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Idrogeno in mare, la Germania inizia a fare sul serio

idrogeno in mare
Foto di Martin Str da Pixabay

(Rinnovabili.it) – La Germania è pronta a testare la produzione di idrogeno in mare. Una possibilità introdotta dalla legge sull’energia eolica offshore (WindSeeG), il provvedimento con cui il paese intende raggiungere i 20 GW eolici a largo delle sue coste entro il 2030. La legge assegnava infatti al Ministero federale dell’economia e dell’energia la possibilità di regolamentare con semplici ordinanze l’assegnazione delle aree di produzione di energia o loro sottozone non solo sul fronte eolico ma anche per altri sistemi energetici. L’atto è stato pubblicato in questi giorni ed entrerà in vigore il primo ottobre 2021. E come spiega lo stesso Ministero offre la possibilità di testare praticamente la produzione di idrogeno in mare attraverso l’impiego di elettricità offshore.

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“La generazione di idrogeno verde in mare è un vero argomento del futuro con un elevato potenziale di innovazione”, ha commentato il ministro dell’economia Peter Altmaier. “Può dare un contributo importante alla decarbonizzazione del polo industriale tedesco”. Affinché le aree del Mare del Nord possano essere utilizzate per l’idrogeno in mare, il Ministero ha dato la possibilità di allocare tali aree nella zona economica esclusiva con un’ordinanza statutaria. L’Agenzia federale marittima e idrografica sarà responsabile dell’assegnazione dei terreni in base a criteri di aggiudicazione definiti nella stessa ordinanza.

“Per la prima volta, le aree della zona economica esclusiva saranno assegnate secondo criteri qualitativi. Una prima tornata di gare d’appalto dovrebbe svolgersi nel 2022. Il regolamento stesso è concepito per essere tecnologicamente neutro. Poiché l’ energia eolica offshore è tecnologicamente avanzata e consente un uso efficiente della superficie del mare, è la più adatta per generare idrogeno mediante elettrolisi direttamente in acqua”.

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All’aggiudicatario verrà inizialmente concesso il diritto di richiedere una procedura di approvazione del piano su una determinata area. In una fase successiva, potrà richiedere anche un finanziamento. A sostegno dell’operazione, il governo federale ha deciso di stanziare 50 milioni di euro a partire dal 2022.

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