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Dalla startup svizzera i pannelli solari residenziali con efficienza record

I moduli fotovoltaici sviluppati da Insolight vantano una resa del 29%: un record per il mercato al dettaglio

pannelli solari residenziali
Foto di schropferoval da Pixabay

Lo spinoff del Politecnico di Losanna prepara i suoi “super” pannelli solari residenziali per il mercato di massa

(Rinnovabili.it) – Arriva dalla Svizzera l’ultima eccellenza per il fotovoltaico domestico: pannelli solari residenziali dotati di un innovativo sistema di concentrazione luminosa in grado di far fare un vero e proprio balzo in avanti all’efficienza di conversione. La paternità appartiene a Insolight, spinoff del Politecnico di Losanna EPFL, che ha già standardizzato la sua invenzione per portarla sul mercato di massa.

I nuovi moduli fotovoltaici si distinguono dai tipici pannelli solari sul tetto soprattutto per una resa record. Sono, infatti, in grado di trasformare in elettricità il 29 per cento della luce incidente, contro il 17-19 per cento tipico degli attuali sistemi presenti sul mercato.

Alla base di questo cospicuo incremento di efficienza c’è la tecnologia messa a punto da Mathieu Ackermann, Laurent Coulot e Florian Gerlich, i tre fondatori della startup Insolight. “Gli studi hanno dimostrato che la resa media dei pannelli solari commerciali è aumentata di soli 3,5 punti percentuali dagli anni 2000 a oggi e sembra che stia raggiungendo un tetto massimo”, si legge nel comunicato stampa dell’EPFL. “Ma i fondatori di Insolight volevano spingere ulteriormente avanti i rendimenti e hanno deciso di provare qualcosa di radicalmente diverso: costruire pannelli solari residenziali che impiegando lo stesso tipo di celle utilizzate nei satelliti.

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Questi dispositivi fotovoltaici sono molto efficienti ma allo stesso tempo anche economicamente proibitivi per le installazioni domestiche. Per mantenere bassi i costi nel mercato al dettaglio, i ricercatori hanno sviluppato un vetro protettivo sul quale posizionare nuove lenti ottiche che concentrano la luce del sole di circa 100 volte e la indirizzano sulla superficie delle celle. Ciò permette di utilizzare poco materiale fotovoltaico; nel dettaglio le celle occupano meno dello 0,5 per cento del pannello ma garantiscono una resa del 29 per cento.

Il merito di questo valore record va anche a un meccanismo, progettato da Insolight, per spostarle orizzontalmente di alcuni millimetri ogni modo da seguire la luce del sole durante il giorno.  “Questo approccio ibrido è particolarmente efficace quando è nuvoloso, perché può continuare a generare energia anche con la luce diffusa”, afferma Ackermann, CTO di Insolight. Il sistema ottico potrebbe persino essere installato sopra i pannelli solari convenzionali per aumentarne il rendimento.

La tecnologia ha stabilito un record mondiale nei test di laboratorio due anni fa, quando ha raggiunto un’efficienza del 36%. Da allora, il sistema è stato standardizzato per la produzione in serie e la resa si è abbassata al 29%, come confermato dai test dell’Istituto sull’Energia solare dell’Università Tecnica di Madrid (IES-UPM); nonostante ciò, il valore rimane più alto di quello offerto dalla concorrenza.

 

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About Author / Stefania Del Bianco

Giornalista scientifica. Da sempre appassionata di hi-tech e innovazione energetica, ha iniziato a collaborare alla testata fin dalle prime fasi progettuali, profilando le aziende di settore. Nel 2008 è entrata a far parte del team di redattori e nel 2011 è diventata coordinatrice di redazione. Negli anni ha curato anche la comunicazione e l'ufficio stampa di Rinnovabili.it. Oggi è Caporedattrice del quotidiano e, tra le altre cose, si occupa delle novità sulle rinnovabili, delle politiche energetiche e delle tematiche legate a tecnologie e mercato.