10 consigli per rendere una regata velica a impatto 0

Dieci linee guida, semplici ed immediate, per rendere ancora più “verde” un evento nato all’insegna della sostenibilità

10 consigli per rendere una regata velica a impatto 0

 

Una regata velica è per antonomasia ecosostenibile, ma si può fare di più? Sì, di certo ma è necessario un lavoro di “fioretto”. Alcune azioni/precauzioni/attenzioni, principalmente indirette va detto, applicate in toto o in parte possono migliorare lo status verde di una regata velica:

 

Prodotti per la verniciatura dello scafo: Ogni imbarcazione, dalla più piccola alla più grande, necessita di periodica verniciatura dello scafo. Utilizziamo vernici ecologiche! Certo sarà più facile con una piccola deriva vista la modesta quantità di vernice necessaria ma è un dettaglio non di poco conto, lo scafo è a diretto contatto con l’acqua. Il costo maggiore che si pagherà sarà corrisposto con un prezzo minore per l’ambiente.

 

Prodotti per la pulizia della barca: Anche in questo caso indirizziamo la nostra scelta su prodotti rispettosi della natura, oramai facilmente reperibili in commercio. Il lavaggio comporta sempre la dispersione a terra o in acqua di residui chimici. Nel 2014 possiamo dire che usare detersivi altamente inquinanti è OUT? Si diciamolo!

 

Manutenzione delle attrezzature di coperta: Dal cordame al sartiame alla bozzelleria e minuteria varia, una buona manutenzione ne prolunga la vita. Prolungarne la vita, la durata, significa contrastare lo spreco che a sua volta è sinonimo di scarsa sostenibilità.

 

Logistica: Raggiungere in treno/bus il porticciolo o il circolo dove la barca è custodita. Per chi può permetterselo, un veicolo elettrico andrà benissimo. Se abitiamo nel raggio di pochi di chilometri, possiamo utilizzare una bicicletta!

 

Fumatori a bordo: Su una deriva neanche a parlarne, su imbarcazioni di medie e grandi dimensioni è necessario fare attenzione alla facilità con cui una sigaretta finisce in acqua. Gesti consueti, cattive abitudini, errata percezione (il mare è così grande, la cicca così piccola!!) portano i mozziconi di sigaretta a rappresentare il 40% dei rifiuti solidi che giacciono nel mediterraneo. Non fumate o dotatevi di posacenere antivento.

 

Cibo e bevande a bordo: Il discorso non è molto diverso dal precedente. La regata dura ore e dunque il problema cibo e bevande non è secondario. Basti pensare ad una semplice bottiglietta d’acqua minerale che da piena è pesante e difficilmente volerà via, sarà sufficiente evitare che rotoli in acqua, mentre una volta svuotata sarà anche in balia del vento. E’ necessario avere un contenitore dove riporre carte, piatti di plastica e/o bottiglie di ogni materiale. Va pianificato, anche su una piccola imbarcazione dove presumibilmente vi saranno al massimo un panino ed una bibita in plastica, per evitare di rimpiangere il non averci pensato prima mentre guardiamo volar via una bottiglia vuota!

 

Posizionamento del campo di regata:
Anche in questo caso i dettagli fanno la differenza. In condizioni meteo non estreme, posizionare le boe utilizzando un’unica imbarcazione a motore con equipaggio ridotto al minimo in modo da ridurre il consumo di carburante.

 

Presidio delle boe durante la regata (ipotesi triangolo): Com’è noto, il passaggio alla boa è delicato e può dar luogo a contestazioni e penalità. Dunque le boe vanno presidiate per tutta la durata della regata. Evitare di far correre un’imbarcazione da una boa all’altra! Se abbiamo tre imbarcazioni a disposizione, ognuna raggiungerà e presidierà una singola boa evitando spostamenti continui inquinanti. Se, cosa più probabile, principalmente per le regate riservate a derive ed altre piccole imbarcazioni, l’imbarcazione a motore disponibile sarà una, questa trainerà due natanti a remi con equipaggio che lascerà in prossimità di due boe per poi raggiungere la terza e restarvi sino a fine regata. Il rientro a fine regata seguirà il medesimo schema a ritroso.

 

Gara, informazione, formazione: La regata è pur sempre una competizione e dunque l’attenzione dell’equipaggio è tutta rivolta alla tattica ed al set up delle vele, resta poco spazio per parlare d’altro (a meno di non voler correre rischi per la propria incolumità fisica!!). Ma ci sono regate con poco vento, ci sono lunghi bordi di poppa, ci sono delle occasioni in cui dobbiamo rammentare che il nostro piacere, la nostra passione trovano la realizzazione tra acqua e vento e dunque, il minimo che possiamo fare, è ricambiare con il rispetto o trasmettendo questo rispetto a chi non ce l’ha. Troviamo sempre un momento, approfittando di essere  tutti (magari solo in due o in 10) in un ambito fisico circoscritto, per parlare dell’ambiente e di come con poche attenzioni possiamo fare la differenza. In presenza di giovani, facciamolo con maggiore decisione!

 

Se non c’è sacrificio non c’è risultato: E’ stata dura dar fondo alla fantasia per individuare elementi di caratterizzazione green per una regata velica. Ciononostante i punti ci sono, un po’ tirati per la giacchetta riguardo le regate, ma tutti reali e concreti per chi pratica la vela e dunque anche per i regatanti. Il senso vuole essere quello di far comprendere che la sostenibilità ambientale, l’impatto ambientale ridotto al minimo, sono frutto di tanti piccoli elementi, azioni, gesti quotidiani o di lungo respiro, di impegno insomma. Badare a tutti questi dettagli dovrebbe essere un obbligo morale per armatori di barche a vela ed organizzatori di regate. Noi comunque continueremo a pungolarli con i nostri esempi pratici: da quest’anno inseriremo nelle regate del trofeo velico Ecovela Play, patrocinato da Rinnovabili.it, giunto alla 5 edizione, delle ecoboe realizzate con reti e corde abbandonate utilizzando bottiglie di plastica per la galleggiabilità.

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