Rinnovabili • Phase out delle fossili: l’Europarlamento prepara l’agenda per la Cop28

Phase out delle fossili, l’Europarlamento chiede un trattato di non proliferazione dell’oil&gas

Con 462 voti favorevoli, 134 contrari e 30 astensioni, i deputati europei hanno approvato le loro raccomandazioni per gli obiettivi strategici dell'UE in vista della Cop28 di Dubai. Al centro dell’agenda, lo stop alle fossili

Phase out delle fossili: l’Europarlamento prepara l’agenda per la Cop28
European Union 2023 – Source : EP

La Cop28 di Dubai inizierà il 30 novembre

(Rinnovabili.it) – Un accordo globale sul phase out delle fossili e lo stop quasi immediato ai sussidi a petrolio e gas. Sono i punti che il Parlamento europeo vuole mettere al centro dell’agenda della Cop28 di Dubai, al via il 30 novembre. In una risoluzione non vincolante approvata ieri, gli eurodeputati aumentano la pressione sui paesi produttori di idrocarburi, i più restii a discutere di combustibili fossili al vertice sul clima.

Basta sussidi fossili entro il 2025

L’impegno più serrato riguarda le sovvenzioni alle fossili. Per gli eurodeputati, il summit di Dubai deve raggiungere un’intesa che rafforzi gli impegni esistenti sul taglio dei sussidi. Finora, il linguaggio utilizzato nei comunicati finali delle ultime Cop si limita a impegnare gli stati a ridurre gradualmente i sussidi “inefficienti” alle fossili. Ma senza una tabella di marcia, una data finale né una definizione chiara di cosa intendere per inefficienti.

La richiesta dell’Europarlamento punta a strappare l’impegno a un phase out di tutti i sussidi, sia quelli diretti che quelli indiretti, ai combustibili fossili, da portare a termine “il più presto possibile ed entro il 2025”.

Il nodo del phase out delle fossili

Ma il vero punto cardine dell’agenda alla Cop28 di Dubai dev’essere il phase out delle fossili. Un nodo cruciale che, finora, è sempre mancato non solo nelle conclusioni dei vertici sul clima, ma anche nelle discussioni tra gli stati. L’anno scorso, alla Cop27 di Sharm el-Sheikh, la delegazione UE ha provato a spingere questo tema, raccogliendo l’adesione di circa 100 paesi. Ma il processo negoziale avanza per consenso, cioè all’unanimità, ed è bastata l’opposizione di una manciata di paesi – incluso l’Egitto che aveva la presidenza di turno – per far naufragare il tentativo.

Il summit di Dubai che inizia la prossima settimana, ribadiscono gli eurodeputati, deve produrre un triplice accordo globale che tenga insieme un nuovo obiettivo globale sulle rinnovabili, ovvero triplicare la capacità installata entro il 2030, un target sull’efficienza energetica (raddoppiarla entro fine decennio), e la graduale eliminazione della produzione di petrolio e gas. Gli eurodeputati chiedono che avvenga il prima possibile e che il comunicato finale della Cop28 includa anche la richiesta ai paesi membri di limitare i nuovi investimenti in attività di estrazione.

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