Rinnovabili • Pulire i pannelli solari senza acqua

Pannelli solari autopulenti grazie al nuovo vetro del Fraunhofer FEP

Da un gruppo di scienziati in Germania arriva un innovativo rivestimento ultra sottile che cambia la sua risposta all'acqua in base alla luce solare, permettendogli di eliminare polvere e sporcizia dalla sua superficie in maniera autonoma

Pulire i pannelli solari senza acqua
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Il rivestimento ultrasottile rende i pannelli solari autopulenti

(Rinnovabili.it) – Pannelli solari autopulenti, in grado di eliminare la sporcizia in maniera “passiva” con il solo aiuto della luce. É una delle possibilità aperte dal vetro progettato e sviluppato dal Fraunhofer Institute for Organic Electronics, Electron Beam and Plasma Technology FEP, in Germania, per il progetto NewSkin. Il nuovo materiale possiede la capacità di modificare la propria affinità superficiale con le molecole d’acqua passando da idrofilo a idrofobo e viceversa grazie alla semplice posizione ai raggi UV.

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L’importanza di pulire gli impianti fotovoltaici

Per mantenere alta la sua efficienza il fotovoltaico ha bisogno di essere pulito. Elementi come polvere, incrostazioni, sabbia o smog possono ridurre in maniera significativa la resa, arrivando a tagliare anche il 30% della produzione nel giro di poche settimane. Ma le operazioni di pulitura, a seconda del sito di installazione, possono avere un peso non indifferente nei costi di manutenzione. A dare un mano al comparto potrebbe essere il nuovo vetro idrofobico/idrofilo creato dall’Istituto tedesco, che sarà presentato in anteprima al BAU 2023 di Monaco, dal 17 al 22 aprile.

Il materiale deve le sue mutevoli proprietà ad un ingrediente in particolare: l’ossido di titanio cristallino. Se attivato dalla luce solare questo composto, per sua natura idrorepellente, diventa automaticamente super idrofilo e nel contempo aiuta a decomporre le molecole organiche sulla superficie mediante fotocatalisi.

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Produzione roll-to-roll

I ricercatori sono riusciti ad aggiungerlo ad un vetro spesso solo 100 micrometri in un processo di stampa roll-to-roll, trovando un compromesso tecnico tra i requisiti di produzione dell’ossido di titanio cristallino e la resistenza del vetro. Il risultato del lavoro è più mai che sorprendente. “Il vetro, leggero e ultrasottile, può essere adattato alle facciate o incorporato direttamente nei pannelli solari come composito, anche su superfici curve“, spiega il ricercatore Valentin Heiser del Fraunhofer FEP.

Gli scienziati dell’Istituto sono oggi impegnati a combinare in modo ottimale ed economico questi elementi per portare prodotti innovativi sul mercato, come ad esempio nuovo pannelli solari autopulenti. Il funzionamento sarebbe semplice: durante il giorno grazie alla luce UV i rivestimento diverrebbe altamente idrofilo, attirando l’umidità e mantenendo la superficie bagnata con un sottile strato d’acqua. Se smog, sabbia o altro sporco si dovesse depositare sulla superficie dei moduli, verrebbero lavati via dalle gocce d’acqua staccatesi dalla superficie durante la notte, una volta riattivata l’idrofobia con il buio.

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About Author / Stefania Del Bianco

Giornalista scientifica. Da sempre appassionata di hi-tech e innovazione energetica, ha iniziato a collaborare alla testata fin dalle prime fasi progettuali, profilando le aziende di settore. Nel 2008 è entrata a far parte del team di redattori e nel 2011 è diventata coordinatrice di redazione. Negli anni ha curato anche la comunicazione e l'ufficio stampa di Rinnovabili.it. Oggi è Caporedattrice del quotidiano e, tra le altre cose, si occupa delle novità sulle rinnovabili, delle politiche energetiche e delle tematiche legate a tecnologie e mercato.