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Legambiente: produrre meno rifiuti per ridurre l’impatto ambientale

(Rinnovabili.it) – “Ridurre l’impatto sull’ambiente è una possibilità concreta. Per farlo bisogna promuovere e progettare eventi e sistemi a basso impatto ambientale, limitando le emissioni di CO2 ed il consumo di energia non rinnovabile”. A parlare è Catia Bastioli, Amministratore delegato di Novamont, l’azienda che assieme a Coop e Virosac ha raccolto con interesse l’iniziativa promossa dall’associazione ambientalista Legambiente per la Campagna “Ridurre si Può”, all’interno del più ampio percorso della “Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti”:https://www.legambiente.eu/campagne/settimana_riduzione_rifiuti/2009/Settimana_europea_riduzione_rifiuti_2009.pdf.
La manifestazione, che come ha specificato il Vicepresidente di Legambiente Sebastiano Venneri si prefigge di “coinvolgere la politica nazionale e le amministrazioni locali, il mondo della distribuzione e della produzione, le associazioni di categoria e i cittadini, proponendo azioni specifiche che si combineranno un’unica azione associativa costante durante tutto l’anno”, e il programma è stato reso noto lo scorso fine settimana a Salerno, città esemplare per aver raggiunto nel 2008 gli obiettivi fissati dalla legge per la quota di rifiuti da differenziare, che a tratti ha raggiunto anche picchi del 70%. Le iniziative che verranno così intraprese lungo il week-end prossimo del 28 e 29 Novembre, aiuteranno a sensibilizzare in acquisti meno ‘invasivi’ e a finalizzare le scelte dei cittadini verso una minore produzione e consumo dei rifiuti. Ciò aiuterà loro sia a migliorare la salute dell’ambiente che a contrastare gli effetti sul clima. Incontri, varie e concrete proposte ed una serrata diffusione di informazioni saranno strumenti specifici per invogliare e convincere le persone ad effettuare ‘spese sostenibili’ saranno solo alcuni dei consigli che dispenseranno alcuni volontari dinanzi i supermercati. Si impegneranno oltretutto nel proporre prodotti esclusivamente privi da imballaggio, quindi alla spina e/o sfusi. “Solo in Italia – ci racconta Legambiente – sono 300mila le tonnellate di buste in plastica tradizionale prodotte all’anno, l’equivalente di 430mila tonnellate di petrolio con l’emissione in atmosfera di circa 200mila tonnellate di CO2”.
“Da alcuni anni – ha detto Roberta Virago, responsabile marketing di Virosac – la ricerca di nuovi materiali e soluzioni ci permette di avere prodotti quasi totalmente disimballati e certamente più “leggeri” perché meno impattanti in termini di consumo di risorse. Nuovi ed evoluti materiali, anche in plastica rigenerata, ci consentono di ridurre gli spessori dei sacchi e degli imballi garantendo prestazioni tecniche eccellenti e preservando integralmente le caratteristiche funzionali dei nostri prodotti. La Campagna ‘Ridurre si può’ di Legambiente calza benissimo a quest’azienda che da anni s’impegna per un futuro sostenibile”. E’ con tali prospettive e attraverso l’uso di tecnologie specifiche nella produzione di materiali alternativi e sostitutivi della ‘vecchia’ e ‘insostenibile’ plastica, che a partire dal primo gennaio 2010 saranno in circolazione solamente shopper biodegradabili direttamente generate da prodotti rinnovabili come ad esempio il mais, che a dispetto delle vecchie buste che impiegano oltre 400 anni per estinguersi, farà si che i nuovi sacchetti siano in grado di biodegradarsi in soli pochi mesi e con meno effetti sull’ambiente, sui gas emessi e quindi sull’impronta generale generata sul suolo. Bastioli, concludendo, ha infatti ribadito come Novamont stia relegando un ruolo strategico alle innovative ‘bio-plastiche’ “esempio concreto del contributo fattivo che questi materiali forniscono allo sviluppo sostenibile e al consolidamento di una nuova politica industriale in grado di saldare le esigenze dell’economia con la sostenibilità, creando un sistema integrato tra chimica, agricoltura, industria ed ambiente per uno sviluppo a ridotto impatto ambientale”.

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