A Scarmagno la prima Gigafactory di Italvolt

Nell’area ex Olivetti di Scarmagno il primo impianto italiano dedicato alla produzione e allo stoccaggio di batterie a ioni di litio

credits: Regione Piemonte

Sarà a regime nel 2024 e darà lavoro a 4.000 persone

Italvolt investirà nel Canavese e realizzerà nell’area ex Olivetti di Scarmagno la prima Gigafactory, un impianto dedicato alla produzione e allo stoccaggio di batterie a ioni di litio. Un’azienda, quando sarà a pieno regime, in grado di dare lavoro a 4.000 persone e destinata a diventare nel tempo una struttura all’avanguardia in Europa.  

Tra gli obiettivi principali, fin dal primo giorno del mio insediamento, c’era che il Piemonte tornasse ad essere attrattivo per le nuove imprese – commenta il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio – soprattutto nei settori storicamente strategici per la nostra regione, come l’auto e l’innovazione tecnologica ed energetica legata all’automotive. Iniziamo a raccogliere i primi frutti, andando anche a recuperare un’area abbandonata da decenni e che, invece, tornerà a essere fonte di ricchezza e posti di lavoro”.

L’ufficialità è di queste ore, ma il lavoro svolto fin dallo scorso mese di settembre – commenta l’assessore alle attività economiche e produttive Andrea Tronzano – ha dato i frutti sperati. E’ stata un’operazione di squadra che ha visto coinvolti gli Amministratori locali, i Corpi intermedi e naturalmente coloro che hanno scelto di investire in questa parte del Piemonte. Ci tengo a sottolineare che questo è il sistema Piemonte che può crescere e ha un futuro. Quello inclusivo e accogliente, in grado di diventare un vero e proprio sistema e che abbiamo visto realizzato anche su altri progetti come MTCC e la Città dell’Aerospazio. Senza questo tipo di approccio non si riescono a creare le condizioni ideali che abbiamo visto qui realizzate con l’operazione Italvolt”.    “Secondo quanto previsto dal piano industriale il centro sarà a regime nel 2024 ma la dichiarazione d’intenti fatta oggi è fondamentale – continua l’assessore Tronzano  e, in questo senso, il probabile rilancio del Canavese, unitamente al sito di Scarmagno, sarebbero due successi fondamentali per il territorio e l’economia piemontese”.

“Compito della Regione deve essere quello di favorire iniziative private come quella di Italvolt – conclude Tronzano – così come altri progetti che abbiamo realizzato con altre imprese. Ho apprezzato inoltre le parole pronunciate dal Ceo di Italvolt “Lars Carlstrom” secondo cui la scelta è stata determinata dalla combinazione tra la solida tradizione industriale piemontese unita al know how tecnologico specializzato nell’industria automobilistica. Sulla Gigafactory ora tocca a Italvolt dare corso al progetto industriale, che ha visto, in una logica di rete, il coinvolgimento di altre realtà piemontesi: dalla divisione Architettura di Pininfarina, che progetterà l’impianto industriale con una forte connotazione ambientale e sociale, alla Comau, che lavorerà su Ricerca e Sviluppo. Le istituzioni saranno naturalmente vicine e seguiranno passo passo lo sviluppo del progetto, lavorando con il Ministero dello Sviluppo Economico per creare le condizioni necessarie per la realizzazione di questa grande opportunità”.

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