Prevenzione dei rischi, conto alla rovescia per Pimot in Veneto

Protrà aiutare a prevedere rischi ambientali, idrologici, climatici

Rischio allagamento: perché il climate change può condannare Venezia
Foto di Peggychoucair da Pixabay

Verso il lancio della Piattaforma Intelligente di Monitoraggio Territoriale

(AVN) Venezia, 10 febbraio 2022

“Con questo Progetto il Veneto si pone all’avanguardia nazionale sul fronte della protezione dai rischi possibili sui fronti più svariati. La Piattaforma Intelligente di Monitoraggio Territoriale – PIMOT – sarà la prima a monitorare situazioni che in questo Paese ci si è troppo abituati ad affrontare e commentare dopo che è successo qualcosa, e il primo pensiero è: non si poteva prevedere prima? Con PIMOT il Veneto farà proprio questo, e mi sembra un cambio di approccio epocale. Un po’ come la prevenzione in sanità salva molte vite, così sarà anche per questa piattaforma”.

Lo dice il Presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, rispetto a un progetto ambizioso, di cui il Veneto potrebbe diventare ben presto capofila in Italia e nel mondo qualora venisse finanziato tramite il Recovery Plan.  

Dello stesso avviso è l’Assessore alla Difesa del Suolo, Gianpaolo Bottacin: “Conoscere in anticipo i rischi, prevenirli e poter, così, decidere e intervenire opportunamente su base scientifica – dice – è fondamentale. Mi riferisco a rischi meteorologici, idrogeologici e sismici, ma anche alla lotta al crimine per le discariche abusive o all’abbandono di rifiuti pericolosi. Penso al monitoraggio di coste e di aree verdi, al controllo preventivo su possibili perdite negli acquedotti e sulla resistenza delle infrastrutture (strade e ponti). Se penso al ponte Morandi di Genova, ad esempio, alla tragedia a cui abbiamo assistito, allora ancor di più credo che PIMOT (Piattaforma Intelligente di Monitoraggio Territoriale) possa rappresentare una risorsa che garantirà sicurezza al Veneto e, successivamente, se il progetto sarà esportato, anche alle altre regioni”. 

 “Si tratta di un progetto su cui stiamo lavorando da anni per metterlo a punto. Abbiamo avuto questa idea – ha continuato Bottacin – e l’abbiamo condivisa, presentandola, al Ministro della Transizione Ecologica, che ne è rimasto entusiasta. Siamo molto fiduciosi sul finanziamento visto l’interesse riscosso a livello nazionale da un tecnico come è Roberto Cingolani che ne ha colto subito la portata. D’altronde non esiste nulla di simile al mondo”. 

 “Oggi – ha spiegato Bottacin – siamo in possesso di tanti strumenti di monitoraggio che, però, non dialogano tra loro. L’obiettivo di PIMOT, invece, è quello di unire questi strumenti, di metterli in rete in un’unica banca dati che, tramite l’intelligenza artificiale e modelli di apprendimento, ci permetta di capire in anticipo se c’è un pericolo e di agire nel migliore dei modi per evitarlo”. 

“PIMOT – ha aggiunto l’Assessore Bottacin – ci permetterà di guardare al futuro con più sicurezza e ottimismo: con questo strumento all’avanguardia conquisteremo un quadro conoscitivo ambientale a 360 gradi, potremo ridurre al minimo la moltiplicazione delle attività tra loro analoghe e puntare su un maggiore controllo scientifico del territorio. Conoscere preventivamente il pericolo e i suoi livelli di rischio, permetterà, inoltre, di lavorare come fa un Pronto Soccorso con i codici di priorità: si interviene prima, laddove l’indice di rischio è maggiore”. 

“La tempesta Vaia docet: il monitoraggio e la prevenzione – ha concluso l’Assessore – sono importantissimi per evitare grandi tragedie. Penso proprio a questa tempesta apocalittica, non trovo un altro termine quando mi vengono alla mente gli scenari che ha lasciato sul territorio dopo averli attraversati con tanta violenza. Grazie, infatti, al sistema previsionale meteo di ARPAV, insieme al sistema IMAGE di previsione delle piene, messo a punto dalla Regione del Veneto con l’Università di Padova, siamo riusciti ad allertare tempestivamente le Prefetture, permettendo così di salvare vite”.

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