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Il governo tedesco investe 3 milioni nel riciclo dei materiali attivi delle batterie

Ricercatori e industrie lavoreranno per tre anni su una catena di processi che renda economico il riciclo dei materiali attivi

riciclo dei materiali attivi
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Oggi il riciclo dei materiali attivi delle batterie al litio costa tanto ed è energeticamente intensivo

(Rinnovabili.it) – Perché triturare e sciogliere le batterie al litio quando è possibile un riciclo dei materiali attivi più efficiente e sostenibile? La risposta è che le tecniche per realizzarlo sono ancora agli albori. Ma un progetto tedesco che coinvolge il Karlsruhe Institute of Technology (KIT) e partner industriali, ha intenzione di investirci seriamente. Ci crede anche il governo, che tramite il Ministero dell’Istruzione e della ricerca ci mette 3 milioni di euro in tre anni.

L’idea è sviluppare un processo completo per riciclare le batterie usate in modo più efficiente, recuperando i componenti e preservandone la funzione. Oggi per recuperare i metalli critici dalle batterie si scompongono i materiali attivi nei loro componenti molecolari, utilizzando grandi quantità di energia e sostanze chimiche. I materiali attivi di una batteria sono i componenti chimicamente attivi dei due elettrodi di una cella e dell’elettrolita che li separa. L’approccio utilizzato abitualmente distrugge le celle della batteria e dissolve i materiali attivi, per poi estrarli dal liquido ottenuto sotto forma di sali metallici. 

Non è che non funzioni. Anzi, questo metodo rende possibile recuperare fino al 90% degli elementi critici come cobalto, nichel e manganese. Il punto è che la quantità di energia e di sostanze chimiche necessarie è molto elevata. Inoltre, i materiali attivi per nuove batterie devono essere prodotti da zero a partire dai materiali recuperati. Anche qui, serve una grande quantità di energia e materie prime. Per questo il cosiddetto “riciclo diretto” dei materiali attivi si profila come alternativa più sostenibile.

In questo processo i materiali attivi non sono più completamente disciolti. Vengono invece scomposti nei loro singoli componenti e poi separati meccanicamente per recuperarli nel modo più puro possibile. Non esiste ancora una filiera consolidata per applicare questa metodologia. E mancano anche soluzioni pratiche ed economiche per smontare senza grandi sforzi le diverse batterie fino a liberare i singoli componenti. Il progetto tedesco punta proprio ad affrontare questi nodi. Svilupperà quindi una catena di processi agile per il riciclo diretto delle batterie agli ioni di litio e la rigenerazione dei materiali attivi recuperati in questo modo.

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