Misura extraprofitti, per associazioni segnale negativo su transizione energetica

Utilitalia, Elettricità Futura, ANEV, Aiget ed Energia Libera criticano la proposta di aumentare al 25% il prelievo dai ricavi delle aziende energetiche

domanda elettrica mondiale
Foto di Pexels da Pixabay

In questo difficile periodo storico caratterizzato da un vertiginoso aumento dei prezzi del gas e di conseguenza delle bollette, l’aumento del contributo di solidarietà a carico delle società energetiche è una misura iniqua e punitiva che, oltretutto, crea un segnale fortemente negativo rispetto alla transizione energetica ed alle tecnologie rinnovabili.

È questa la posizione espressa da Utilitalia, Elettricità Futura, ANEV, Aiget ed Energia Libera alla luce del prospettato aumento del prelievo dal 10 al 25%. Per le associazioni l’intervento, così come è stato concepito già nel cosiddetto Decreto Taglia prezzi attualmente all’esame del Senato, finisce per impattare sui ricavi, con ricadute irragionevoli ed estremamente pesanti sugli utili ordinari e la capacità di investimento delle aziende. In questo modo, oltre a quello economico, si genera un danno reputazionale per il sistema Paese agli occhi degli investitori, soprattutto esteri per l’assoluta e perdurante incertezza regolatoria.

Utilitalia, Elettricità Futura, ANEV, Aiget ed Energia Libera evidenziano inoltre come il rincaro dei prezzi del gas derivi da dinamiche internazionali che non riguardano direttamente le imprese colpite da questo provvedimento. E che trattandosi di un contributo straordinario di solidarietà, sarebbe giusto allargare il perimetro dei settori oggetto del prelievo. Serve quindi un confronto tra il governo e le imprese, per trovare il giusto bilanciamento tra il contributo del settore di fronte alla difficile fase storica che stiamo vivendo, che sia però sostenibile, e il ruolo del comparto nell’accompagnamento del Paese verso la decarbonizzazione e la sicurezza degli approvvigionamenti energetici.

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