EESC: il Piano Trasporti al 2050 è “rigido e impreciso”

Nonostante gli ottimi propositi contenuti nel piano Trasporti europeo la EESC ne denuncia l’imprecisione di alcuni punti e la mancanza di obiettivi a breve termine

(Rinnovabili.it) – La Commissione economica e sociale europea (EESC- European Economic and Social Committee) si è espressa in merito al futuro dei trasporti europei definendo il Piano dei Trasporti al 2050 “imperfetto, impreciso e rigido”. Le dichiarazioni, rilasciate durante il dibattito intercorso con il Commissario Ue responsabile per i Trasporti, Siim Kallas, si è tenuto durante la sessione plenaria dell’EESC.

Il parere è stato esposto a commento della recente pubblicazione della tabella di marcia intitolata “Roadmap to a Single European Transport Area – Towards a competitive and resource efficient transport system”, nella quale la Commissione europea avrebbe illustrato la visione del trasporto europeo al 2050.

“Frenare la mobilità non è un’opzione”, ha dichiarato il commissario Kallas, aggiungendo “l’UE si adopererà verso un sistema di trasporto multimodale completamente integrato entro il 2050″.
Nonostante i positivi e ambiziosi progetti, il Comitato ha evidenziato la mancata corrispondenza tra gli obiettivi, tra i metodi necessari per raggiungerli e tra le risorse di bilancio disponibili, sottolineando la mancanza di obiettivi a breve termine che possano rafforzare il cammino verso i target del futuro.

“La tabella di marcia è priva di un piano di lavoro preciso per il periodo 2013-2030”, ha detto Jean Coulon (Gruppo Lavoratori , Francia), relatore delcommento.

Tra le critiche più severe, la mancanza, all’interno della dichiarazione, delle specifiche tecniche da adottare per raggiungere i nuovi obiettivi e dei relativi costi economici e sociali oltre che ambientali per puntare alla riduzione del 60% degli inquinanti rilasciati dall’intero comparto. Commentando in particolare i piani per il trasporto stradale, il Comitato ha dichiarato che è stata riposta troppa speranza sui veicoli elettrici e sui nuovi combustibili verdi.

“Oltre a sviluppare nuovi sistemi di propulsione e combustibili, l’UE dovrebbe fare di più per ottimizzare il trasporto merci su strada”, ha sottolineato Stefan Back (gruppo Datori di lavoro, Svezia), co-relatore delle critiche. Il numero di viaggi potrebbe essere infatti essere ridotto attraverso una migliore pianificazione della logistica e l’utilizzo più ampio di misure ecologiche, ha aggiunto sottolineando la necessità di misure simultanee intese a modificare il comportamento delle persone.
Altrettanto difficile e difficoltoso realizzare la proposta grazie alla quale la Commissione intende ridurre del 30% il traffico merci su gomma. Le necessarie modifiche della rete ferroviaria e fluviale oltre che marittima, richiederebbero numerosi interventi vista l’inadeguatezza delle attuali infrastrutture.

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