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Così l’uragano Irma ha cambiato colore ai Caraibi

Le foto scattate dai satelliti NASA mostrano il devastante impatto del ciclone tropicale sulle isole Vergini

urgano irma

 

I danni dell’Uragano Irma visti dallo spazio

(Rinnovabili.it) – Ora che le nuvole si stanno diradando, i danni dell’Urgano Irma sono ben visibili anche dallo Spazio. A raccontarli sono le impressionanti immagini satellitari catturate dalla Nasa sopra le Isole Vergini. Scatti di un prima e dopo, rispettivamente il 25 agosto e il 10 settembre, in cui si mostra tutta la furia distruttiva di uno dei più potenti uragani formatisi nell’Oceano Atlantico.

 

Con piogge intense e venti sopra i 290 km/h, Irma ha investito prima i Caraibi, lasciandosi dietro di sé almeno 61 morti accertati, per poi colpire la Florida, dove ha mietuto altre 22 vittime. E il bilancio potrebbe crescere nei prossimi giorni.

 

Se le foto e le clip video, riprese da terra o in volo, hanno mostrato ben il grado di distruzione su scala umana, nelle immagini dell’Agenzia spaziale se ne svela il volto su una scala decisamente più ampia.

Le riprese nella parte settentrionale dei Caraibi effettuate dall’Operational Land Imager (OLI) sul satellite Landsat 8, mostrano un paesaggio tristemente marrone lì dove fino a qualche settimana fa si accendevano verdi di diverse intensità. La Nasa ha fornito una serie di possibili spiegazioni a questo cambio di colore: la più ovvia è che la lussureggiante vegetazione tropicale sia stata letteralmente strappata dal suolo dal violento sistema tempestoso. Questo, nonostante la struttura delle palme – radici, tronco e foglie – sia tale da regalare alle piante, normalmente, uno dei design migliori contro i violenti venti dei cicloni. Un’altra possibilità è che il sale trasportato dall’acqua dell’uragano abbia coperto e asciugato le foglie.

 

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Un primo piano dell’isola di Virgin Gorda fornisce un buon esempio di quanto è accaduto: il suolo ha virato sul marrone; parte della vegetazione nel sud e nell’ovest dell’isola è leggermente più verde, probabilmente perché parzialmente protetta dalle colline centrali. Le differenze di colore dell’oceano provengono presumibilmente da differenze di superficie: superfici ruvide disperdono più luce e appaiono più luminosi e più chiara.

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About Author / Stefania Del Bianco

Giornalista scientifica. Da sempre appassionata di hi-tech e innovazione energetica, ha iniziato a collaborare alla testata fin dalle prime fasi progettuali, profilando le aziende di settore. Nel 2008 è entrata a far parte del team di redattori e nel 2011 è diventata coordinatrice di redazione. Negli anni ha curato anche la comunicazione e l'ufficio stampa di Rinnovabili.it. Oggi è Caporedattrice del quotidiano e, tra le altre cose, si occupa delle novità sulle rinnovabili, delle politiche energetiche e delle tematiche legate a tecnologie e mercato.