E-car: se per un “pieno” basta il tempo d’un caffè

Il Technological Institute de la Energia ha presentato il progetto ‘Surtidor’ dedicato alla mobilità sostenibile nel corso della 4° edizione di Egética-Expoenergética

(Rinnovabili.it) – Il tempo di ricarica di un mezzo elettrico è ancora uno dei punti deboli della tecnologia di stoccaggio energetico nelle e-car, nonostante le nuove soluzioni messe a punto in questi anni abbiano incrementato autonomia e vita utile delle batterie, riducendone contemporaneamente il tempo di rifornimento. In questo scenario fa la sua comparsa l’ITE, Instituto Tecnológico de la Energia che alla guida di un consorzio di università ed aziende – di cui fanno parte anche Iberdrola ed Endesa – sta portando avanti due progetti legati alla mobilità sostenibile: ‘Surtidor’ e ‘Somabat’.

Grazie al finanziamento del Ministero dell’Industria spagnolo di 3,51 milioni di euro, il gruppo sta realizzando dispositivi differenti ma entrambi legati al tema del trasporto elettrico. ‘Surtidor’ mira alla realizzazione di una stazione di ricarica veloce che abbatta il tempo normalmente impiegato dai punti di e-charge domestici (i ricercatori sostengono basterà il tempo d’un caffè); il progetto sarà sviluppato in due fasi sperimentandolo a Valencia, Madrid, Siviglia, Gijon e Barcellona nel corso di quest’anno. Con ‘Somabat’ il consorzio mira invece a realizzare una batteria “verde” per i veicoli elettrici; in questo caso gli scienziati produrranno una batteria al litio integrando nella sua composizione materiali riciclati fino al 50% del peso. Il progetto prevede, inoltre, che venga studiato l’intero ciclo di vita del generatore per verificare quali siano i materiali meno inquinanti per il dispositivo e come si possano riutilizzare, completamente o solo in parte a fine utilizzo.

 

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