In Lombardia raccolta differenziata al 73%, un modello virtuoso in Europa

in discarica viene conferito solo lo 0,05% dei rifiuti urbani, ovvero cento volte meno del dato dei Paesi europei più virtuosi. Su 4,7 milioni di tonnellate di rifiuti urbani prodotti in Lombardia, viene avviato a recupero di materiale il 63%, mentre il 55% viene riciclato.

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Foto di frozennuch da Pixabay

Solo lo 0,05% dei rifiuti conferito in discarica: cento volte meno di quanto avviene nei Paesi europei più avanzati

Nel 2020 la raccolta differenziata in Lombardia ha raggiunto il 73,3% medio regionale, con il 20% dei Comuni che si attestano stabilmente oltre l’80%.

Questi alcuni dei dati emersi durante il convegno ‘Il verde e il blu festival. Buone idee per il futuro del pianeta’ cui ha partecipato, venerdì 23 settembre, l’assessore regionale all’Ambiente e Clima.

“L’economia circolare – ha spiegato – è uno dei pilastri della sostenibilità ed è un ambito in cui Regione Lombardia è all’avanguardia. Un esempio concreto è rappresentato proprio dai risultati nel campo della gestione dei rifiuti, che rappresentano già un modello di economia circolare“.

Risultati lombardi virtuosi

Grazie ad un modello basato sulla raccolta differenziata e su un sistema industriale di gestione dei rifiuti, in discarica viene conferito solo lo 0,05% dei rifiuti urbani, ovvero cento volte meno del dato dei Paesi europei più virtuosi. Su 4,7 milioni di tonnellate di rifiuti urbani prodotti in Lombardia, viene avviato a recupero di materiale il 63%, mentre il 55% viene riciclato.

Incontro tra domanda e offerta

Per quanto riguarda invece i rifiuti speciali, la produzione complessiva è stata pari a 33.486.938 (dato 2019). Di questi, i rifiuti speciali sono 18.869.786 tonnellate e se ne recupera 85,5% (nel 2002 si recuperava il 63%). Mentre 14.617.152 sono le tonnellate rappresentate dai rifiuti inerti derivanti da demolizione e costruzione, per il quale è stato avviato un sistema per favorire l’incontro fra domanda e offerta degli aggregati riciclati inerti, il ‘Market inerti’.

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