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La batteria termica domestica che libererà milioni di case dal gas

La batteria a base di acqua e sale realizzata da un gruppo di ricercatori olandesi inizia i suoi primi test nel mondo reale. Economica, compatta e completamente priva di perdite, potrebbe rivoluzionare il riscaldamento domestico

batteria termica domestica
Credits: TU/E. Foto di Vincent van den Hoogen

Passi avanti per la batteria termica domestica firmata TU/e e TNO

(Rinnovabili.it) – Arriva dai Paesi Bassi la nuova promessa della transizione energetica. Qui un gruppo di ricercatori dell’Università della tecnologia di Eindhoven e dell’organizzazione di ricerca olandese TNO hanno creato un’innovativa batteria termica domestica. Una soluzione ecologica ed economica che potrebbe liberare milioni di case dall’uso del gas per il riscaldamento invernale.

L’invenzione ha ricevuto nel 2019 una sovvenzione di 7 milioni di euro dal programma Horizon dell’UE; risorse che i ricercatori assieme agli altri partner del consorzio HEAT-INSYDE hanno impiegando per sviluppare ulteriormente la tecnologia. Pianificando oggi i primi test nel mondo reale.

Come funziona la batteria termica?

La batteria di HEAT-INSIDE impiega due ingredienti di base: vapore acqueo e sale. Quando questi componenti si incontrano, l’acqua si lega al sale, creando nuovi cristalli e rilasciando calore nel processo. Riportando energia termica nel sistema, l’acqua e il sale si separano e fintanto che rimangono distanti, è possibile immagazzinare l’energia fornita senza perdite. 

In questi giorni il team ha realizzato il primo prototipo: una sorta di grande armadio costituito da 15 coppie di “scatole”, ognuna delle quali rappresenta una batteria termica. La struttura ha una capacità di stoccaggio complessiva di oltre 200 kWh. Un valore, spiega il professor Olaf Adan, a capo del progetto, “equivalente a due Tesla completamente cariche”.

 “Abbiamo ottimizzato la versione precedente in innumerevoli modi”, aggiunge Adan. “Ri-progettato i singoli componenti, come l’evaporatore e lo scambiatore di calore, e sfruttato meglio lo spazio e utilizzato altri materiali”. L’unità include anche un sistema di misurazione e controllo per ottimizzare la gestione energetica.

 L’installazione vanta ampie dimensioni ma le singole unità (le scatole) sono state progettate appositamente per essere modulari e offrire ogni tipo di possibilità lato design. Compresi sistemi domestici e “user-oriented”. Le prime prove pratiche inizieranno entro la fine dell’anno, con l’installazione di batterie pilota da circa 70 kWh in due abitazione a Eindhoven, una in Polonia e una in Francia. Ma il consorzio sta valutando anche l’accumulo termico negli edifici per uffici, nelle serre, su autobus elettrici o navi di lusso.

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About Author / Stefania Del Bianco

Giornalista scientifica. Da sempre appassionata di hi-tech e innovazione energetica, ha iniziato a collaborare alla testata fin dalle prime fasi progettuali, profilando le aziende di settore. Nel 2008 è entrata a far parte del team di redattori e nel 2011 è diventata coordinatrice di redazione. Negli anni ha curato anche la comunicazione e l'ufficio stampa di Rinnovabili.it. Oggi è Caporedattrice del quotidiano e, tra le altre cose, si occupa delle novità sulle rinnovabili, delle politiche energetiche e delle tematiche legate a tecnologie e mercato.