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Tecnologie spaziali per migliorare le strategie di mercato, la sfida Enel-ESA

La nuova challenge aperta su Open Innovability® cerca studi di fattibilità, tecnica ed economica, che valutino l'utilizzo dei dati e delle tecnologie spaziali per stimare l'acqua contenuta nella neve e nel manto nevoso

 

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(Rinnovabili.it) – Possono i satelliti essere utilizzati per ottenere misure del manto nevoso su vaste aeree per supportare la scelta di strategie di copertura legate ai dati meteorologici? Parte da questa domanda la nuova sfida per startup e imprese lanciata dall’Agenzia Spaziale Europea (ESA) ed Enel Global Trading SpA, l’interfaccia del Gruppo Enel per il mercato globale dell’energia. Una challenge completamente votata all’innovazione, quella in orbita intorno al Pianeta per intenderci, al fine di risolvere alcune sfide prettamente terrestri. 

Per società energetica e agenzia spaziale non si tratta della prima collaborazione. Le due realtà stanno cooperando dal 2019 con il preciso obiettivo di promuove lo sviluppo di applicazioni del settore spazio a sostegno della sicurezza energetica e della sostenibilità economica e ambientale. Un’intesa che si rafforza oggi aprendo ad idee e progetti esterni grazie alla nuova challenge su Open Innovability®, la piattaforma di crowdsourcing per startup, imprenditori, inventori e aziende. Area di applicazione della sfida: stima del contenuto di acqua nel manto nevoso sulle Alpi.

Oggi questa fonte gioca un ruolo chiave nella transizione ecologica globale, grazie ad una produzione pulita e, nel caso di centrali a bacino o serbatoio, anche programmabile. Ma per poter gestire al meglio gli impianti idroelettrici è necessario conoscere con precisione alcuni dati ambientali e meteorologici.

La neve è un importante magazzino temporaneo delle precipitazioni invernali e quando inizia a sciogliersi, riempie fiumi e laghi aumentandone la portata. Questa variabile gioca quindi un ruolo fondamentale per la previsione dell’idroelettrico al fine di gestire i rischi dovuti alla variabilità della risorsa naturale e di definire le strategie di mercato. Secondo i proponenti una combinazione di dati satellitari, modelli di previsioni meteorologiche e dati in situ potrebbe migliorare la stima di questa variabile sulle Alpi, riducendo l’esposizione alla sua variabilità.

Questo aspetto sta particolarmente a cuore ad Enel. Il gruppo possiede infatti un cluster abbastanza ampio di impianti idroelettrici localizzati principalmente nelle aree alpine e appenniniche, dove la componente dell’energia potenziale è immagazzinata nello strato di neve e ghiaccio.  

Le potenzialità delle tecnologie spaziali nella gestione dei rischi legati al mercato idroelettrico

Ecco perché, ENEL assieme al team di ESA Space Solutions ha emesso un nuovo Bando di Opportunità dedicato a questa promettente prospettiva. L’obiettivo è studiare la fattibilità, tecnica ed economica, delle tecnologie spaziali – SatCom, SatNav e SatEO – nella creazione di uno strumento che produca una stima dell’acqua presente nella neve e dell’estensione del manto nevoso. Ad esempio si potrebbero impiegare le immagini di osservazione della Terra (SatEO) per definire dimensioni e stato della copertura nevosa nel caso di impianti ubicati in alta montagna. Oppure sfruttare la navigazione satellitare (SatNav) per misurare la quantità dell’acqua dai segnali riflessi. O ancora, utilizzare sistema di comunicazione satellitare (SatCom) per abilitare una comunicazione Machine to Machine (M2M) per i sensori in situ. Il bando richiede obbligatoriamente lo sviluppo di soluzioni basate su almeno un asset spaziale ma dà la possibilità di integrare anche altre tecnologie come la realtà virtuale, l’Internet delle Cose, i Big Data e l’Intelligenza artificiale.

Per partecipare è necessario inviare la propria proposta entro il 20 settembre 2021, tendendo presente alcune richieste chiave: lo strumento dovrà offrire un campionamento delle misurazioni settimanale o quindicinale; è richiesta una sinergia tra i dati satellitari e la modellazione delle previsioni meteorologiche, nonché misurazioni in situ per la convalida; il formato dei dati dovrebbe includere informazioni su longitudine, latitudine, altitudine, ora; le aree pilota dovranno essere selezionate su un insieme di punti geografici della griglia definiti da Enel. 

Lo studio avrà come obiettivo quello di dimostrare la fattibilità tecnica dei servizi proposti stabilendo un modello/prototipo, e valutandone anche i benefici economici, sociali e ambientali. In aggiunta si chiede di definire un business plan una tabella di marcia per l’implementazione e la dimostrazione dei servizi.

L’Agenzia spaziale europea sosterrà fino al 50% del costo dello studio di fattibilità, salendo fino a quota 80% nel caso di micro, piccole e medie imprese. L’offerente selezionato avrà anche la possibilità di collaborare con Enel Global Trading attraverso un contratto dedicato e ricevere ulteriore supporto.

La sfida contribuirà anche ad avvicinare gli obiettivi di sviluppo sostenibile (OSS) definiti dall’agenda 2030 delle Nazioni Unite. In particolare l’SDG 9 focalizzato su “Innovazione e infrastrutture: costruire infrastrutture solide, promuovere l’industrializzazione inclusiva e sostenibile e favorire l’innovazione”.

Qui tutte le informazioni. 

#EnelOpenInnovability 

In collaborazione con Enel

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About Author / Stefania Del Bianco

Giornalista scientifica. Da sempre appassionata di hi-tech e innovazione energetica, ha iniziato a collaborare alla testata fin dalle prime fasi progettuali, profilando le aziende di settore. Nel 2008 è entrata a far parte del team di redattori e nel 2011 è diventata coordinatrice di redazione. Negli anni ha curato anche la comunicazione e l'ufficio stampa di Rinnovabili.it. Oggi è Caporedattrice del quotidiano e, tra le altre cose, si occupa delle novità sulle rinnovabili, delle politiche energetiche e delle tematiche legate a tecnologie e mercato.