescita. L’EBITDA Adjusted, al lordo dei costi relativi alla ristrutturazione (pari a Euro 291 mila) e agli oneri diversi di gestione e sopravvenienze passive (pari a Euro 406 mila) si attesta a Euro 1 milione circa (Euro 1 milione al 30 giugno 2021). L’EBITDA MARGIN adjusted ammonta a circa il 11,2% (10,5% al 30 giugno 2021).

Il Risultato Operativo Netto (EBIT) è negativo per Euro -1,7 milioni, con un miglioramento di quasi Euro 0,9 milioni rispetto al corrispondente dato dell’esercizio precedente (Euro -2,6 milioni al 30/06/2021; + 33,1%). La variazione è imputabile in prevalenza alla minore incidenza degli ammortamenti e delle svalutazioni.

Il Risultato ante imposte (EBT) si attesta a Euro -2 milioni (Euro -3,6 milioni al 30 giugno 2021; in miglioramento del 43,8%), per effetto principalmente dei minori oneri finanziari. Si ricorda che l’accordo di ristrutturazione con banche e obbligazionisti ha previsto la maturazione di interessi sul debito oggetto di manovra finanziaria solo fino al 30 giugno 2021.

Il Risultato netto pari a Euro -1,8 milioni, rispetto a Euro -3,7 milioni al 30/06/2021, è in sensibile miglioramento (51,2%) rispetto all’esercizio precedente, per gli effetti sopra descritti.

La Posizione Finanziaria Netta è pari a Euro 13,5 milioni (Euro 12,8 milioni al 31/12/2021; +5,73%), con un indebitamento suddiviso in quota a breve per Euro 1,3 milioni e quota a lungo per Euro 12,2 milioni.

L’indebitamento corrente al 30 giugno 2022 accoglie principalmente le linee di credito a breve termine utilizzate come anticipo fatture. La parte non corrente dell’indebitamento accoglie principalmente l’esposizione residua nei confronti delle banche, per gli effetti del nuovo accordo finanziario sottoscritto dalla Società e dalla sua controllante Italeaf in data 22 giugno 2021 e divenuto pienamente efficace al verificarsi di tutte le condizioni sospensive in data 30 luglio 2021.

Il Patrimonio Netto è pari a Euro 10,5 milioni circa (Euro 12,1 milioni al 31/12/2021; -13,4%). Il Patrimonio Netto tiene conto anche delle azioni proprie detenute in portafoglio, che ammontano a n° 1.012.998 (2,15% del capitale sociale).

Evoluzione prevedibile della gestione

Lo scenario internazionale continua a essere caratterizzato dalla elevata incertezza legata al conflitto tra Russia e Ucraina, da forti pressioni inflazionistiche, trainate dalle quotazioni dei prodotti energetici e dal cambio di intonazione della politica monetaria.

Le prospettive di crescita per i prossimi mesi appaiono condizionate negativamente dal proseguimento della fase inflattiva, dal deterioramento del saldo della bilancia commerciale e dalla caduta della fiducia delle famiglie. Tuttavia, le aspettative delle imprese mostrano ancora contenuti e diffusi miglioramenti.

Le tensioni geopolitiche descritte, l’inflazione, l’aumento dei tassi d’interesse e gli ultimi lockdown imposti dal governo cinese per la recrudescenza dei contagi da Covid-19 rappresentano le principali sfide alla crescita economica generale che stanno inducendo le principali Banche e Istituzioni mondiali a rivedere al ribasso le stime di crescita per l’anno in corso e che aumentano il contesto generale di aleatorietà e turbolenza nei mercati.

Tali circostanze e scenari, aprono nuove opportunità potenziali per aziende come algoWatt pienamente inserite nell’emergente settore Green Tech, legato alla tecnologia pulita, ovvero a prodotti e/o servizi che migliorano le prestazioni operative riducendo allo stesso tempo i costi, il consumo di energia, i rifiuti e gli effetti negativi sull’ambiente. Avendo già anticipato questo scenario con la semplificazione del modello organizzativo – caratterizzato dall’individuazione dei mercati di riferimento Green Energy & Utility, Green Enterprise & City e Green Mobility -, algoWatt intende perseguire queste scelte strategiche, inserendosi nei filoni di crescita individuati dal Green New Deal europeo, dal PNRR, dalle politiche di stimolo alla digitalizzazione ed a quelle per la lotta ai cambiamenti climatici e la per decarbonizzazione dell’economia.

Il Gruppo sta operando per dare attuazione al Piano di risanamento ex art. 67 comma 3, lettera d), L.F. e all’Accordo finanziario connesso, In particolare, il rispetto dei covenant e degli obiettivi è stato inserito nel nuovo piano 2022-2024 presentato nei mesi scorsi e rappresenta nelle sue linee strategiche il principale terreno di impegno della società nel breve e nel medio periodo e, comunque, nell’orizzonte del Piano stesso.

