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(Rinnovabili.it) – Una Nissan Leaf a zero emissioni sbarca in Vaticano. È il regalo che ha ricevuto per il suo ottantesimo compleanno Papa Francesco, che d’ora in poi per i suoi spostamenti userà l’auto elettrica. L’omaggio arriva dal gruppo tedesco Wermuth Asset Management GmbH e dalla piattaforma per la gestione della mobilità elettrica DriWe. L’EV è dotato di un pannello fotovoltaico per mantenere l’abitacolo fresco durante la sosta, e di una colonnina di ricarica intelligente che permette di fare il pieno in un’ora e può essere gestita tramite smartphone. “Il fatto che il Papa inizi ad utilizzare un’auto 100% elettrica è una grande notizia per il mondo. Definisce un esempio da seguire per altri capi di stato e per tutti nel mondo intero”, afferma l’ideatore e promotore del progetto Jochen Wermuth, ad del gruppo tedesco. Il gesto non è causale. Sullo sfondo resta l’intenzione di portare a termine uno studio di fattibilità per trasformare il Vaticano nel primo Stato al mondo alimentato completamente da energie rinnovabili e dotato di una mobilità al 100% elettrica. “Onorati di aver potuto contribuire a questa brillante iniziativa alla quale potrebbe seguire quella di una conversione elettrica della flotta di veicoli della Santa Sede”, precisa Luca Secco, ad di DriWe. Già Benedetto XVI aveva fatto installare sul tetto dell’Aula delle udienze, progettata dall’architetto Nervi, 2.400 moduli fotovoltaici che producono quanto basterebbe per coprire il fabbisogno energetico di circa cento famiglie. Direzione su cui Papa Francesco ha dimostrato di voler continuare a puntare. E non solo per quanto riguarda ciò che accade dentro le mura del Vaticano. Da un lato, con l’enciclica Laudato Si’, il Pontefice ha messo in guardia dallo sfruttamento delle risorse naturali, così come dalle politiche che non frenano le emissioni di gas serra e inquinanti in atmosfera, richiamando alla cura della casa comune. Un pensiero che è perfettamente in linea con lo spirito della COP21 e dell’Accordo di Parigi, entrato in vigore nel novembre scorso. Dall’altro lato, Papa Francesco continua a farsi promotore di iniziative in tal senso. La più recente è l’incontro, tenutosi proprio in Vaticano, dedicato al rischio estinzione che riguarda metà delle specie viventi da oggi al 2100. Due anni fa, la riforma della curia ha inserito tra le priorità la sistematizzazione della comunicazione ambientale e ha caldeggiato la creazione di un ufficio ambiente e clima.