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Brucia l’Oristanese, gli incendi in Sardegna corrono da tre giorni

Il presidente della regione Solinas: secoli di storia ambientale e paesaggistica cancellati. 1.500 gli sfollati, pascoli boschi e allevamenti divorati dalle fiamme. Arrivano canadair anche da Corsica e Grecia

Incendi in Sardegna: in fiamme l’Oristanese, già 1.500 sfollati
Foto di Manfred Richter da Pixabay

Il punto sugli incendi in Sardegna

(Rinnovabili.it) – Dieci comuni colpiti nell’Oristanese, 20.000 ettari di pascoli e boschi già bruciati, 1.500 sfollati, migliaia di capi di bestiame uccisi e le fiamme che continuano la loro corsa grazie a forti venti e temperature ovunque superiori ai 35°C. Per domare gli incendi in Sardegna, definiti dal presidente della regione Solinas “senza precedenti”, sono al lavoro in tutto 8 canadair, tra cui 4 mezzi in arrivo da Corsica e Grecia (arrivati grazie al meccanismo di protezione civile europea). Sul terreno lavorano 10 squadre – 7.500 uomini – insieme a centinaia di volontari.

Montiferru, Planargia e Grighine sono le aree più colpite, sui territori dei comuni di Santu Lussurgiu, Cuglieri, Sennariolo, Tresnuraghes, Magomadas, Flussio, Scano di Montiferru e Tinnura. “Uno dei più gravi disastri naturali mai accaduto in Sardegna”, sottolinea Solinas. “Quello a cui stiamo assistendo è un dramma di proporzioni enormi: ettari ed ettari andati in fumo, secoli di storia ambientale e paesaggistica cancellati”. Per il momento è ancora difficile fare una conta precisa dei danni, ma il presidente avanza un’ipotesi per la ripartenza. “Chiederò a Draghi che una quota del Pnrr sia subito destinato a un grande progetto di riforestazione che rimargini queste terribili ferite”.

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L’origine degli incendi potrebbe essere dolosa. Le autorità parlano di 4-5 focolai separati (il primo forse partito da un’auto incendiata a Bonarcado) che, complici i forti venti, si sono poi uniti in un unico grande rogo. A rendere complicato domare gli incendi in Sardegna in queste ore, infatti, sono stati soprattutto i venti, che hanno spesso cambiato direzione tra scirocco e libeccio spostando il fronte attivo delle fiamme. La rapidità e la facilità con cui si muove l’incendio è agevolata dalle condizioni climatiche. I terreni impervi rallentano il dislocamento delle squadre della protezione civile e dei vigili del fuoco.

Le fiamme sono iniziate nella notte di venerdì scorso per saldarsi in un incendio lungo almeno 40 km attraverso la Sardegna centro-occidentale. Sembrava sotto controllo la situazione dopo che le squadre erano riuscite a contenere in 20 ettari di bosco l’incendio. Poi molto rapidamente le fiamme si sono estese di nuovo. Mentre il rogo va avanti ormai da più di 40 ore, i venti si stanno lievemente attenuando e cambiando di nuovo direzione. In pre-allarme la Gallura.

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