Per quanto riguarda algoWatt, sarà consolidato e rafforzato il business connesso allo sviluppo di software e all’integrazione di sistema verso clienti leader nei rispettivi settori. Proprio in questo ambito il Gruppo intende assecondare i veloci e profondi cambiamenti tecnologici ed una costante evoluzione della composizione delle professionalità e delle competenze da aggregare nella realizzazione dei servizi e delle soluzioni, con la necessità di un continuo sviluppo e aggiornamento di nuovi prodotti e servizi, e tempestività nel go-to-market.

A ciò si aggiunge il prospettato rilancio della TerniEnergia Progetti Srl, che dovrà operare nei settori dell’installazione di impianti rinnovabili, dell’efficienza energetica, delle ristrutturazioni immobiliari finalizzate all’ammodernamento e alla riqualificazione energetica e all’integrazione tecnologica, rispondendo alla domanda crescente di autoconsumo, dell’elettrificazione dei consumi, della produzione di energia rinnovabile, delal riduzione della dipendenza energetica dall’estero.

Tali prospettive, unitamente al portafoglio di ordini acquisito al 30 giugno 2022 oltre ad un ulteriore backlog in fase di formalizzazione, consentono agli amministratori di guardare con ottimismo al proseguo dell’esercizio e, più in generale, agli esercizi successivi, anche con riferimento al rispetto degli impegni finanziari imposti dalla manovra finanziaria.

Infine, il Gruppo continuerà ad esplorare la possibilità di perseguire operazioni straordinarie volte a sostenere la continuità e la crescita.

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Rinnovabili • Batterie al sodio allo stato solido

Batterie al sodio allo stato solido, verso la produzione di massa

Grazie ad un nuovo processo sintetico è stato creato un elettrolita di solfuro solido dotato della più alta conduttività per gli ioni di sodio più alta mai registrata. Circa 10 volte superiore a quella richiesta per l'uso pratico

Batterie al sodio allo stato solido
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Batterie al Sodio allo Stato Solido più facili da Produrre

La batterie allo stato solido incarnano a tutti gli effetti il nuovo mega trend dell’accumulo elettrochimico. E mentre diverse aziende automobilistiche tentano di applicare questa tecnologia agli ioni di litio, c’è chi sta percorrendo strade parallele. É il caso di alcuni ingegneri dell’Università Metropolitana di Osaka, in Giappone. Qui i professori Osaka Atsushi Sakuda e Akitoshi Hayash hanno guidato un gruppo di ricerca nella realizzazione di batterie al sodio allo stato solido attraverso un innovativo processo di sintesi.

Batterie a Ioni Sodio, nuova Frontiera dell’Accumulo

Le batterie al sodio (conosciute erroneamente anche come batterie al sale) hanno conquistato negli ultimi anni parecchia attenzione da parte del mondo scientifico e industriale. L’abbondanza e la facilità di reperimento di questo metallo alcalino ne fanno un concorrente di primo livello dei confronti del litio. Inoltre l’impegno costante sul fronte delle prestazioni sta portando al superamento di alcuni svantaggi intrinseci, come la minore capacità. L’ultimo traguardo raggiunto in questo campo appartiene ad una ricerca cinese che ha realizzato un unità senza anodo con una densità di energia superiore ai 200 Wh/kg.

Integrare questa tecnologia con l’impiego di elettroliti solidi potrebbe teoricamente dare un’ulteriore boost alla densità energetica e migliorare i cicli di carica-scarica (nota dolente per le tradizionali batterie agli ioni di sodio). Quale elettrolita impiegare in questo caso? Quelli di solfuro rappresentano una scelta interessante grazie alla loro elevata conduttività ionica e lavorabilità. Peccato che la sintesi degli elettroliti solforati non sia così semplice e controllabile. Il che si traduce in un’elevata barriera per la produzione commerciale delle batterie al sodio allo stato solido.

Un Flusso di Polisolfuro reattivo

É qui che si inserisce il lavoro del team di Sakuda a Hayash. Gli ingegneri hanno messo a punto un processo sintetico che impiega sali fusi di polisolfuro reattivo per sviluppare elettroliti solidi solforati. Nel dettaglio utilizzando il flusso di polisolfuro Na2Sx come reagente stechiometrico, i ricercatori hanno sintetizzato due elettroliti di solfuri di sodio dalle caratteristiche distintive, uno dotato della conduttività degli ioni di sodio più alta al mondo (circa 10 volte superiore a quella richiesta per l’uso pratico) e uno vetroso con elevata resistenza alla riduzione.

Questo processo è utile per la produzione di quasi tutti i materiali solforati contenenti sodio, compresi elettroliti solidi e materiali attivi per elettrodi“, ha affermato il professor Sakuda. “Inoltre, rispetto ai metodi convenzionali, rende più semplice ottenere composti che mostrano prestazioni più elevate, quindi crediamo che diventerà una metodologia mainstream per il futuro sviluppo di materiali per batterie al sodio completamente allo stato solido“.  I risultati sono stati pubblicati su Energy Storage Materials and Inorganic Chemistry .

