Geotermia: modifiche al Paer per definizione delle aree non idonee

Si tratta di una nuova adozione dello stesso piano presentato nella scorsa legislatura, ad eccezione della relazione ambientale e la sintesi non tecnica

Sì a maggioranza alla proposta di delibera che modifica il Piano ambientale ed energetico regionale per la nuova adozione

Foto di WikiImages da Pixabay

La proposta di delibera che modifica il piano ambientale ed energetico regionale per l’individuazione delle aree non idonee (Ani) all’installazione di impianti di produzione di energia elettrica da fonte geotermica, è stata approvata a maggioranza in Aula. L’atto è stato illustrato dalla presidente della commissione Ambiente e territorio Lucia De Robertis (Pd). 


Contestualmente è stata revocata la deliberazione del 7 luglio 2020. De Robertis ha spiegato che si tratta di una nuova adozione dello stesso piano presentato nella scorsa legislatura, ad eccezione della relazione ambientale e la sintesi non tecnica, che erano state pubblicate in modo incompleto e che questo è il motivo della nuova adozione, cui seguiranno le osservazioni, che saranno esaminate insieme a quelle già pervenute. “Come commissione – ha detto de Robertis – abbiamo chiesto ed ottenuto che le osservazioni pervenute a seguito della prima pubblicazione nel Burt, ancorché rese su elaborati non definitivi siano comunque prese in considerazione e controdedotte. Questo per dare la massima garanzia di attenzione ai contributi esterni che la procedura scelta per l’adozione del Paer ha inteso favorire, contributi la cui realizzazione ha comportato in qualche caso dei costi”. 
 
La non idoneità si riferisce all’impianto nella sua complessiva filiera di estrazione (pozzo) ed utilizzo della risorsa (centrale), non si riferisce alle infrastrutture di collegamento quali linee elettriche, termodotti, strade. Il tema della non idoneità non investe l’intera fase della ricerca: le limitazioni sono soltanto quelle eventualmente imposte in sede di valutazione di impatto ambientale (Via) anche perché per la risorsa geotermica, diversamente dalle altre fonti (sole, vento, biomassa, acqua), è fondamentale conoscere nel dettaglio le caratteristiche del campo geotermico e del fluido stesso e quindi determinare se sia praticabile lo sfruttamento della risorsa e, in caso positivo, stabilire tipologia e potenza degli impianti. Le Ani non possono “in alcun modo limitare l’ambito della ricerca mineraria”.
 
La proposta di modifica al Paer contiene uno specifico allegato che andrà ad individuare le aree non idonee costituendo una sorta di inquadramento delle vincolistiche a tutela del paesaggio, dell’ambiente e della produzione agricola, e “offrendo ai potenziali produttori un quadro certo e chiaro di riferimento per orientare le scelte localizzative degli impianti”. Considerato che la modifica del Paer produce effetti territoriali e comporta variazioni agli strumenti della pianificazione territoriale e urbanistica, i criteri individuati dovranno essere coerenti con il Piano di Indirizzo Territoriale (Pit).
 
Il consigliere regionale Alessandro Capecchi è intervenuto per esprimere il voto di astensione del gruppo di Fratelli d’Italia. “Si tratta di rimediare – ha detto – ad un errore tecnico per cui il Paer è stato pubblicato senza una parte degli allegati tecnici, sulla base della quale diversi enti locali avevano fatto osservazioni, quindi bene, tenerle in considerazione”. Ma “raccomandiamo – ha aggiunto – di garantire la massima pubblicità perché è ovvio che gli uffici dei Comuni possono non aspettarsi la riadozione di questo provvedimento”. Capecchi ha  concluso: “Il Paer attua le previsioni del piano regionale di sviluppo, che dovrà tornare all’attenzione dell’Aula, e quindi riaffronteremo una discussione sul piano energetico e in generale su cosa la Regione può o non può fare”.

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