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Parte la prima asta europea dell’idrogeno: 800 mln all’H2 verde

Le offerte, aperte fino all'8 febbraio 2024, dovrebbero basarsi su un sovrapprezzo proposto per chilogrammo di idrogeno rinnovabile prodotto, fino a un tetto di 4,5 €/kg 

asta europea dell'idrogeno
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La Commissione lancia la prima gara sotto European Hydrogen Bank

(Rinnovabili.it) – È stata chiamata ufficialmente Asta Fondo Innovazione 2023 ed è la prima del suo genere nel Vecchio Continente. Parliamo dell’asta europea dell’idrogeno, strumento interno alla nuova European Hydrogen Bank per far crescere la produzione del vettore nella sua versione “pulita e rinnovabile”. Come? Fornendo incentivi diretti al fine di colmare il divario dei costi e aumentare la stabilità dei ricavi per far crescere la bancabilità dei progetti. La Commissione europea ha lanciato ieri la gara mettendo a disposizione per questo round un budget di 800 milioni di euro. Le offerte potranno essere presentate fino all’8 febbraio 2024.

“L’idrogeno sarà una tecnologia chiave per decarbonizzare l’industria europea e raggiungere i nostri obiettivi climatici 2030 e 2050”, ha commentato Wopke Hoekstra, commissario per l’Azione per il clima. “La prima asta europea dell’idrogeno verde invia oggi un chiaro segnale: l’Europa è il luogo dove investire nella produzione di H2 rinnovabile e nelle industrie basate sull’idrogeno”.

Come funziona l’asta europea dell’idrogeno verde

L’asta rappresenta uno dei due meccanismi di finanziamento della European Hydrogen Bank. Fornirà ai vincitori un premio fisso – €/kg –  per la produzione di idrogeno da combustibili rinnovabili di origine non biologica (RFNBO), su un periodo di dieci anni. La gara non avrà un tetto minimo di offerta ma solo uno massimo, ossia 4,50 euro per kg di idrogeno prodotto. Dopo alcuni controlli di ammissibilità e qualità di base, le offerte verranno classificate dalla più bassa alla più alta e verranno assegnati i premi, in quest’ordine, fino all’esaurimento degli 800 milioni. I pagamenti saranno in funzione della produzione e avverranno alla consegna di volumi certificati e verificati di RFNBO. Qui per accedere all’asta.

Chi può partecipare all’asta dell’idrogeno rinnovabile?

Possono prendere parte all’asta europea dell’idrogeno unicamente i produttori dello Spazio economico europeo (SEE). E solo a patto che i progetti rispettino alcuni requisiti di base: i progetti di elettrolisi dovranno essere nuovi, avere una capacità minima di 5 MWe, realizzata in un unico luogo (non è consentito il pooling virtuale della capacità), fare riferimento a unità verificate e certificate per un prodotto a basso/zero carbonio. Limite massimo dell’importo della sovvenzione per ciascuna offerta: 1/3 del budget totale disponibile. I beneficiari dovranno fornire una certificazione attestante che il volume totale di idrogeno prodotto dal loro progetto raggiunge almeno il 70% di risparmio di gas serra seguendo le norme stabilite nell’atto delegato C(2023) 1086.

Aste “as-a-service”

La Commissione europea offre anche un meccanismo di supporto per le offerte non selezionate, ribattezzato “aste come servizio”. Lo strumento consentirà agli Stati membri di finanziare i progetti che hanno partecipato all’asta, ma sono stati esclusi dai vincitori a causa di limitazioni di bilancio. L’obiettivo è permettere ai paesi UE di assegnare finanziamenti nazionali a progetti sul loro territorio, senza la necessità di organizzare una gara statale separata, riducendo gli oneri amministrativi e i costi per tutte le parti. “Speriamo in una risposta positiva da parte del mercato e anche da parte degli Stati membri che stanno valutando la possibilità di partecipare al programma Aste as a service”, ha aggiunto Maroš Šefčovič, Vicepresidente esecutivo per il Green Deal europeo.

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About Author / Stefania Del Bianco

Giornalista scientifica. Da sempre appassionata di hi-tech e innovazione energetica, ha iniziato a collaborare alla testata fin dalle prime fasi progettuali, profilando le aziende di settore. Nel 2008 è entrata a far parte del team di redattori e nel 2011 è diventata coordinatrice di redazione. Negli anni ha curato anche la comunicazione e l'ufficio stampa di Rinnovabili.it. Oggi è Caporedattrice del quotidiano e, tra le altre cose, si occupa delle novità sulle rinnovabili, delle politiche energetiche e delle tematiche legate a tecnologie e mercato.