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Oberalp-Salewa: Energia Positiva

Premiata con il marchio di qualità CasaClima Work&Life, la nuova sede Salewa firmata Cino Zucchi Park Associati, trasforma in realtà il sogno "efficienza energetica".

C’è molto di Heiner Oberrauch nella cerimonia di inaugurazione del nuovo quartier generale di Oberalp-Salewa: dalla festa “open” per oltre2000 persone, al taglio del nastro, realizzato con una discesa dall’alto dello stesso patron.
La filosofia del creatore di quello che si è affermato come uno dei gruppi leader nella produzione sportiva è «Chi vuole mirare in alto deve avere i piedi per terra» e fa quasi impressione, in quest’Italia che si sta perdendo in scandali e inefficienze, trovarsi alla cerimonia di inaugurazione di un gruppo diverso; da questo nostro paese e dal modo di intendere il lavoro. Diverso perché la nuova sede Salewa, una splendida struttura progettatadagli architetti dello Studio Zucchi, ha l’ambizione di perpetrare lo spirito del gruppo, che è poi quello del suo fondatore.

E così la struttura guarda in alto (molto in alto) per le soluzioni eco, per la filosofia del lavoro, per il design, per l’impatto visivo. Ma al contempo resta con i piedi per terra, razionalizzando lo smistamento dei circa 40.000 capi ogni giorno (1.200.000 al mese!) in modo completamente automatico, contenendo showroom moderni nei quali sarà possibile acquistare i modelli più recenti. Una struttura che rappresenta un’occasione e un vanto per la comunità locale. Un concetto sottolineato più volte dallo stesso Heiner durante l’inaugurazione, che rappresenta, in modo cristallino, l’orgoglio di una famiglia partita dal nulla e di tutto un popolo, austriaco ma anche molto italiano.

Una menzione a parte la merita la nuova palestra di Arrampicata, Salewa Cube. Come ha detto il gestore dell’impianto Martin Knapp: “Non sappiamo se è vero che si tratta della più grande palestra d’Europa, sicuramente è la più cool”. Non basta a descriverla?
Ecco dei numeri, dal sito ufficiale: 1850 m² superficie per arrampicate indoor, 190 m² per arrampicate outdoor, 200 m² per boulder indoor, 220 m² per boulder outdoor, 175 vie di arrampicata indoor e outdoor  e 120 vie per boulder indoor , 120 vie per boulder outdoor, 18,5 m. di altezza “Challenge area”, 9,5 m di lunghezza a strapiombo “Challenge area”. Un gioiello che ha la forza dirompente di convincerti, anche se non pensavi di farlo, di toglierti tutto e iniziare a scalare. Una calamita dalla quale è difficile staccarsi. Provate e non resterete delusi.

Una struttura fonte di “Energia positiva”

Il guardare in alto del gruppo OberAlp si materializza nelle innovazioni adottate. Tecnologia e Innovazione al servizio di una “vision” che è quella di una comunità alla continua ricerca di un rapporto equilibrato con l’ambiente e l’economia globale. Sembra impegnativo, e forse dal punto di vista pratico lo è stato, ma concettualmente è semplice: fare le cose per bene, rispettando ambiente e lavoratori. Il nuovo centro OberAlp è diventato così la prima struttura architettonica fonte di energia positiva, ovvero testimonianza dell’opera e della buona volontà di una comunità. Non è un caso se ha colpito favorevolmente la giuria di CasaClima che ha assegnato al nuovo quartier generale di Salewa il marchio di qualità Work&Life. Una certificazione che esamina i progetti non solo sotto i profili economici ed ecologici, ma valuta anche gli aspetti culturali e sociali.

La nuova struttura progettata dagli studi milanesi Cino Zucchi Architetti e Park Associati è un concentrato di soluzioni già presenti sul mercato dell’energia, ma forse mai assemblate insieme.

«L’architettura del nuovo complesso risponde con un gesto sintetico alle richieste del programma iniziale: questioni ambientali, comunicazione aziendale e inserimento nel paesaggio della valle» ha commentato Cino Zucchi.

«Si potrebbe dire che la struttura ricorda le forme di un cristallo di rocca o di un massiccio alpino – sostiene Filippo Pagliani di Park Associati – una pietra dai profili netti che vengono reinterpretati nel continuo passaggio tra superfici lisce e trasparenti e trame più materiche in alluminio».

Risparmio energetico

Le grandi vetrate a nord guardano verso la città di Bolzano e nella direzione delle montagne permettendo l’illuminazione degli spazi con luce naturale diffusa, mentre la pelle metallica che ricopre il lato a sud protegge gli ambienti dal sole e dal rumore dell’autostrada. All’interno dell’edificio si è scelto di non ricercare in modo esasperato un confort assoluto nel controllo microclimatico degli ambienti, per contenere i consumi energetici.

«Dopo oltre un anno di ricerche e prove abbiamo identificato l’alluminio come materiale base dei pannelli – commenta l’architetto Pagliani – ma con uno speciale trattamento di elettrocolorazione, in grado di dare tre diverse colorazioni tra il grigio e l’azzurro». I pannelli così applicati – su una superficie totale di ben 8.500 mq – danno ai volumi una colorazione cangiante in armonia con le montagne intorno. I pannelli producono circa 520 mila kWh all’anno, come lo stesso gruppo ricorda con orgoglio con una targa; energia sufficiente a sostenere l’attività della struttura.

Lavoro

Anche sotto questo profilo è stata introdotta una profonda novità, perché si è voluto dare ad un’area geografica dedicata prevalentemente a industria e terziario un’occasione di aggregazione che andasse oltre l’attività lavorativa. L’inserimento di elementi “pubblici” quali la palestra di roccia Salewa Cube, il bistro Bivac, il giardino antistante e lo spazio di vendita Salewa World hanno così donato a questa importante area di espansione cittadina una dimensione innovativa e una diversa opportunità di fruizione. La struttura prevede, per i lavoratori, la possibilità di raggiungere il luogo in bici, con spogliatoi e docce per il cambio, oltreché una sala fitness e un nido. La “vision” è così diventata realtà; una struttura progettata 5 anni fa ma che materialmente ha visto la posa della prima pietra solo lo scorso anno. Anche questo, nel nostro Paese, è un sogno.

 

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About Author / Alessia Bardi

Si è laureata al Politecnico di Milano inaugurando il primo corso di Architettura Ambientale della Facoltà. L’interesse verso la sostenibilità in tutte le sue forme è poi proseguito portandola per la tesi fino in India, Uganda e Galizia. Parallelamente alla carriera di Architetto ha avuto l’opportunità di collaborare con il quotidiano Rinnovabili.it scrivendo proprio di ciò che più l’appassiona. Una collaborazione che dura tutt’oggi come coordinatrice delle sezioni Greenbuilding e Smart City. Portando avanti la sua passione per l’arte, l’innovazione ed il disegno ha inoltre collaborato con un team creativo realizzando una linea di gioielli stampati in 3D.