10 Consigli per sostenere la green economy

Dieci punti di riflessione per capire che “economia verde” non è solo il leitmotiv del momento ma una scelta che ognuno di noi può compiere ogni giorno

 

Green economy? Perché no, lo pensiamo in tanti ma ancora oggi non c’è una definizione in grado di mettere tutti d’accordo. E allora il primo consiglio (chiamiamolo consiglio zero) è quello di non aspettare l’arrivo di qualcosa “dall’alto” ma iniziare da subito a prendere in considerazione, per le nostre scelte, gli aspetti principali per cui la green economy si differenzia dalla “precedente”: acqua, energia, rifiuti, territorio, risorse naturali e aspetti sociali. A questi, di solito, ci aggiungo il tempo. Ecco allora, i miei dieci “punti di vista”:

 

1. La green economy appartiene a ognuno di noi, non è nelle sfere astratte ma cresce, si forma e migliora grazie ai nostri comportamenti quotidiani.

 

2. Non è una “medicina” da prendere come rimedio ai danni passati o futuri ma è da considerare uno stile di vita più corretto che deve servire a farci stare meglio, nessuna forzatura quindi.

 

3. Anche se si cambia stile di vita, non è detto che ci si “ammali”. Stiamo comunque parlando di economia, concorrenza, innovazioni,successi ma anche fallimenti. Ciò che deve contare è l’approccio, differente rispetto al passato. La green economy sceglie comunque un periodo di tempo più lungo e una serie di indicatori più ampia per la valutare gli effetti dell’economia sull’uomo e la natura, in questo la società, il mondo finanziario e la politica dovrebbero supportarla e seguirla, con maggiore pazienza.

 

4. Parlando di scelte, è importante essere informati. Per chi vuole essere veramente “green” (passatemi la definizione, non la amo neanche io), comunicare è essenziale. Non dobbiamo aver paura di chiedere, domandare e giudicare, fa parte del gioco.

 

5. Per essere informati in maniera corretta, ci vogliono tempo e strumenti adeguati. Entrambi hanno un costo, per il cliente e per il produttore, che si tradurrà talvolta in un prezzo più alto rispetto a prima.

 

6. Siamo sicuri che il prezzo più basso sia sempre il più conveniente? E se un giorno mi servisse un bottone, un pezzo di ricambio o semplicemente un consiglio, ci pensiamo mai al momento dell’acquisto? I servizi, compresa l’informazione, sono una parte fondamentale della green economy, pensate alla riparabilità di un bene, alla sua corretta progettazione anche in funzione dello smaltimento a fine vita. Sono tutti aspetti importanti in grado, oltretutto, di accrescere l’occupazione.

 

7. Proviamo a sostituire il valore al prezzo , questo ci permette prima di valutare la reale necessità di un bene o servizio e poi di pensare, ma soprattutto ripensare, le nostre scelte, da quelle più banali del tipo “mi serve veramente l’automobile per andare in centro questo pomeriggio” a quelle più importanti, “come intendo riscaldare casa?”

 

8. Per pensare e ripensare, lo so, c’è bisogno di tempo e questo, in effetti, potrebbe essere un problema. Alcune scelte “green” richiedono infatti più tempo, non lo nascondo, ma per questo, però, ci aiutano tecnologia e sentimento. La prima mi permette di lavorare anche in autobus, il secondo mi fa apprezzare anche una bella passeggiata di dieci minuti con l’aria fresca della mattina per arrivare alla fermata più vicina.

 

9. Non bisogna avere paura di essere innovativi. Chi decide per primo di adottare tecnologie più pulite, diminuire i rifiuti, condividere l’automobile, ristrutturare l’abitazione riceve degli incentivi che si traducono il più delle volte in un vantaggio economico oltre che ambientale e di comfort.

 

 

10. Infine, il più importante. La green economy è collaborazione, solo così si migliora realmente. Per questo vi invito a mandarmi consigli suggerimenti e idee che sarò lieto di discutere con voi sul mio blog, l’EQUOnomista.

 

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