Rigassificatore: stop operazioni a Piombino, respinto ordine del giorno M5s

L’OdG intendeva impegnare il presidente e la Giunta regionale “a interrompere qualsiasi atto o fatto volto alla realizzazione del rigassificatore a Piombino, ivi incluse le opere prodromiche ed accessorie indissolubilmente connesse allo stesso, attendendo l’insediamento del nuovo Governo”

Rigassificatore galleggiante: Snam acquisisce la 2° FSRU
Una FSRU nel porto di Benoa, Bali. via depositphotos.com

Con il voto contrario della maggioranza, a favore tutti i gruppi di opposizione. Il dibattito in Aula

Firenze – Il Consiglio regionale della Toscana respinge a maggioranza (voto contrario Pd e Italia viva, a favore tutti i gruppi di opposizione) un ordine del giorno del Movimento 5 stelle che intendeva impegnare il presidente e la Giunta regionale “a interrompere qualsiasi atto o fatto volto alla realizzazione del rigassificatore a Piombino, ivi incluse le opere prodromiche ed accessorie indissolubilmente connesse allo stesso, attendendo l’insediamento del nuovo Governo” e a richiedere “nelle opportune sedi una valutazione per un’ubicazione alternativa all’opera”. La capogruppo e prima firmataria Irene Galletti ha spiegato che “questo ordine del giorno è un appello. Chiediamo che sia sospesa la realizzazione del rigassificatore a Piombino” e ha domandato in particolare al Commissario e presidente della Giunta “come mai Snam stia già operando come se già avesse il via libera per il rigassificatore”.

Posizione opposta ha espresso il capogruppo di Italia viva, Stefano Scaramelli: “Siamo contrari all’ordine del giorno, la nostra convinzione è che l’intervento vada fatto e si debba proseguire in maniera celere. Sollecitiamo il presidente Giani, nella sua figura commissariale, a procedere in maniera celere con l’iter semplificato che Governo Draghi ha concesso per quell’intervento”.

A favore Fratelli d’Italia, come ha annunciato in Aula il capogruppo Francesco Torselli: “Ringrazio le proponenti, il tema è di estrema attualità. Il nostro voto sarà favorevole, l’ordine del giorno è estremamente ponderato e ben valutato nella sua impostazione, tanto da farmi ipotizzare un’approvazione unanime”. Nel testo, ha spiegato Torselli, “vengono riportate correttamente le dichiarazioni di Giorgia Meloni: il rigassificatore deve essere fatto a Piombino solo in ultima e ultimissima istanza. Mi pare che la città negli ultimi tempi abbia dato molto alla nostra nazione. Piombino sarà in prima linea, immagino, quando sarà chiamata, nel caso non vi fossero altre soluzioni, ma se vi fossero invece soluzioni alternative, credo che sarebbe più giusto andare a ricollocare quel rigassificatore in altre zone. Per adesso, sembra essere in corso uno stoccaggio di alcuni tubi, che possono essere facilmente spostati da un’altra parte. Una cosa estremamente provvisoria, il momento giusto per impegnare il commissario straordinario, nonché presidente della Toscana, a bloccare i lavori fino a quando non verrà dimostrato che il rigassificatore non si possa fare altrove”.

“Ho considerato discutibile la scelta del governo di occuparsi di quel territorio in quei termini – ha esordito il consigliere Gianni Anselmi (Pd), già sindaco di Piombino –. Si smarrisce però sempre il quadro complessivo di cui abbisogna quel territorio. C’è il memorandum del presidente, buon punto di partenza per un ragionamento collettivo. C’è un decreto – ha ricordato Anselmi – che stabilisce al 27 di ottobre la fine del procedimento in sede di Conferenza dei servizi, a seguito del quale il commissario dovrà procedere. Il commissario è tenuto ad aderire. Non è facoltativo. È in quella sede, come correttamente ha dichiarato il sindaco di Piombino, che saranno fatti valere argomenti di natura tecnica ed eccezioni e che la procedura si compie. Ho considerato un errore da parte di Snam – ha aggiunto Anselmi – l’allestimento del cantiere e la posa dei tubi. Toccherebbe all’amministrazione comunale l’azione di controllo su opere realizzate in assenza di autorizzazione, non alla Regione. Le Camere – conclude il consigliere – sono convocate per il 13 ottobre, entro quella data ci sarà qualcuno del nuovo Governo che saprà pronunciarsi?”.

La consigliera Silvia Noferi (M5s) si è soffermata sulla scelta di un territorio che già sta soffrendo, auspicando che sia il nuovo governo nazionale a decidere. A favore si sono espressi anche Marco Stella (Forza Italia) e il portavoce delle opposizioni Marco Landi. Il primo nella consapevolezza di un “atto neutro”, dando mandato pieno al governo nascituro e invitando a valutare se non ci possa essere un’altra localizzazione. Il secondo, pur sottolineando come tale atto sia stato “posto in discussione in un contesto inadeguato”, si è soffermato sulla necessità di “trasparenza, riguardo all’accelerazione e collocazione di tubi per le condotte, quando ancora sono in corso le Conferenze dei servizi”.

Di ben altro tenore l’intervento del presidente Eugenio Giani, che così si è espresso: “Questo atto chiede al Commissario straordinario di fare cose illegali, ovvero di interrompere qualsiasi fatto o atto volto alla realizzazione del rigassificatore, aspettando le decisioni del nuovo Governo. Io ho un compito ben preciso – ha sottolineato Giani – e vado avanti secondo la legge, esprimendomi per il sì o per il no entro il 27 ottobre”. Sulla stessa lunghezza d’onda il vicecapogruppo del Partito democratico Massimiliano Pescini, che ha definito “non corretto un atto che chiede al Commissario di non rispettare la legge”. Una sorta di “provocazione, una scorrettezza istituzionale e giuridica” che ha portato il Partito democratico a votare contro.

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