Nel 2012 il settore del fotovoltaico mondiale continuerà a mostrare un andamento discreto. Prosegue il calo dei prezzi sull’intera filiera
Secondo i dati emersi dalla prima giornata dell’Italian PV Summit, i due mercati leder, vale a dire Germani e Italia, continueranno ad influenzare la domanda seppure con modalità differenti.
“In Germania si prevede che il mercato avrà volumi pressoché simili a quelli del 2010 e 2011, con circa 6,9 GW, – ha piega Stefan De Haan, analista di IHS – grazie soprattutto a una spinta nella seconda parte dell’anno e un’accelerazione del mercato per l’edilizia residenziale e commerciale che in alcuni casi, grazie al crollo dei prezzi, potrà avvicinarsi alla grid parity (prezzo del kWh prodotto dal sistema FV uguale o inferiore a quello acquistato dalla rete)”.
Anche per il Belpaese si profila una circostanza simile in alcuni segmenti di mercato, nonostante nel corso di questo 2012 si preveda una riduzione della potenza istallata (circa 2,5 GW). A mantenere il comparto “in una posizione più in linea di galleggiamento con l’attuale overcapacity”, secondo De Haan sarà la domanda della Cina (oltre 4 GW) e degli Stati Uniti (circa 3,5 GW), a cui si aggiungerà quella di Giappone (quasi 2 GW) e India (più di un GW), insieme ad altri più piccoli mercati emergenti. Tutt’altro discorso quello relativo ad offerta e prezzi; quest’ultimi hanno segnato un vero picco storico nel 2011, con i moduli al silicio che hanno operato un taglio del 45% tra il primo trimestre 2011 e il primo del 2012 pronti a toccare lo 0,60 €/W entro la fine dell’anno e le celle il cui calo è stato addirittura valutato del 58%. Ancora più ampi i decrementi per i wafer (-63%) e per il polysilicon (-65%). Una riduzione drammatica che secondo Stefan De Haan dovrebbe però potersi stabilizzare a fine 2012.