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L’Italia investe 12 mld euro per “distruggere gli ecosistemi”

Dal 2015 al 2023, i paesi UE hanno mobilitato, tramite banche con sede in Europa, più di 300 mld euro in favore di aziende attive in settori ad alto rischio ecosistemico. Un fiume di denaro che non è soggetto a scrutinio e sta fuori dall’ambito di applicazione della legge UE contro la deforestazione

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Via depositphotos.com

Il rapporto di Greenpeace “Bankrolling ecosystem distruction”

(Rinnovabili.it) – Dal 2015 a oggi, le banche europee hanno continuato a pompare centinaia di miliardi di euro in aziende le cui attività hanno un altissimo rischio di distruggere gli ecosistemi. Una cascata di denaro che resta lontano dai riflettori, a differenza di altri canali come quelli dei sussidi ambientalmente dannosi.

Lo denuncia un rapporto curato da Greenpeace insieme a decine di altre associazioni ambientaliste, in cui si ricostruiscono i volumi di investimenti concessi, dalla firma dell’Accordo di Parigi, da intermediari finanziari con sede in Europa verso multinazionali attive in settori ad alto rischio ecosistemico. Da quello dei prodotti agricoli associati al rischio di deforestazione, come l’olio di palma e la soia, a quei settori che utilizzano grandi quantità di queste materie prime per produrre mangimi per animali (o che ne consumano quantità ingenti), ai settori del legname e della pasta di legno.

Più di 300 miliardi investiti per distruggere gli ecosistemi

In tutto, il rapporto mette sotto la lente 135 attori chiave in questi settori e calcola che hanno ricevuto più di un quinto (il 22,1%) del loro credito globale totale, e poco meno di un decimo (il 9,4%) dei loro attuali investimenti globali, da istituzioni finanziarie con sede nell’UE. Di che cifre stiamo parlando? Rispettivamente, di 256 e di 60 miliardi di euro. Più di 4/5 di questi investimenti (l’86,6%) origina da appena 4 paesi europei: Olanda, Francia, Germania e Spagna.

Anche l’Italia contribuisce in modo sostanziale. Le istituzioni finanziarie con sede nel Belpaese hanno fornito tra 2015 e 2023 10 miliardi di euro in credito e 2,56 miliardi di euro in investimenti a importanti società operanti in questi settori. Il settore finanziario italiano è il quinto maggior fornitore di credito e il settimo maggior investitore in settori ad alto impatto sugli ecosistemi, tra i Paesi dell’UE.

Per affrontare alla radice questo problema e limitare il ruolo dell’UE nel distruggere gli ecosistemi globali, il rapporto suggerisce di modificare la legge UE sulla deforestazione durante la fase di revisione programmata per il 2025. Oggi il provvedimento copre solo l’import e l’export di prodotti e materie prime in ambiti a rischio ma non si applica all’ambito finanziario. Ma proprio riguardo a questa legge, 10 paesi europei – tra cui l’Italia – in questi giorni stanno provando a scardinarne l’impianto, depotenziandolo e togliendo i vincoli esistenti per le aziende UE.