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Kadri Simson (UE): riporteremo le fabbriche fotovoltaiche in Europa

La Commissaria europea all'energia ricorda dal palco del SolarPower Summit 2022 le potenzialità del fotovoltaico ai fini dell'indipendenza energetica europea, ipotizzando nuovi aiuti per l'industria

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La Commissaria all’Energia Kadri Simson. Credits: Parlamento europeo

(Rinnovabili.it) – La Commissione europea farà “tutto il necessario” per riportare le fabbriche fotovoltaiche in Europa. Ad affermarlo è Kadri Simson, il capo della politica energetica nell’esecutivo van der Leyen, parlando al SolarPower Summit 2022. L’evento, appuntamento annuale della SolarPower Europe, ha riunito ancora una volta oltre 300 rappresentanti del settore e decisori politici europei per discutere il ruolo del fotovoltaico nell’attuale panorama energetico. Un ruolo da giocare non solo a livello di nuovi impianti e installazioni ma come capacità industriale interna.

A fine anni ’90 l’Europa aveva in mano il mercato solare. A quei tempi la produzione cinese di celle e moduli era limitata al programma spaziale nazionale, mentre a livello commerciale la sua quota era prossima allo zero. Ma le politiche ambientali europee (e la poca lungimiranza dei paesi UE) hanno cambiato tutto: gran parte dell’industria si è spostata nel gigante asiatico grazie a politiche più permissive. E nel 2012 il Paese è arrivato a possedere il 60% del mercato mondiale. Oggi ne è l’attore protagonista forte anche di una competitività senza uguali.

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Nel tantivo di proteggere i produttori rimasti dall’ondata low cost cinese, l’Unione europea ha imposto una serie controlli antidumping e antisovvenzioni sui pannelli solari provenienti dalla Repubblica popolare tra il 2013 e il 2018. Allo stato attuale, tuttavia, non c’è partita e Bruxelles continua a spingere per ricostruire la capacità persa. “Dobbiamo riportare la produzione in Europa e la Commissione è disposta a fare tutto il necessario per realizzarla”, ha affermato Simson, aggiungendo che ciò potrebbe includere nuovi aiuti per finanziare le fabbriche fotovoltaiche.

Non si tratta di una mera questione economica ma di una crescente esigenza di indipendenza con cui rafforzare la transizione ecologica in corso. D’altra parte l’esecutivo UE è convinto che entro il 2030, il Blocco potrebbe puntare ad avere fino a 525 GW fotovoltaici installati. Una cifra che l’associazione SolarPower Europe ha rivisto al rialzo, prevedendo oltre 1 TW di capacità solare totale dell’UE entro la fine del decennio. Abbastanza per “sostituire tutte le importazioni di gas russe nell’UE”, spiega Aristotelis Chantavas, Presidente di SolarPower Europe. Ma prima sarà necessario superare gli ostacoli a breve termine, dalla carenza di installatori ai problemi del permitting fino all’accesso alle materie prime.

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About Author / Stefania Del Bianco

Giornalista scientifica. Da sempre appassionata di hi-tech e innovazione energetica, ha iniziato a collaborare alla testata fin dalle prime fasi progettuali, profilando le aziende di settore. Nel 2008 è entrata a far parte del team di redattori e nel 2011 è diventata coordinatrice di redazione. Negli anni ha curato anche la comunicazione e l'ufficio stampa di Rinnovabili.it. Oggi è Caporedattrice del quotidiano e, tra le altre cose, si occupa delle novità sulle rinnovabili, delle politiche energetiche e delle tematiche legate a tecnologie e mercato.