Rinnovabili •
About Author / Stefania Del Bianco

Giornalista scientifica. Da sempre appassionata di hi-tech e innovazione energetica, ha iniziato a collaborare alla testata fin dalle prime fasi progettuali, profilando le aziende di settore. Nel 2008 è entrata a far parte del team di redattori e nel 2011 è diventata coordinatrice di redazione. Negli anni ha curato anche la comunicazione e l'ufficio stampa di Rinnovabili.it. Oggi è Caporedattrice del quotidiano e, tra le altre cose, si occupa quotidianamente delle novità sulle rinnovabili, delle politiche energetiche e delle tematiche legate a tecnologie e mercato.


Rinnovabili • fotovoltaico materiale quantistico

Fotovoltaico, ecco il materiale quantistico con un’efficienza del 190%

Un gruppo di scienziati della Lehigh University ha sviluppato un materiale dotato di una efficienza quantistica esterna di 90 punti percentuali sopra quella delle celle solari tradizionali

fotovoltaico materiale quantistico
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Nuovo materiale quantistico con un assorbimento solare medio dell’80%

Atomi di rame inseriti tra strati bidimensionali di seleniuro di germanio e solfuro di stagno. Questa la ricetta messa a punto dai fisici Srihari Kastuar e Chinedu Ekuma nei laboratori della Lehigh University, negli Stati Uniti, per dare una svecchiata alla prestazioni delle celle solari. Il duo di ricercatori ha così creato un nuovo materiale quantistico dalle interessanti proprietà fotovoltaiche. Impiegato come strato attivo in una cella prototipo, infatti, il nuovo materiale ha mostrato un assorbimento solare medio dell’80%, un alto tasso di generazione di portatori fotoeccitati e un’efficienza quantistica esterna (EQE) record del 190%. Secondo gli scienziati il risultato raggiunto supera di gran lunga il limite teorico di efficienza di Shockley-Queisser per i materiali a base di silicio e spinge il campo dei materiali quantistici per il fotovoltaico a nuovi livelli. 

leggi anche Fotovoltaico in perovskite, i punti quantici raggiungono un’efficienza record

L’efficienza quantistica esterna

Tocca fare una precisazione. L’efficienza quantistica esterna non va confusa con l’efficienza di conversione, il dato più celebre quando si parla di prestazioni solari. L’EQE rappresenta il rapporto tra il numero di elettroni che danno luogo a una corrente in un circuito esterno e il numero di fotoni incidenti ad una precisa lunghezza d’onda

Nelle celle solari tradizionali, l’EQE massimo è del 100%, tuttavia negli ultimi anni alcuni materiali e configurazioni avanzate hanno dimostrato la capacità di generare e raccogliere più di un elettrone da ogni fotone ad alta energia incidente, per un efficienza quantistica esterna superiore al 100%. Il risultato di Kastua e Ekuma, però, rappresenta un unicum nel settore.

Celle solari a banda intermedia

Per il loro lavoro due fisici sono partiti da un campo particolare della ricerca fotovoltaica. Parliamo delle celle solari a banda intermedia (IBSC – Intermediate Band Solar Cells), una tecnologia emergente che ha il potenziale per rivoluzionare la produzione di energia pulita. In questi sistemi la radiazione solare può eccitare i portatori dalla banda di valenza a quella di conduzione, oltre che direttamente, anche in maniera graduale. Come?  “Passando” per l’appunto attraverso stati di una banda intermedia, livelli energetici specifici posizionati all’interno della struttura elettronica di un materiale creato ad hoc. “Ciò consente a un singolo fotone di provocare generazioni multiple di eccitoni attraverso un processo di assorbimento in due fasi“, scrivono i due ricercatori sulla rivista Science Advances.

Nel nuovo materiale quantistico creato dagli scienziati della Lehigh University questi stati hanno livelli di energia all’interno dei gap di sottobanda ideali. Una volta testato all’interno di una cella fotovoltaica prototipale il materiale ha mostrato di poter migliorare l’assorbimento e la generazione di portatori nella gamma dello spettro dal vicino infrarosso alla luce visibile. 

La rivoluzione dei materiali quantistici

Il duo ha sviluppato il nuovo materiale sfruttando i “gap di van der Waals”, spazi atomicamente piccoli tra materiali bidimensionali stratificati. Questi spazi possono confinare molecole o ioni e gli scienziati dei materiali li usano comunemente per inserire, o “intercalare”, altri elementi per ottimizzare le proprietà dei materiali. Per la precisione hanno inserito atomi di rame tra strati di seleniuro di germanio e solfuro di stagno. “Rappresenta un candidato promettente per lo sviluppo di celle solari ad alta efficienza di prossima generazione – ha sottolineato Ekuma – che svolgeranno un ruolo cruciale nell’affrontare il fabbisogno energetico globale“.

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About Author / Stefania Del Bianco

Giornalista scientifica. Da sempre appassionata di hi-tech e innovazione energetica, ha iniziato a collaborare alla testata fin dalle prime fasi progettuali, profilando le aziende di settore. Nel 2008 è entrata a far parte del team di redattori e nel 2011 è diventata coordinatrice di redazione. Negli anni ha curato anche la comunicazione e l'ufficio stampa di Rinnovabili.it. Oggi è Caporedattrice del quotidiano e, tra le altre cose, si occupa quotidianamente delle novità sulle rinnovabili, delle politiche energetiche e delle tematiche legate a tecnologie e mercato.