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Serre fotovoltaiche, dalla Svizzera innovativi moduli sospesi

La soluzione, messa a punto startup EPFL Voltiris, impiega speciali filtri che reindirizzando alle celle solari solo le lunghezze d'onde inutili per la produzione energetica e non quelle necessarie alla crescita delle piante.

Serre fotovoltaiche
Credits: Voltiris

Serre fotovoltaiche, e se appendessimo i pannelli solari sotto il tetto?

(Rinnovabili.it) – Arriva dalla Svizzera, e più precisamente da Losanna, la nuova innovazione dedicata alla serre fotovoltaiche. Speciali moduli solari ottimizzati per essere compatibili con l’agricoltura e coniugare il massimo della produzione energetica con quella colturale. A realizzarli è Voltiris, startup della Scuola Politecnica Federale di Losanna (EPFL), che ha recentemente installato due sistemi pilota nei cantoni Vallese e Grigioni.

Negli ultimi anni, il trend delle serre fotovoltaiche sta stimolando soluzioni sempre nuove per il mercato europeo, con l’obiettivo di alleggerire le spese del settore agricolo. La bolletta energetica, infatti, soprattutto in caso di serre riscaldate in cui si può coltivare un prodotto tutto l’anno, ha un impatto non indifferente nell’economia agricola. Impatto che i nuovi record nel prezzo del gas stanno esasperando. In questo contesto celle e pannelli solari possono dare una mano, a patto di riuscire da integrarsi perfettamente con le colture.

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Inseguitori e specchi colorati per le serre solari smart

I moduli Voltris puntano esattamente a questo obiettivo. L’azienda ha progettato un sistema verticale, leggero ed efficiente, che traccia il movimento del sole attraverso il cielo per garantire un’alta resa. L’impianto impiega specifici “filtri selettivi” agganciati ai moduli. Si tratta di specchi dicroici, che mostrano una colorazione diversa a seconda del punto di osservazione. Questi dispositivi lasciano passare le lunghezze d’onda utili alla crescita delle piante, indirizzando invece le altre (verde e vicino infrarosso) alle celle solari del sistema.

“Due invenzioni brevettate sono ciò che rende il sistema Voltiris unico e in grado di funzionare così bene“, spiega EPFL in una nota stampa.La prima è un sistema ottico che concentra efficacemente la luce solare; il secondo è un dispositivo di tracciamento […] che permette di allungare del 40% i tempi di produzione dell’energia. Grazie a queste innovazioni, il sistema può ottenere rendimenti simili a quelli dei pannelli solari convenzionali ma con solo la metà delle onde luminose”. 

La startup sta testando la propria tecnologia in due serre fotovoltaiche pilota. I primi risultati mostrano che gli impianti dovrebbero essere in grado di dimezzare le emissioni di CO2 delle serre, fornendo tra il 60% e il 100% del loro fabbisogno energetico (a seconda del sistema di riscaldamento in uso). Il prossimo passo dell’azienda? Studiare trattamenti ad hoc per gli specchi che adattino il sistema alle singole specificità culturali.

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About Author / Stefania Del Bianco

Giornalista scientifica. Da sempre appassionata di hi-tech e innovazione energetica, ha iniziato a collaborare alla testata fin dalle prime fasi progettuali, profilando le aziende di settore. Nel 2008 è entrata a far parte del team di redattori e nel 2011 è diventata coordinatrice di redazione. Negli anni ha curato anche la comunicazione e l'ufficio stampa di Rinnovabili.it. Oggi è Caporedattrice del quotidiano e, tra le altre cose, si occupa delle novità sulle rinnovabili, delle politiche energetiche e delle tematiche legate a tecnologie e mercato.